Biblioteche di quartiere: 15mila di libri, ma nessuno li può leggere
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mercoledì 24 luglio 2013
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di Salvatore Schirone
Solo una circoscrizione pare non abbia alcun volume: la terza di Picone- Poggiofranco. Quella di Palese - Santo Spirito ne ha solo 60, perlopiù dizionari obsoleti. Ma a parte queste due eccezioni, in tutte le altre circoscrizioni sono presenti centinaia di libri, abbandonati. In alcuni casi sono presenti cataloghi cartacei non aggiornati da anni e di fatto non funzionanti, come nel rione Madonnella. A San Paolo-Stanic invece il patrimonio librario non è mai stato censito ed è sconosciuto persino agli stessi addetti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il problema è prima di tutto quello della mancanza di spazi. Come ci spiega un impiegato della circoscrizione Libertà - Marconi - S. Girolamo – Fesca. «Abbiamo diverse donazioni di associazioni e semplici cittadini – afferma - ma ci manca un posto per allestire una biblioteca».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In più manca il personale che si possa occupare delle biblioteche. Come a Carbonara, dove l’impiegato Michele Buono ci dice: «Prima avevamo una biblioteca. Ora i nostri libri, circa 4800 volumi, sono ospitati nella scuola Calamandrei. Non abbiamo fondi, né possiamo permetterci un bibliotecario per gestire l'apertura al pubblico e il prestito».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nella circoscrizione San Nicola-Murat i libri (prevalentemente per bambini) sono accessibili, ma gestiti in modo molto libero e approssimativo, senza un vero servizio bibliotecario.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La situazione più paradossale è quella di Carrassi-San Pasquale. Qui una biblioteca c’era e funzionava: aveva raggiunto ben 6mila volumi, con postazioni internet e catalogo digitale. Poi però la sede della circoscrizione è stata spostata a Mungivacca e da oltre un anno tutti i volumi giacciono in un deposito della scuola media Santomauro, in attesa che venga ristrutturato l'ex mercato coperto di via Cagnazzi che dovrebbe fungere da nuova biblioteca.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Oasi nel deserto, unico esempio di biblioteca di quartiere funzionante, è quella di Japigia - San Giorgio - Torre a Mare, in via Archimede (vedi foto galleria). Il consigliere Lorenzo Leonetti, racconta fiero: «Siamo l'unica biblioteca di circoscrizione a Bari, con 3500 volumi di vario genere e catalogo elettronico. Se dopo 4 anni ancora funziona è grazie alla presenza di un impiegato comunale che gestisce il servizio. Avremmo voluto mettere il nostro catalogo online, ma nonostante le molteplici sollecitazioni il Comune non ha ancora inquadrato una persona per gestire questo aspetto sul suo portale web».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Japigia quindi è l’unico quartiere di Bari dove è presente una biblioteca funzionante. Eppure il 1° marzo 2012 il Comune di Bari accolse le "linee guida per lo sviluppo del servizio bibliodocumentale" proposte dall'Aib (Associazione Italiana Biblioteche). L’obbiettivo era quello di raggiungere la "ristrutturazione, il rilancio e il potenziamento delle biblioteche di quartiere, coordinandole in rete fisica e virtuale e qualificandole come spazi aperti all'ascolto e all'accoglienza".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La proposta è rimasta però solo sulla carta. Waldemaro Morgese, presidente della sezione Puglia dell'Aib, sottolinea: «Nei suoi due mandati il sindaco Emiliano non ha fatto molto per i libri anzi, la sua affermazione "le biblioteche sono inutili" fece molto scalpore e ci lasciò perplessi. Le biblioteche di quartiere potrebbero essere invece un importante presidio educativo e culturale del tessuto territoriale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E quindi, mentre le grandi biblioteche si allontanano fisicamente dai cittadini, l’idea di avere una “cultura a portata di mano” a Bari, resta a tutt’oggi un sogno ancora inaccessibile.
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Salvatore Schirone
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