I 14 edifici scolastici più antichi di Bari: monumentali punti di riferimento cittadini
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martedì 5 novembre 2019
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di Laura Villani
Siamo così andati a visitarli con l’aiuto del testo “L’edilizia scolastica nella città di Bari tra la nascita del Regno d’Italia e la riforma Gentile”: una tesi di laurea scritta dai neo architetti Anna Paolillo, Angela Rutigliano, Manlio Livio Donativo, Michele Mastrangelo, Roberta De Matteo e Roberto Farella.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Bari Vecchia – Il nostro viaggio parte dal centro storico, lì dove sopravvive il più antico istituto della città: la scuola media San Nicola, nata nel 1896 come “Regia Scuola d’Arti e Mestieri Umberto I”. Costruita al posto dello scomparso Ospizio dei Pellegrini, si trova in largo Urbano II, lo stradone che affianca la Basilica. Si presenta austero, privo di elementi classicheggianti e si sviluppa su tre livelli, con una fascia inferiore in bugnato rustico e la parte superiore intonacata in giallo pallido.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sempre a Bari Vecchia, su piazzetta Sant’Anselmo (nei pressi della chiesa di San Marco dei Veneziani), s’impone in posizione “cantonale” (ovvero all’angolo del suo isolato), la scuola dell’infanzia Diomede Fresa. Progettata dall’architetto Pietro Maria Favia e costruita nel 1937, è rivestita per tutti i suoi due piani da pietre chiare sbozzate e quasi si confonde tra gli edifici più antichi delle vicinanze, anche se un fascio littorio su un lato segnala la sua vera “età”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci rechiamo ora nel vicino Largo San Sabino, dove la scuola primaria Corridoni si affaccia alle spalle della Cattedrale. In stile neoromanico, fu costruita tra il 1932 e il 1939 per accogliere i sempre più numerosi studenti della zona ed era anch’essa opera di Favia. La forma riprende il sistema a triplo corpo, con l’asse di simmetria definito dal portale d’ingresso preceduto da un'elegante scalinata curvilinea.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Murat – L’edificio scolastico più antico del murattiano si trova in corso Cavour, più precisamente nella zona all’ombra del ponte XX Settembre. Qui è infatti seminascosto l’istituto per geometri Pitagora: una struttura a tre piani in stile classicheggiante, con paraste modanate e colonne ioniche ai lati del portale d’accesso. Come scuola il Pitagora è uno delle più antiche del Sud Italia: è infatti nato con il nome di “Regio Istituto Tecnico” nel 1866, anche se solo nel 1930 ha trovato casa in questo fabbricato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In via Suppa si trova invece dal 1928 il sobrio stabile dell’istituto comprensivo Mazzini. Eretto con urgenza quando il Comune realizzò di non avere spazio sufficiente per accogliere i piccoli studenti, conta tre livelli ed è caratterizzato da un piano centrale leggermente avanzato rispetto ai due laterali, con un fastigio di coronamento con festone e stemma.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Curiosità. Il plesso si trova a pochi passi dalla facoltà di Giurisprudenza, costruita negli anni 70 al posto dell’ “Umberto I e Margherita”, un istituto maschile di fine Ottocento che per decenni, prima del suo abbattimento, ha rappresentato l’edificio scolastico più antico di Bari.
