di Nicola Imperiale

Campi colorati, viali alberati e masserie: tra Cozze e San Vito un paesaggio ''made in Puglia''
Un grandissimo e colorato campo coltivato che si perde a vista d’occhio, un viale alberato lungo 400 metri e un’antica masseria sullo sfondo. E’ quanto è possibile osservare se si percorre la statale 16 in direzione Brindisi: tra Cozze e San Vito, guardando sulla destra, si potrà assistere a uno spettacolo “made in Puglia”. (Vedi foto galleria)

Peccato che in quel tratto di strada si va spesso veloci o comunque non abbastanza lentamente da poter ammirare il panorama. Se si vuole quindi riuscire a cogliere la bellezza del paesaggio è necessario così uscire dalla statale e percorrere la complanare lato monte (quella lato mare porta a "Freak beach" e al "parco dei trulli"). Noi l’abbiamo fatto a fine dicembre, prima che la nevicata di gennaio rovinasse irrimediabilmente il raccolto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ciò che si può vedere è prima di tutto un enorme campo di lattuga verdissima, coltivata su un appezzamento un po’ sopraelevato rispetto alla strada grazie a una sorta di muretto a secco. Più avanti, verso sud, il verde lascia il posto all’intenso carminio della lollo rossa, per poi ritornare preponderante nei pressi della masseria che si staglia sullo sfondo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La masseria è un’altra “sorpresa” della zona, non tanto per l’edificio in sé quanto per la lunghissima serie di pini che costeggia tutto il viale d’ingresso delimitato da un alto muretto a secco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dall’inizio del sentiero, delimitato da due colonne in pietra, la masseria non si riesce nemmeno a vedere per quanto è lontana dal cancello d’ingresso. Per fotografare la struttura, di proprietà di un’azienda agricola locale, abbiamo dovuto usare uno zoom molto potente. Gli arbusti sempreverdi così sistemati creano però un “effetto cannocchiale” che permette all’osservatore di scrutare l’intera via senza ostacoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ora non resta che aspettare la fine del gelo per poter di nuovo assistere a questo spettacolo rurale tutto pugliese e ”d'altri tempi".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Un grandissimo e colorato campo coltivato che si perde a vista d’occhio, un viale alberato lungo 400 metri e un’antica masseria sullo sfondo. E’ quanto è possibile osservare se si percorre la statale 16 in direzione Brindisi: tra Cozze e San Vito, guardando sulla destra, si potrà assistere a uno spettacolo “da cartolina”
Un enorme campo di lattuga verdissima, coltivata su un appezzamento un po’ sopraelevato rispetto alla strada grazie a una sorta di muretto a secco
Più avanti, verso sud, il verde lascia il posto all’intenso rosso carminio della lollo rossa
Il verde ritorna preponderante nei pressi della masseria che si staglia sullo sfondo
La masseria è un’altra “sorpresa” della zona, non tanto per l’edificio in sé quanto per la lunghissima serie di pini che costeggia tutto il viale d’ingresso delimitato da un alto muretto a secco
Dall’inizio del sentiero, delimitato da due colonne in pietra, la masseria non si riesce nemmeno a vedere per quanto è lontana dal cancello d’ingresso
Per fotografare la struttura, di proprietà di un’azienda agricola locale, abbiamo dovuto usare uno zoom molto potente
Gli arbusti sempreverdi così sistemati creano però un “effetto cannocchiale”, che permette all’osservatore di scrutare l’intero viale senza ostacoli



Scritto da

Lascia un commento


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)