di Gabriella Quercia

Addio ''Taverna vecchia del Maltese'': chiude per sempre il più vecchio pub di Bari
BARI – Sulla sua serranda rossa c’è un disegno di Corto Maltese: il pirata è steso, a braccia conserte, appare annoiato mentre ammira il volo dei gabbiani che svolazzano attorno alla scritta “Circolo di resistenza umana dal 1980”.  Sono ormai tre mesi che in via Netti 34 quella serranda non si apre, dopo essere andata su e giù ininterrottamente per 35 anni. Sì perché il più vecchio pub di Bari, la “Taverna vecchia del Maltese”, baluardo del quartiere Libertà, ha chiuso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sul sito internet del bar serale si leggono solo poche righe, datate 23 settembre: “Cari ragazzi, la taverna ahinoi, quest’anno resterà chiusa. Appena avremo buone nuove, sarete i primi a saperlo. A presto!”. Un messaggio che può sembrare un arrivederci, ma che in realtà è un vero e proprio addio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ce lo conferma l’ultimo gestore, Dario Di Stefano, che raggiunto al telefono ci riserva solo poche amare battute.  «È una questione delicata – afferma – il locale ha cambiato proprietà. Una brutta storia. Ora è chiuso e onestamente non credo che riaprirà più. Ma non mi va di pronunciarmi oltre».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Peccato, perché se è vero che la Taverna da parecchio tempo non era più quella di una volta (da quando cioè tutta la “movida” barese si era spostata a Bari Vecchia e la città aveva assistito in pochi anni al proliferare di numerosi pub), l’esistenza di questo locale storico, situato in quartiere da sempre “difficile” (e sempre più abbondonato a se stesso) di Bari, rappresentava una sicurezza. Un modo per passare “l’uscita serale” in maniera diversa: lontano dal “casino”, tra luci soffuse, buona birra e tanta musica. La Taverna ha infatti sempre dato la possibilità ai giovani musicisti di esibirsi dal vivo, cosa non da poco vista la cronica mancanza per gli artisti baresi di posti dove suonare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Inaugurato il 22 dicembre del 1980 e da subito diventato punto di riferimento della “sinistra” barese, questo circolo Arci era rimasto immutato nel corso degli anni, con i suoi tavoli in legno massiccio, i vissuti muri rossi, la piccola scala che portava al piano inferiore (era strutturato su due livelli), i quadri di artisti e cantanti, gli aforismi sparsi ovunque.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ricordo ancora l’odore che si respirava quando si entrava in Taverna: un mix di fumo e umidità - ci racconta la 40enne Katia –. Era un posto conviviale, in cui si poteva stare tutto il tempo che si voleva, per ascoltare buona musica dal vivo o semplicemente per passare interminabili serate con i giochi da tavola. Lì ci sentivamo a casa nostra. E’ triste pensare che la sua piccola porta rimarrà chiusa per sempre».


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Gabriella Quercia
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  • Arianna Capossela - Ti ringrazio per esserti occupata di vari pezzi della ns città. Alcuni posti non li conoscevo,grazie
  • Alberto Moreno Bustos - Fece il mio erasmus fra il 2014 ed il 2015, ed ebbe la fortuna di conoscere questo mitico bar. Questa poesia è nata li. LA TABERNA VECCHIA DEL MALTESE La vieja taberna de las rosas da más tragos de los que bebe, al sediento barese que se quiere desberlusconizar entre tus mesas. La taberna vecchia del Maltese juega al ajedrez con Víctor Jara, fusila días, resuelve encrucijadas, baila un vals con quien se mueve. Senza soldi, apuesto sentimientos, Lenin juega un mus con Che Guevara, y Peroni para ahogar la pena. El italiano desespera movimientos para impresionar a la ragazza, o bella ciao y hasta altra sera.


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