Madonnella – Siamo ora a Madonnella, in largo Carabellese, dove di fronte all’icona della Vergine che dà nome al quartiere si staglia il Balilla, con il suo aspetto grazioso e il caratteristico colore rosa. Ultimato nel 1924 e originariamente chiamato “Dante Alighieri”, è ancora oggi una scuola primaria e uno dei simboli del rione. Presenta un apparato decorativo neoclassico e una suddivisione della facciata di ispirazione rinascimentale con zoccolatura, basamento rustico e fastigio centrale con orologio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Procedendo verso sud, nelle vicinanze del ponte Giuseppe Garibaldi che conduce al rione Japigia, troviamo in via Giuseppe di Vagno l’IPSIA Santarella. Nato con il nome di “Regia Scuola d’Arti e Mestieri Umberto I” nel 1891 si è stabilito in questa sede nel 1933. La possente struttura s’inseriva a quei tempi nel piano di riqualificazione scenica del Lungomare Nazario Sauro, sviluppandosi su due piani tracciati da paraste sui corpi laterali e colonne doriche sul corpo centrale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
San Pasquale e Carrassi – Eccoci a San Pasquale “vecchia”, dove in una piazzetta da poco ristrutturata sorge il Convitto Nazionale Domenico Cirillo, progettato nel 1928 e inaugurato nel 1931 per ospitare un’istituzione risalente addirittura al 1771. Occupato per scopi militari e pesantemente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, conobbe la rinascita negli anni Cinquanta e oggi tra i muri di questo complesso color mattone sono in attività diverse scuole (dalla primaria al liceo). Il portale d’ingresso è preceduto da due colonne tuscaniche che sorreggono la balconata sovrastante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nell’adiacente quartiere Carrassi, in corso Benedetto Croce, sorge invece l’edificio scolastico Carlo del Prete costruito nel 1928 a fronte di un incremento demografico apparentemente inarrestabile, visto che già dopo qualche anno fu necessario munire lo stabile di un terzo piano per rendere disponibili ancora più aule. La Del Prete è ancora oggi scuola primaria e dell’infanzia e si contraddistingue per l’apparato decorativo di stile neoliberty e un corpo centrale più slanciato rispetto a quelli laterali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Libertà – La maggior parte degli edifici scolastici storici di Bari si trova però nel popoloso quartiere Libertà. Partiamo da via Manzoni, dove a pochi passi da Corso Italia è situata ad esempio la scuola dell’Infanzia Manzari Buonvino, costruita nel 1928. Di dimensioni ridotte, presenta un blocco unico rettangolare affiancato da due ali laterali, un piccolo e raffinato fregio sull’ingresso e un colore giallino pallido che le conferiscono un’aria dolcemente antiquata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci spingiamo quindi fino a piazza del Redentore, dominata da un lato dall’omonimo Istituto Salesiano e dall’altro dal rosso scuro della scuola San Giovanni Bosco. Questa struttura fu inaugurata nel 1927 ma solo nel 1960 venne intitolata al presbitero torinese, dopo aver assunto il nome di Rosa Maltoni Mussolini e della principessa Jolanda di Savoia. A tre livelli, possiede un blocco centrale avanzato rispetto ai due laterali sormontato da un parapetto di coronamento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dall’altra parte del quartiere, nei pressi del Tribunale, sorge il plesso Principessa di Piemonte di via Bovio, al cui interno studiano alunni delle scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado. L’immobile, pensato per accogliere i figli della classe operaia molto concentrata nel quartiere, fu completato nel 1931. Riprende il sistema a triplo corpo e si distribuisce su tre piani tracciati da cornici marcapiano intersecate da paraste per due livelli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’edificio scolastico più “monumentale” della città è però il Garibaldi, scuola elementare del 1910 che si erge al centro dell’ariosa piazza Risorgimento con la sua facciata bianca e giallina (nella foto). Riaperta nel 2003 dopo 17 anni di chiusura dovuti a lavori di ristrutturazione, si caratterizza per una forma a “C” con corte interna. I suoi due livelli sono scanditi da paraste nel piano inferiore e semicolonnine tuscaniche su quello superiore, mentre sulla sommità il fastigio è completato da uno degli otto antichi orologi da torre di Bari.
Ci spostiamo infine sul lungomare corso Vittorio Veneto, dove dal 1933 si erge il grande Liceo Classico Flacco ideato dall’architetto Concezio Petrucci. Inserito all’interno del processo di riqualificazione urbana di epoca fascista, si presenta con un corpo centrale arretrato con estremi laterali semicilindrici più avanzati. L’istituto è tra i più antichi di Bari: fu infatti fondato nel 1744 con il nome di “Regio Liceo delle Puglie”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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I commenti
- Antonio Colavitti arkydesign - avete però dimenticato l'Istituto Statale d'Arte ex Renato Moro oggi Pino Pascali (?) sul c.so Vittorio Veneto subito dopo la sede della Legione della Guardia di Finanza, x la precisione. Scuola d'arte con annessa scuola media come da protocollo di Gentile che prevedeva l'avviamento (medie dell'epoca) che avesse un'introduzione ed una predilezione x la scuola che ne seguiva: venivano infatti dedicate più ore x l'educazione artistica, la figura disegnata e quanto utile x gli alunni x una migliore predisposizione agli studi artistici. Una precisazione dovuta anche perchè è stata la mia Scuola. Cordialità, A.C.
- BARINEDITA - Salve @Antonio. In realtà non ci siamo dimenticati della Moro, semplicemente era leggermente più "giovane" rispetto alle altre: è infatti "solo" degli anni 40. Saluti