La storia di Michele e delle sue anatre, che abitano da tre anni il porto di Santo Spirito
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giovedì 8 giugno 2017
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di Antonio Bizzarro e Marianna Colasanto
La “colpa” del cambio di abitudini è del 62enne Michele, che si è letteralmente innamorato di questi pennuti dalle zampe palmate, che accudisce quotidianamente come se fossero cani o gatti. (Vedi foto galleria)
«Non sono mai stato un grande amante degli animali, non ne ho mai avuti in casa – afferma il signore -, ma quando ho visto queste “papere” sporche e abbandonate ho iniziato a prendermene cura. Ho sistemato delle vaschette piene di acqua dolce per permetter loro di bere o lavarsi le piume e ho costruito una casetta per fornirgli riparo. E poi da quando sono qui le rifornisco di grano o di pane secco ammorbidito nell’acqua».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le anatre hanno così deciso di “prendere casa” nel porto, aspettando ogni giorno il cibo offertogli da Michele e da altri residenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Però questo non va bene - avverte l’ornitologo Giuseppe Nuovo -. Quelle anatre appartengono alla specie del germano reale: dopo aver passato l’inverno nel barese vanno a nidificare a nord, verso Foggia. Ma gli esemplari di Santo Spirito hanno deciso di non emigrare, visto che hanno cibo in abbondanza. Ma così si sconvolge l’equilibrio biologico e naturale: un animale selvatico sa badare a se stesso, se lo si aiuta si va a sovraprodurre, inquinando e provocando “danni da ibridazione”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sarà, ma Michele di far volare via le sue amiche a quattro zampe non ci pensa proprio. Passeggiando con lui ci rendiamo conto che per loro rappresenta una guida: lo seguono ovunque vada e alcune addirittura si fermano quando l’uomo glielo chiede. (Vedi video)
«Non voglio che se ne vadano – ci confessa -. Sono state lasciate in mare da qualcuno che non le voleva più, che le ha comprate quand’erano pulcini e una volta cresciute ha deciso di disfarsene. Sono sopravvissute e si sono moltiplicate grazie a me che le ho curate. L’ho detto anche a Legambiente, che se le voleva portare via».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E mentre Michele ci mostra un uovo appena covato da quelle che lui chiama “qui, quo, qua”, conclude: «Loro hanno bisogno di me, per esempio la scorsa settimana una ha provato ad attraversare la strada e stava finendo sotto un'automobile. L’ho salvata io».
(Vedi galleria fotografica)
Nel video di (Gianni de Bartolo) Michele e le sue anatre nel porto di Santo Spirito:
.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Antonio Bizzarro
Antonio Bizzarro
Scritto da
Marianna Colasanto
Marianna Colasanto
I commenti
- ELVIRA ROBERTA APICELLA - LE ANATRE HANNO UN CUORE E CERVELLO,NON MENO DEI CANI E GATTI, NE HO CRESCIUTE 5 IN VILLA E PUR AVENDO IL LORO STAGNO,APPENA USCIVAMO SI APPROPRIAVANO DELLA PISCINA,A RIENTRO COME NULLA FOSSE ,USCIVANO DALLA PASCINA E CI VENIVANO INCONTRO PER SALUTARCI,A VOLTE LE RIMPROVERAVO E LORO MI GIRAVANO LE SPALLE COME OFFESE,SONO BUFFE,FANNO DELLE UOVA BUONISSIME, MANGIANO PASTA LESSA E PANE BAGNATO AD ACQUA. LE HANNO RUBATE MENTRE DORMIVAMO,E' STATA UNA PERDITA ENORME!!