Da Vito Di Cagno ad Antonio Decaro: la storia dei 20 sindaci di Bari dal 1946 ad oggi
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martedì 23 novembre 2021
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di Raniero Pirlo
Avvalendoci anche di un prezioso studio condotto nel 2015 dalla Segreteria generale del Comune, abbiamo approfondito gli interventi più salienti adottati dai vari primi cittadini, ripercorrendo così la storia urbanistica (e non solo) del capoluogo pugliese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Vito Antonio Di Cagno (dicembre 1946 – giugno 1952) - Primo sindaco di Bari dopo la Seconda Guerra Mondiale (succedette al commissario prefettizio Giuseppe Luigi Nicoly), il dirigente industriale e poeta dialettale Vito Antonio Di Cagno governò dal dicembre 1946 al giugno 1952. Eletto con la Democrazia Cristiana, dispose di notevoli investimenti atti a favorire la ripartenza economica del capoluogo pugliese e la ricostruzione di stutture quali il mercato ortofrutticolo e ittico, il Policlinico, il campanile della Cattedrale e le banchine e i moli dell’area portuale. Sotto il suo mandato venne creato il rione Japigia, a seguito dello stanziamento per la costruzione di alloggi di edilizia popolare. In più venne finanziato il completamento della linea ferroviaria Bari-Barletta e fu dotata la città di un primo sistema di trasporto con la messa in servizio di 39 vetture filoviarie. Nel 1951 diede incarico agli architetti Calza Bini e Piacentini di redigere il Piano Urbanistico di Bari che sarà approvato nel 1954.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Francesco Chieco (giugno 1952- luglio 1956) – Avvocato originario di Giovinazzo ed esponente dell’ultraconservatore Partito Monarchico, Francesco Chieco si occupò del prolungamento e allargamento di numerose strade baresi (tra cui le attuali via Dante e via Giulio Petroni) e soprattutto del rifacimento della rete fognaria. Durante il suo mandato fu introdotto il servizio medico scolastico e vennero raddoppiati i laboratori di assistenza medica che passarono da 11 a 24. Il sindaco fu anche attento al tema dell’arte, supportando istituzioni culturali quali la Polifonica Barese, la Camerata Musicale o la Galleria Piccinni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nicola Damiani e il commissario Pasquale Del Prete (luglio 1956 – luglio 1959) – Il medico e docente di ginecologia e ostetricia Nicola Damiani (divenne anche primario dell’ospedale Di Venere), rimase in carica solo per qualche mese rassegnando subito le dimissioni. Fu sostituito nel 1957 dal commissario prefettizio Pasquale Del Prete che guidò la città per più di due anni, riuscendo a iniziare le pratiche per l’allungamento della pista dell’Aeroporto di Bari-Palese e il restyling del Cimitero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Renato Dell’Andro, Giuseppe Papalia, Renato Dell’Andro, commissario Pasquale Prestipino (luglio 1959 – settembre 1962) – Tra la fine degli anni 50 e l’inizio dei 60 Bari visse un periodo di instabilità politica che vide prima l’elezione del democristiano Renato Dell’Andro (che si dimise dopo cinque mesi), poi quella del socialista Giuseppe Papalia (che restò in carica per altri sette mesi) e infine la rielezione di Dell’Andro che durò però solo un altro anno. Durante questo momento storico fu svolta solo la normale gestione di attività amministrativa. A presiedere il consiglio comunale arrivò nel 1961 il commissario prefettizio Pasquale Prestipino che si spese per l’espropriazione delle terre che avrebbero ospitato il Sacrario Militare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Vitantonio Lozupone, Gennaro Trisorio Liuzzi, Antonio Laforgia, commissario Paolo Forte (settembre 1962-ottobre 1971) - Il Comune tra il 1962 al 1971 vide l’alternarsi di tre sindaci, tutti militanti nella Democrazia Cristiana. Il primo fu l’ingegnere Vitantonio Lozupone (già sindaco di Giovinazzo), seguito da Gennaro Trisorio Liuzzi (che divenne poi il primo Presidente della Regione Puglia nel 1970) e infine da Antonio Laforgia che restò in carica sino al gennaio del 1971 quando fu sostituito dal commissario Paolo Forte. Questo periodo fu segnato da investimenti nell’ambito della cultura, tra cui il restauro del Teatro Piccinni e la nascita della Biblioteche Nazionale, Civica e De Gemmis. Furono inoltre finanziati i progetti per la realizzazione delle Piscine Comunali e l’ammodernamento dell’Aeroporto. Nel 1965 venne infine costituita l’Amtab a cui venne affidata la gestione del trasporto pubblico urbano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nicola Vernola, Nicola Lamaddalena, Luigi Farace (ottobre 1971 - settembre 1981) - L’amministrazione dell’avvocato Dc Nicola Vernola fu quella che affrontò l’emergenza dell’infezione colerica, l’epidemia che piegò l’Italia nel 1973. Utilizzando i 2 miliardi di lire messi sul tavolo dallo Stato il Comune portò avanti una poderosa campagna d’immunizzazione dei cittadini. A Vernola succedettero altri due democristiani: Nicola Lamaddalena e il manager Luigi Farace. Il primo dovette gestire le conseguenze sociali derivanti dall’omicidio del 18enne Benedetto Petrone, ucciso in piazza Chiurlia durante uno scontro tra “neri” e “rossi”. Importante fu l’adozione da parte del Comune del Piano regolatore dell’architetto Ludovico Quaroni, che immaginò per Bari un futuro di “città regione”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Francesco De Lucia (settembre 1981-marzo 1990) - L’avvocato socialista Francesco De Lucia, nato a Triggiano nel 1934, fu sindaco di Bari per quasi 10 anni, eletto per due mandati consecutivi nel 1981 e nel 1985. La sua fu l’amministrazione che diede il via alla costruzione dello Stadio San Nicola, “astronave” da 60mila posti progettata dall’architetto Renzo Piano. La realizzazione si rese necessaria per permettere a Bari di ospitare i Mondiali del 1990, vista l’obsolescenza del vecchio “Della Vittoria”. Il Comune mise sul piatto un investimento complessivo di 123,5 miliardi di lire.
