di Vincenzo Drago

La scherma in Puglia: dalla Foggia ''olimpica'' alla spada barese
BARI- «Concentrazione, rispetto dell'avversario e spirito di cavalleria». Sono questi i punti di forza della scherma, sport minore (ma non troppo) dominato a livello mondiale dall'Italia, che detiene il maggior numero di medaglie conquistate sia nei campionati mondiali che nelle Olimpiadi. Una passione presente anche in Puglia con almeno mille tesserati, stando alle parole di Renato Clemente Martino, presidente della federazione regionale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sono 15 in tutto le società affiliate, cinque delle quali si allenano in provincia di Foggia, la più prolifica degli ultimi anni. Dal capoluogo dauno arrivano infatti campioni come Luigi Samele, medaglia di bronzo nella sciabola a squadre a Londra 2012 e Francesco D'Armiento, classe 1994, tornato dagli europei giovanili di Budapest dieci giorni fa con due allori nella stessa specialità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Se in Capitanata si predilige la sciabola, dalla Bat in giù si tira soprattutto con le altre due discipline, la spada e il fioretto. E a Bari? «C'è lo Scherma club, che svolge le sue attività al centro Angiulli, e il Circolo Barion, presente allo Stadio della Vittoria», spiega Martino. Altrimenti bisogna spostarsi a Santeramo oppure, se si abita nel nord barese, optare per Trani.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La parte del leone la fanno dunque Foggia e anche Brindisi, città dove sono presenti la maggior parte dei club e i due centri federali pugliesi. «A Foggia c'è uno dei più grandi palazzetti d'Europa dedicati esclusivamente alla scherma - sottolinea il presidente - ma anche le normali palestre sono adatte per allenarsi. Sono necessari in 14 metri in lunghezza, 12 per la pedana e 2 di fuga, più lo spazio per posizionare le apparecchiature elettroniche che determinano il punteggio degli sfidanti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


È innegabile però, che a prescindere dalla provincia, gli atleti aumentino notevolmente ogni volta che si tengono i giochi olimpici (di solito vittoriosi per l’Italia). «Dopo la rassegna di Londra – dice Martino - abbiamo contato tra le nostre fila quasi 1500 atleti, ma è determinante il lavoro che si fa tra un'edizione e l'altra. In Italia si cura costantemente il settore giovanile e i risultati li vediamo non solo alle Olimpiadi, ma anche nei quattro anni in cui la scherma passa in secondo piano».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I più piccoli possono cominciare a maneggiare un'arma già dall'età di nove anni. Si tratta di manifestazioni promozionali che premiano tutti i partecipanti. Poi dagli 11 in su si parte con i tornei agonistici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I costi, una volta proibitivi, oggi sono più accessibili: per gli amatori bastano tuta e scarpe da ginnastica: le società forniscono il fioretto di plastica che si usa alle primissime stoccate. Poi la spesa lievita fino a 500 euro comprando divisa e maschera, necessariamente certificate dalla federazione per questioni di sicurezza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«L’importante, anche per i più piccoli, è avere spirito di cavalleria. Quella non guasta mai. Nella vita», conclude sorridendo Martino.


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