Laterza, Adda, Cacucci e Dedalo: la storia delle antiche case editrici di Bari
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lunedì 21 settembre 2020
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di Gaia Caprini - foto Valentina Rosati
Tra di esse quattro case editrici possono definirsi “storiche”, vantando un’esperienza che in alcuni casi sfiora o addirittura supera il secolo. Si tratta di Laterza (1901), Cacucci (1929), Adda (1963) e Dedalo (1965). Le abbiamo visitate. (Vedi foto galleria)
Partiamo dalla più antica, la prestigiosa Laterza, fondata nel 1901. Dopo aver cambiato più volte collocazione lungo via Sparano, dal 1963 ha sede in via Dante Alighieri, quasi ad angolo con la strada dello shopping barese, lì dove si trova anche il suo punto vendita. Il palazzo che la ospita fu disegnato da Alfredo Lambertucci e rappresenta uno degli esempi di architettura di rilievo della Bari del Dopoguerra.
Per accedere agli uffici entriamo dal portone accanto all’ingresso della libreria, quindi saliamo al primo piano. Lo studio del 62enne Alessandro Laterza, oggi proprietario con il cugino Giuseppe, è anticipato da un lungo corridoio dall’arredamento minimal e da scaffali colmi di volumi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Tutto cominciò con la cartoleria del mio bisnonno Vito a Putignano, nel 1885 – esordisce Alessandro –. Fu sua l’idea di fondare la ditta "Gius. Laterza & figli", che prese il nome di suo padre Giuseppe perché lui all’epoca era ancora minorenne».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I fratelli Pasquale, Giovanni, Luigi e Francesco furono tutti coinvolti nell’impresa, che nel giro di poco tempo si dotò di una tipografia situata a Bari, in via De Rossi, rimasta attiva fino a vent’anni fa. Sino ad arrivare al 10 maggio 1901, quando la famiglia decise di “allargarsi” fondando casa editrice e libreria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Fu in particolare uno dei fratelli, Giovanni, a dare un’impronta editoriale all’attività grazie anche alla collaborazione con l’influente filosofo Benedetto Croce, che stampò con l’editore barese molte sue opere. L’imprenditore e l’intellettuale scelsero di privilegiare pubblicazioni di carattere politico, storico, filosofico e artistico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Alla morte di Giovanni, nel 1943, la società passò nelle mani del suo pronipote, mio zio Vito – prosegue Alessandro –: fu lui a rinnovare introducendo opere di saggistica, edizioni tascabili, produzioni per la scuola e illustrati di architettura».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel 1982 Alessandro e suo cugino Giuseppe ereditano quindi un’attività già avviata e autorevole, preoccupandosi di tenerla al passo coi tempi. «Realizziamo la versione ebook dei nostri libri sperimentando sempre nuovi ambiti, come ad esempio la fumettistica – conferma il proprietario –, sempre però tenendoci strette le nostre “firme” di successo, come Alessandro Barbero e Luciano Canfora».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci dirigiamo ora nella non lontana via Nicolai, ad angolo con via Cairoli. Qui, di fronte all’ex Palazzo delle Poste, si trova in un sobrio palazzo giallino la casa editrice Cacucci. Fondata nel 1929 da Francesco Cacucci, anche questa azienda “convive” con la propria libreria, collocata al piano terra. Noi raggiungiamo al primo livello la redazione e l’ufficio del 79enne titolare Nicola, figlio di Francesco, che si trova in compagnia della nuora Karina Marti.