Enrico Dalfino (agosto 1990-dicembre 1991) - «Sono persone, persone disperate. Non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro unica speranza». Furono queste le parole del sindaco Dc Enrico Dalfino, il quale l’8 agosto 1991 si trovò ad affrontare lo sbarco dei circa 20mila profughi albanesi giunti a Bari con la nave Vlora. Originario di Sammichele, Dalfino fu docente di Diritto Amministrativo presso la facoltà di Giurisprudenza di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Daniela Mazzucca, Pietro Laforgia, Michele Buquicchio, Giuseppe Cisternino, Giovanni Memola (gennaio 1992-marzo 1995) – Il periodo successivo all’amministrazione Dalfino fu caratterizzato da grande instabilità politica. In poco più di tre anni si succedettero alla guida della città ben quattro sindaci più un commissario prefettizio: Giuseppe Cisternino. I loro nomi sono quelli della socialista Daniela Mazzucca (unica donna sindaco della storia di Bari), dell’avvocato Pd Pietro Laforgia, del notaio Michele Buquicchio e dell’ingegnere Dc Giovanni Memola. Naturalmente nessuno riuscì a influire sui destini del capoluogo pugliese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Simeone Di Cagno Abbrescia (luglio 1995-luglio 2004) - L’imprenditore Di Cagno Abbrescia (Forza Italia) fu il primo sindaco eletto direttamente dai cittadini, i quali prima di allora indicavano con il voto solo il Consiglio Comunale. Sotto il suo duplice mandato (venne scelto sia nel 1995 che nel 1999) furono svolti a Bari i Giochi del Mediterraneo, manifestazione sportiva che richiamò oltre 3500 atleti nel giugno del 1997. Nello stesso anno venne inaugurata la spiaggia di Pane e Pomodoro, che da allora (nonostante qualche problema derivante dallo scarico del troppo pieno), è diventata un punto di riferimento delle estati baresi. Di Cagno Abbrescia verrà però ricordato soprattutto per aver permesso la grande riqualificazione del centro storico, “intercettando” i fondi comunitari provenienti dal Piano Urban. Suo fu anche l’accordo per cedere al Patriarcato di Mosca la storica Chiesa Russa del rione Carrassi, le cui chiavi vennero però consegnate nel 2009 dall’amministrazione Emiliano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Michele Emiliano (luglio 2004-giugno 2014) - L’attuale governatore della Regione Puglia Michele Emiliano (Pd) è stato sindaco di Bari per due mandati: venne infatti eletto sia nel 2004 che nel 2009. Fu sua la battaglia per la demolizione, nel 2006, di Punta Perotti, grande complesso immobiliare che seppur in assenza di abusivismo venne considerato troppo vicino alla costa per poter essere completato. Nel 2009 Bari assistette alla riapertura del Teatro Petruzzelli, politeama incendiato dolosamente nel 1991 e i cui lavori di ristrutturazione erano iniziati durante l’amministrazione Di Cagno Abbrescia. Del 2011 è invece l’approvazione del Nuovo piano urbanistico generale. Emiliano pose anche i presupposti la riqualificazione dell’area dell’ex Fibronit, della Caserma Rossani e del quartiere periferico di Enziteto (oggi San Pio). Fu infine inaugurata la prima pista ciclabile di Bari e avviato il servizio di “Park and ride” nell’ottica di una riduzione del traffico e dell’inquinamento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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