Simone Salamida: «Con il ''live painting'' unisco pittura, musica e festa»
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mercoledì 28 gennaio 2015
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di Nicola Paparella
Parlaci del live painting.
Funziona tutto in presa diretta, in buona sostanza disegno e dipingo sul momento. Va da sè che non ho la possibilità di sbagliare, cancellare, finire con calma, rifare. Il live painting prende vita ovunque: in discoteca, per strada, in posti frequentati o abbandonati. Non dipingo necessariamente quello che vedo, ma il luogo dove mi trovo condiziona la mia performance: in base alla situazione inserisco soggetti che possono alludere al contesto che mi circonda.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come si svolge una performance di questo tipo?
Si comincia con l’individuare il punto più funzionale del locale, pub o area, in modo tale da creare una situazione favorevole, per mettersi in risalto ma non troppo. Poi si prendono pannelli o tele e quando parte la musica, che è quasi sempre techno o “alternative”, comincia il mio spettacolo di live painting. Comincio a dipingere nel mio spazio, senza interferire con gli altri, anche se il più delle volte il pubblico si avvicina per vedere cosa combino. A volte le immagini vengono anche proiettate su schermo. E’ tutto fatto istintivamente, anche se il più delle volte c’è un rimando, più o meno manifesto, alla “situazione” che si viene a creare. Ad esempio posso realizzare una caricatura del dj che si trova alla consolle o utilizzare i colori presenti nella sala. Non ho comunque limitazioni a livello di tempo e non devo stare sempre a disegnare. E’ una cosa molto libera ed è cosi che deve esser fatta, a meno che non ci sia un tema in particolare che venga imposto dal committente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Vieni influenzato dalla musica?
La musica funziona da accompagnamento, ma non devo necessariamente seguirla, anche se a volte si riesce ad andare in sincrono con le note diffuse, e si crea un connubio tra arte visiva e arte sonora. A volte sono io la “portata” principale di una serata, ma se si tratta di un evento in cui è ospite un dj famoso, io faccio da “contorno”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Riesci a “comunicare” qualcosa durante le tue esibizioni?
Il concetto di comunicazione qui è più ampio e libero, ognuno può interpretare a modo suo. Soprattutto dal momento in cui utilizzo soggetti volutamente non nitidi ma astratti, per offrire diverse chiavi di lettura a chi osserva i miei lavori. E va bene così, considerato che il pubblico è assolutamente differenziato e non omogeneo: c'è gente che si limita a guardare mentre sorseggia da bere e chi mi riempie di domande e vuole acquistare i miei lavori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A Bari “funziona” questo tipo di intrattenimento?
Sì, contro ogni previsione. Sicuramente parliamo di un qualcosa di diverso, che non si vede tutti i giorni. Chiaramente gran parte del pubblico è composto da giovani che guardano, magari fanno anche delle domande giuste, o mi dicono "sai mi piace quello perchè a me trasmette questo". Vedere che pian piano il live painting prende piede ed è apprezzato è per me molto gratificante.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Nicola Paparella
Nicola Paparella
I commenti
- rita - Ciao Mi è molto piaciuto il tuo articolo.Volevo ringraziarti sopratutto perché mi ha permesso di conoscere un artista moderno. Dipingere,per così dire dal vivo,nnon è stato quello che faceva per esempio Henry De Toulouse Lotrech, nel Moulin Rouge? Bravo ! E grazie. ..