Macchine radiocomandate: guida alla scelta
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lunedì 14 settembre 2020
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di Publiredazionale
I buggy
Una prima categoria di macchine radiocomandate che meritano attenzione è rappresentata dai buggy, che vengono considerati come i mezzi in grado di offrire le prestazioni migliori su pista. Qualcuno ritiene addirittura che siano non macchine, nel senso che non corrispondono a una rappresentazione realistica di veicoli che esistono davvero (è necessario distinguere, a tal proposito, i desert buggy, che invece sono reali, pur non venendo utilizzati nelle competizioni). Il buggy è il mezzo a cui ci si deve rivolgere se si ha in mente di cimentarsi in gare di alto livello: ovviamente è necessario essere consapevoli delle sue caratteristiche per evitare imprevisti. Per esempio, è sufficiente dell’erba alta per rischiare che il motore si bruci. Quasi tutte le gare di macchine radiocomandate si svolgono con buggy 4x4 dotate di motore a scoppio e in scala 1 a 8. Non mancano comunque le alternative, con le buggy 2WD in scala 1 a 10, decisamente non facili da portare, e quelle con la propulsione elettrica. Le sconnessioni del terreno sono sempre impegnative e complicano la guida: ecco perché è necessario scegliere il tracciato giusto!
Le monster
Non si hanno problemi di questo tipo, invece, con le monster, che in virtù della loro conformazione particolare sono in grado di affrontare qualsiasi percorso, non solo in piano. In molti casi si tratta di riproduzioni di furgoni prodotti dalla Ford in passato, con modelli che possono essere personalizzati non solo dal punto di vista delle ruote (decisamente grandi), ma anche con le carene. Per ciò che concerne le dimensioni, poi, si può scegliere quel che si preferisce, con la scala 1 a 10 che si rivela una eccellente via di mezzo tra la scala 1 a 8, che costa un po’ di più, e la scala 1 a 16, che offre una minore versatilità. Il consiglio è di optare per una scala 1 a 8, o addirittura superiore, quando ci si vuol sfogare senza limiti, con le ruote che mangiano la terra in modo quasi brutale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli short course
Sono pensati per essere impiegati su asfalto o su pista gli short course, che invece non sono adatti né all’erba né ai campi. Si tratta di modellini in scala delle short course, auto vere e proprie che vengono impiegate, specialmente negli Stati Uniti, per competizioni off road. Questo vuol dire che il livello di realismo di queste macchine è molto elevato. Gli short course sono decisamente diffusi in scala 1 a 16: in questa versione si possono adoperare anche in ambienti piccoli o in giardino. Adoperate sia per le gare che per divertimento, sono meno comuni della categoria buggy 1 a 8, ma comunque interessanti. Chi non ha problemi di budget e ha la possibilità di investire cifre anche consistenti non dovrebbe lasciarsi sfuggire l’occasione di acquistare uno short course in scala 1 a 5, anche se il problema in questo caso potrebbe essere quello di trovare una pista appropriata. Quasi tutte le gare si basano sui mezzi 2WD piuttosto che sui 4WD, e la scala più diffusa è quella 1 a 10. Ma che differenza c’è tra la categoria 2WD e la 4WD? La prima è più divertente e meno costosa, mentre la seconda garantisce una maggiore semplicità di utilizzo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I truggy
Le gare con i truggy non sono molto comuni, ma questo non deve essere un motivo sufficiente per rinunciare alla possibilità di acquistare un mezzo del genere. Si tratta di macchine telecomandate abbastanza alte e larghe, concepite e sviluppate per essere in grado di procedere a una velocità sostenuta e di saltare molto. Non ci sono problemi in presenza di terreni impegnativi, mentre per quanto riguarda le scale si può optare tanto per la 1 a 8 quanto per la 1 a 16. I numeri di cui ci si può rendere protagonisti con questi modelli sono straordinari, tra front flip, salti back flip tripli, e così via.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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