Bari, razionalismo anni 30 e statue imperiose: è il Palazzo della Presidenza della Regione
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venerdì 29 novembre 2019
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di Giulia Mele - foto Antonio Caradonna
Realizzato tra il 1932 e il 1934 dall’architetto romano Carlo Vannoni per ospitare il Provveditorato delle Opere Pubbliche, accoglie la giunta regionale dal 2000. Noi, approfittando di una visita guidata del Fai, siamo riusciti ad avere accesso a questo palazzo, le cui porte sono normalmente chiuse ai baresi. (Vedi foto galleria)
Siamo quindi sul lungomare e ci troviamo davanti al grandioso monumento, racchiuso tra le vie Cattaro e Addis Abeba. L’edificio si presenta con una geometria rigorosa e lineare che, per quanto palesemente moderna e riconducibile allo stile razionalista tipico dell’architettura fascista, viene affiancata da elementi dell’arte classica, sia per quanto riguarda la simmetria sia per l’uso di materiali locali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ad esempio la zoccolatura bocciardata e la torre centrale tripartita sono realizzate in pietra di Trani, mentre la parte superiore in tufo giallo di Castellaneta. L’intera facciata è inoltre abbracciata da una serie di cornici marcapiano che delimitano la divisione fra un livello e l’altro accentuando l’orizzontalità delle finestre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A dominare l’intera scena è però l’imperiosa scultura bronzea realizzata dal celebre Filippo Cifariello. Denominata “Il Costruttore”, è posta all’interno di un’edicola incorniciata da fasci littori. «È un’allegoria del lavoro – spiega l’architetto Annarosa Laudadio, che ci fa da guida –: l’artista nel realizzarla non si ispirò a un modello ideale, ma a una persona realmente esistita. Si tratta di Alfredo Spilotros, atleta barese nato nel 1901 e campione nazionale di sciabola dell’allora già esistente circolo Barion».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Possiamo dunque varcare il portone in bronzo e vetro temperato per entrare nell’elegante atrio d’ingresso. Originariamente creata in gres rosso brunito, la pavimentazione è stata in seguito rivestita in pietra di Trani con un decoro a quadrotte chiare e scure con inserti di rosso Verona. Le pareti sono anch’esse realizzate con lo stesso materiale, alternate a fasce lucide e bocciardate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’ambiente appare quindi rinnovato. Negli anni 60 ebbero infatti luogo i primi lavori di ristrutturazione dell’edificio, con un secondo intervento messo in atto quando qui venne trasferita la Regione Puglia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un elemento rimasto immutato è però la magnifica scalinata in marmo nero moschettato con fasci littori, la cui zoccolatura termina con due semicolonne su cui spiccano bassorilievi raffiguranti attrezzi da lavoro, ulteriore riferimento all’ideale incarnato nella statua del Costruttore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non ci resta ora che salire verso i livelli superiori, utilizzando però una seconda scala realizzata in marmo bianco di Carrara sulle pedate e in bardiglio sulla zoccolatura e il sottogrado.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Raggiungiamo così il primo piano, lì dove si trova la sala conferenze, accanto alla cui porta d’ingresso balza all’occhio una delle due opere presenti all’interno del palazzo a firma dell’artista barese Mimma Russo Frattasi, famosa soprattutto negli anni 60 per la sua produzione incentrata sulla ceramica. Rappresenta una raffineria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La stanza, che si affaccia sul mare, ha subito diverse rivisitazioni. Il pavimento, ora in pietra di Trani, fu originariamente realizzato in quadrotte di marmo nero, mentre il rivestimento delle pareti era in noce rigatino a quadrotte sfalsate. Per terra, di fronte alla scrivania principale, risalta luminoso lo stemma della regione Puglia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Giunti al secondo piano e superata l’altra opera della Frattasi raffigurante i più importanti monumenti del barese, percorriamo un corridoio dove fanno bella mostra di sé due pannelli realizzati negli anni 60 dagli artisti baresi Francesco e Raffaele Spizzico. Si tratta di progetti di mosaici donati dagli eredi degli autori il 10 settembre scorso. Sulla parete accanto è invece custodita la serigrafia del celebre dipinto “Vucciria” di Renato Guttuso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Entriamo infine nell’ufficio del Presidente della Regione, ultima tappa del nostro viaggio, lì dove domina sia nel parquet che nell’arredo il legno d’ulivo, elemento simbolo di pace e unità, nonché emblema della Regione Puglia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Giulia Mele
Giulia Mele
Foto di
Antonio Caradonna
Antonio Caradonna
I commenti
- arkydesign Antonio Colavitti - in tutta questa armoniosa costruzione, fin nei minimi dettagli, gli interventi postumi, seppur minimi, sono note stonate, vere e proprie "stecche" come d'uso nel lessico musicale. Ad oggi ancora non capisco come mai la Regione non si sia dotata di un "marchio", di un simbolo che rechi in sè una vera e propria identità Apuliae. Il simbolo attuale è debole, non carico di valori identificativi delle varie anime e delle peculiarità delle genti pugliesi e della loro Storia. L'attuale simbolo infatti contiene una serie di "segni" non congrui e oltretutto male interpretati e assemblati. Non capisco come mai con tutti i pugliesi che si occupano di comunicazione, grafica e pubblicitaria e che in giro per il Paese ed il Pianeta non sia stato, a qualcuno di questi , affidato o messo a bando, un vero e proprio progetto di un simbolo e relativa immagine coordinata. La Puglia lo Merita.
- Vittorio - Sempre interessanti questi articoli storico-culturali