Il leggendario teatro romano di Bari: «Sorgeva lì dove oggi si trova largo Albicocca»
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giovedì 10 maggio 2018
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di Antonio Giannoccaro
L'emiciclo sarebbe stato costruito in epoca romana, quando commedie e tragedie costituivano uno degli svaghi principali e più “democratici”, visto che sugli spalti si mischiavano ricchi e plebei, annullando così per qualche ora le differenze di censo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’ipotesi è stata suggerita negli anni 90 dall'archeologo Nino Lavermicocca. Lo studioso fece notare come l’area edificata a sud di Largo Albicocca presenti da un punto di vista planimetrico una forma semicircolare, quella cioè tipica di un teatro del mondo antico. E in effetti, guardando la mappa della zona, i raggi di tale semicerchio si irradierebbero proprio dalla piazza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Del resto nei secoli scorsi, al fine di contenere i costi delle grosse trasformazioni urbane, era normale riutilizzare gli spazi occupati da costruzioni preesistenti: ecco perchè la disposizione dei palazzi circostanti induce a pensare che abbiano preso il posto delle gradinate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Secondo questa ipotesi dunque la cavea (cioè il semicircolo della tribuna) svettava nella parte meridionale della piazza, praticamente in direzione di Palazzo Casamassimi, il primo tribunale di Bari. Lo scenae frons e il pulpitum (ossia il fronte scenico e il palco) si trovavano invece a nord, laddove oggi è attiva una nota pizzeria. Lo spazio dell'odierno largo era invece occupato dall'orchestra.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma ci sono prove che Bari abbia ospitato un teatro? Gli studiosi danno credito a un’epigrafe del II secolo rinvenuta nel succorpo della vicina Cattedrale di San Sabino durante alcuni lavori di restauro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Su questa lastra di marmo è incisa una dedica in latino a un ex schiavo di nome Lucio Gellio: secondo la scritta l’ordine dei decurioni, vale a dire i funzionari che amministravano la città per conto di Roma, gli concessero l’onore del bisellium, sedile onorifico per assistere agli spettacoli pubblici. La frase farebbe appunto pensare alla presenza di una struttura concepita per le rappresentazioni teatrali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In più c’è Antonio Beatillo, storico barese che nel 600 scrisse la prima storia organica dell'attuale capoluogo pugliese. L'esperto si occupò in particolare dell'ampia scalinata di una chiesa fatta erigere dai Dottula, importante dinastia giunta dalla Grecia nel IX secolo. La rampa viene descritta “tanto elevata in alto che vi si ascendeva per scale lunghe di pietra viva, come quelle che si scorgono ancora oggi tra le vestigia di alcuni bellissimi e antichi fabbricati” . Queste vestigia di cui parla Beatillo potrebbero essere le rovine della gradinata del teatro.
Chiaramente di certo non c’è nulla, visto che a distanza di secoli praticamente tutte le tracce della dominazione romana a Bari sono di fatto state sepolte. In città rimangono piccoli tratti della via Traiana, colonne e capitelli reimpiegati in edifici medievali e il leone della colonna "infame" in piazza Mercantile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ciò non toglie che Barium (così come il capoluogo pugliese veniva chiamato anticamente) durante quell’epoca fu un importante centro dell’allora Peucezia: tra l’altro fu municipium di Roma dal III al V secolo, coniava già una sua moneta dal III-II secolo a.C. e secondo lo storico Tito Livio ospitava nel suo porto dieci navi che proteggevano l’Adriatico dai pirati illirici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una città dunque cardine del grande Impero, forse a tal punto da poter vantare anche un grande e leggendario teatro.
(Vedi galleria fotografica)
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Scritto da
Antonio Giannoccaro
Antonio Giannoccaro
I commenti
- Nunzio Giannoccaro - Posso vantarmi di conoscerlo e di aver già apprezzato le sue notevoli capacità storiche e critiche .