di Vincenzo Drago

''U Bar ič fort?'': le partite memorabili del Bari raccontate in un blog
BARI - «È vero, non abbiamo campionati e coppe da celebrare, ma credo che la storia del Bari, nel suo piccolo, valga la pena di essere raccontata». A dirlo è Cristiano Carriero, 35enne "menestrello" dei galletti: dal 2011 infatti ripercorre sul suo blog le partite più significative dell'epopea biancorossa e lo fa attraverso un romanzo a puntate, intitolato "U Bar iè fort?", che va oltre la semplice cronaca, rievocando usi, aneddoti e mode dell'epoca descritta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Vittorie di prestigio, come il 4 a 1 inflitto all'Inter nel 1996, match controversi come la presunta combine di Venezia del 1999, ma anche sconfitte brucianti, una su tutte la goleada subita da un'improvvisa "Real" Cremonese nel 1995. A ciascuno dei match più memorabili è dedicato un capitolo: una saga che, visti gli ultimi avvenimenti in campo e in Tribunale, rischia di arricchirsi di nuovi e avvincenti episodi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tutto nasce?

Ho iniziato a scrivere nel periodo forse più buio del Bari, quello della retrocessione del 2011 e dello scandalo scommesse. I due anni di serie A erano finiti nel peggiore dei modi e i tifosi ricominciarono a trascurare la squadra che era appena tornata tra i cadetti. La mia reazione fu di rifugiarmi nei ricordi: il primo che mi venne fu la promozione nella massima serie ottenuta contro il Castel di Sangro del 1997. Da allora sono riuscito a "rispolverare" 78 tra le partite più affascinanti dei galletti. L'obiettivo è arrivare a 100 e chissà, riuscire a realizzare un libro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Eppure non ci sono grandi imprese del Bari da esaltare...

È vero, non abbiamo campionati e coppe da celebrare, ma credo che la storia del Bari, nel suo piccolo, valga la pena di essere raccontata. Anzi, il bello è proprio questo: gli appassionati come me si sono emozionati vedendo anche una sola giocata, la rovesciata di Protti contro l'Atalanta o il famoso gol di Cassano all'Inter, senza aver bisogno necessariamente di uno scudetto o di un trofeo europeo. Io ho semplicemente riportato in auge questi avvenimenti, condendoli con i suoni, gli odori e le abitudini osservati da chi sin da piccolo ha frequentato lo stadio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qual è la sfida più bella da ricordare?

Sono molto legato alla stagione 1996 - 1997, quella dell'immediato ritorno in serie A. Onestamente non saprei quale incontro scegliere di quella incredibile rimonta, mi vengono in mente quelli con Lecce, Salernitana, Foggia e Castel di Sangro. I lettori invece per ora premiano Sassuolo-Bari del 2008 (nella foto), Bari - Inter del 1999 e, inaspettatamente al primo posto per numero di "click", Bari-Foggia del 1993, una sconfitta. In realtà i commenti sono arrivati soprattutto dai tifosi rossoneri, memori di quel 3 a 1 imposto in trasferta dai ragazzi terribili di Zeman. Commenti, ci tengo a dirlo, tutt'altro che offensivi. E di questo sono contento: il calcio deve unire, l'odio va messo da parte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


L'episodio più amaro?

Lo devo ancora pubblicare: sicuramente il derby farsa contro il Lecce del 2011, con l'incubo dell'autogoal di Masiello. Roba che ti fa quasi passare la voglia di scrivere. Le sconfitte sul campo sono sempre più o meno nobili: la batosta per 4 a 0 del 2007 contro i salentini fu ad esempio dura da digerire, ma segnò l'inizio dell'era di Antonio Conte. Persino il 7 a 1 subito dalla Cremonese nel 1995 fu più onorevole: i grigiorossi sembravano il Real Madrid, una grandinata di gol che fu quasi comica. Ma partite vendute non ne voglio vedere più.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma il calcio è fatto anche di scommesse e violenze: merita comunque di essere raccontato?

Credo di sì, ma senza l'esasperazione tipica dei salotti televisivi: per questo cerco di farlo in maniera pacata, quasi poetica. Quanto alla violenza, ricordo quante volte ho chiesto a mio padre, quando ancora si giocava allo stadio della Vittoria, il perchè di tante botte in curva. Una domanda alla quale ancora oggi non trovo risposta. Voglio spezzare però una lancia a favore dei fan biancorossi: ho fatto tante trasferte e gli episodi più "sgradevoli" li ho visti commettere soprattutto da altre tifoserie. Il pubblico di Bari è sostanzialmente corretto, forse perchè ha spesso veicolato la sua "rabbia" verso la presidenza dei Matarrese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A due giorni dall'asta fallimentare: oltre ai soldi, che cosa chiederesti alla nuova proprietà?

Cambierei il modo di comunicare della società. In tal senso, i Matarrese, per i quali nutro comunque rispetto dopo 37 anni di gestione, non sono mai stati all'altezza della situazione. I video girati dagli stessi calciatori e le foto di gruppo dallo spogliatoio devono diventare la norma: bisogna coinvolgere la città e conquistare le nuove generazioni, altrimenti attratte dalle squadre più blasonate. Vorrei vedere anche degli investimenti nel settore giovanile, dove spesso ha prevalso la raccomandazione sul merito. Soltanto così sognare sarà lecito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui il blog di Cristiano Carriero
 


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  • alessandro besozzi - Bari Lanciano 4-3 con rimonta da 0-3 non deve essere dimenticato unico trofeo Mitropa cup del 2009 gol di Perrone a cucchiaio


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