Carbonara, sotto la scuola c'è una necropoli dimenticata dalle istituzioni
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giovedì 13 dicembre 2012
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di Alessandra Anaclerio
Abbiamo incontrato l'ingegner Raffaele De Rosa, segretario dell'associazione culturale "San Nicola" di Carbonara, che ha tentato in passato, anche attraverso una mostra fotografica, di mettere in luce questo patrimonio nascosto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«La scoperta di questa necropoli è stata fatta intorno al 1990 - racconta De Rosa - durante le indagini archeologiche preventive per la costruzione della scuola Calamandrei. Dopo il ritrovamento di una prima tomba, ne sono state rinvenute in totale 145, di cui 7 a semicamera, 36 del tipo a sarcofago e le restanti a fossa. Una di queste conserva addirittura una decorazione pittorica, con fasce orizzontali alternate rosse e azzurre. Gli oggetti emersi - continua - sono davvero diversi e gran parte sono riconducibili a corredi funerari. Parliamo di una superfice di oltre 3mila metri quadri. Una parte è in bella vista sotto una tettoia di ferro battuto nel cortile dell'istituto, mentre la restante, la più vasta, ricopre il suolo presente sotto la palestra della scuola e un altro spezzone di struttura».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dopo il ritrovamento il progetto iniziale della Calamandrei venne modificato. La porzione di scuola che sovrasta la necropoli è stata volutamente realizzata distaccata dal suolo, lasciando così lo spazio necessario per poter creare un'area riservata esclusivamente al sepolcreto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ad oggi, anche se buona parte dello scavo del cimitero millenario sembra non essere mai stata curata, quella sottostante la palestra invece ha tutte le sembianze di in un museo archeologico, con tanto di indicazioni, illuminazioni e passerelle su cui poter camminare per osservare le diverse fosse (vedi foto galleria). Un lavoro che però non viene valorizzato quanto dovrebbe.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«La scuola è di proprietà della Provincia- denuncia la vice preside della Calamandrei, Isabella Palmisano- e nonostante le nostre continue richieste per poter aprire le porte del museo al pubblico, non siamo mai riusciti a ottener nulla».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Infatti, il piccolo museo creato per poter visitare la necropoli è a disposizione solo dalle scolaresche. Niente spazio per i cittadini curiosi e i tanti amanti dell'archeologia. L'apertura del sepolcreto a quanto pare comporterebbe costi elevati, al momento non sostenibili da parte della Provincia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Per poter rendere il museo accessibile a tutti - spiega la professoressa- occorrerebbero diversi lavori, in primis quelli per rendere agibile l'intero spazio occupato dalla necropoli. Dopodichè bisognerebbe assumere un guardiano. Tutto ciò però comporterebbe un costo che evidentemente la Provincia non può o non vuole accollarsi».
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Scritto da
Alessandra Anaclerio
Alessandra Anaclerio