«Mio padre è stato il primo editore di volumi dedicati a discipline giuridiche, scienze politiche ed economia in Puglia», afferma orgoglioso. Non per niente Cacucci è strettamente legata ai dipartimenti accademici ed entrambi i suoi punti vendita (l’altro è nei pressi della facoltà di Economia e Commercio) si trovano in zone universitarie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ma il nostro obiettivo è da sempre creare un punto di riferimento culturale a tutto tondo – sottolinea Nicola –. Per questo abbiamo deciso di trattare anche letteratura, filosofia, psicologia e architettura, distribuendo a livello nazionale, talvolta internazionale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Prima di salutarci, l’editore ci accompagna nel negozio, dove tra i numerosi testi di Legge sono esposti anche titoli di urbanistica e storia locale. Accediamo anche in un piccolo archivio in cui è impossibile non notare la macchina da scrivere nera targata Olivetti, cimelio appartenuto al fondatore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La prossima tappa è Adda, fondata nel 1963 e dagli anni 80 spostatasi da Corso Cavour nel quartiere Madonnella, in via Tanzi 59. Il palazzo è di epoca fascista e si inserisce nella parte del rione che ancora preserva l’aspetto della Bari di inizio 900.
Al primo piano, dove si trovano la segreteria e sala riunioni, incontriamo il 77enne proprietario Giacomo Adda, assieme al figlio Alessandro. «L’attività fu fondata da mio padre Mario – afferma il più anziano –. Fu il primo editore ad occuparsi della Puglia, territorio a quei tempi trascurato e poco noto, tant’è che la maggior parte dei nostri tremila autori sono nati qui o comunque legati al tacco d’Italia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Giacomo ci porta al piano superiore per mostrarci la redazione. «La nostra particolarità – ci svela – è che spesso siamo noi a “pensare” un libro, per poi chiedere a uno scrittore di occuparsene. Anche se quando arriva un’idea che ci piace di certo non la rifiutiamo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel congedarci, scendendo le scale, il signore porta alla nostra attenzione le copertine esposte all’ingresso. «Nel 2013 abbiamo realizzato una mostra con quelle di cui andiamo particolarmente fieri – rivela –: un modo anche per distinguerci dai numerosi editori nati in città negli ultimi anni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il nostro viaggio si conclude nella Zona Industriale, precisamente in Viale Luigi Jacobini 5, dove si trova Dedalo, attiva dal 1965 e l’unica a possedere una sua tipografia. Entriamo nell’edificio e nell'androne notiamo numerose opere dello scultore barese Raffaele Spizzico, che insieme con suo fratello Francesco realizzò lavori rilevanti del Novecento artistico barese. Proseguiamo quindi per l’ufficio della direttrice.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Mio padre Raimondo fondò tipografia e casa editrice perché era appassionato di libri – ci riferisce la 54enne Claudia Coga, alla guida dell’azienda dagli anni 90 –. Inizialmente pubblicavamo molte riviste e manifesti politici di Sinistra, ma da una trentina d’anni è aumentato l’interesse per la Scienza e abbiamo così deciso di dedicarci anche a questo settore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dedalo stampa libri di saggistica nel campo sia delle scienze umane sia di quelle cosiddette “dure” come fisica, matematica e chimica. Il suo catalogo conta circa 1300 volumi e 37 giornali, tre dei quali ancora in vita: “Inchiesta”, “Quaderni di storia” e “Sapere”. Quest’ultimo è il più antico: si tratta della prima rivista di divulgazione scientifica in Italia, nata a Milano nel 1935 e passata all’editore barese nel 1968.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
All’interno della tipografia Claudia ci fa notare come gli strumenti di produzione siano cambiati nel tempo. Qui sono conservate ancora macchine da scrivere a piombo e marchingegni in uso dalla fine dell’Ottocento, anche se oggi a fare il lavoro ci sono delle modernissime stampanti digitali. Tuttavia l’azienda continua a mantenere un legame con la tradizione. «Noi non produciamo ebook – conclude la donna –: per noi il libro è ancora fatto solo della profumata, antica e insostituibile carta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Gaia Caprini
Gaia Caprini
Foto di
Valentina Rosati
Valentina Rosati
I commenti
- Carmime Panella - Credo abiate dimenticato De Donato, sorta negli anni '50 con tutta la saggistica, sociologia ed gli spettacolati libri di viaggi e da cui é derivata Dedalo.