Giovinazzo, l'Ulisse: un teatro sul mare che da anni attende di essere inaugurato
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lunedì 22 febbraio 2016
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di Katia Moro
Il teatro è sorto lì dove c’era un capannone in cui si producevano marmi, per volere del 70enne Vito Nocera, scalpellino giovinazzese e autore delle decorazioni in pietra dell’esterno. Interamente costruito in pietra bianca e ornato da colonnine, oblò e infissi lignei, si trova praticamente sul mare, al termine di una secondaria stradina di campagna che parte dalla statale 16. Ed è assolutamente finito, con tanto di foyer, biglietteria, ampia sala e poltroncine. Solo, è inattivo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Non siamo mai riusciti a ottenere l’agibilità da parte del Comune – spiega l’ultrasessantenne Francesco Martini, della società Circe -. L’amministrazione non solo non ci ha mai ringraziati visto che gli stavamo regalando uno spazio culturale che andava a colmare una grossa lacuna nel paese (che è privo di cinema e teatri), ma al contrario ci ha reso la vita impossibile e messo i bastoni fra le ruote».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tutti i lavori di necessario adeguamento della struttura sono stati realizzati a spese della società Circe che, composta da circa 18 teatranti e da quarant’anni in cerca di un proprio spazio fisso, vide in questa costruzione la concretizzazione del proprio sogno di un contenitore culturale stabile. I soci presero in fitto il cineteatro, accollandosi tutte le spese (600mila euro) per trasformare un guscio vuoto in un politeama.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nell’autunno del 2007, al termine dei lavori di ristrutturazione e adeguamento, il teatro ottenne un permesso temporaneo, in attesa dell’attestazione di agibilità definitiva, per condurre una prima attività di rodaggio. Per qualche mese furono realizzati spettacoli, allestiti eventi e invitate scolaresche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma da quando nel 2008 la Commissione di pubblico spettacolo, prima provinciale, poi comunale, ha iniziato a richiedere l’adeguamento dell’impianto elettrico e dei materiali utilizzati, il teatro è stato inghiottito in una spirale di richieste burocratiche e permessi che lo hanno strozzato non facendolo più riemergere. Di rimando in rimando per i più svariati e impensabili motivi, si è così giunti agli scogli più duri da superare, quello della contestazione dell’ufficio tecnico della costruzione da un punto di vista urbanistico e quello dell’ufficio igiene per l’inadeguata fognatura.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Eravamo stremati moralmente e economicamente – dichiara ancora Francesco -. Molti soci iniziarono così ad abbandonarci finché nel 2009 fummo costretti a sciogliere la società e a rinunciare definitivamente al nostro sogno. Da allora il teatro è chiuso, abbandonato, privo di manutenzione e dimenticato: uno spreco».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci siamo quindi recati a vedere da vicino l’Ulisse (vedi foto galleria). Ci troviamo sul mare, dove a ridosso della scogliera si estende l’ampio spazio esterno che fronteggia l’ingresso principale del teatro, con un gazebo ligneo, piante ornamentali e una statua monolitica in tufo che riproduce un moai.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Attraversato il giardino, i due portoni lignei introducono all’interno. Dall’ingresso più piccolo si accede al foyer e alla biglietteria in cui dominano gli accesi colori del blu e del rosso, mentre l’apertura più ampia immette direttamente nella vasta sala dalle pareti blu. Conta ben 220 posti in platea con confortevoli e moderne poltroncine rosse e un grande palco ampio 19 metri per 8, sormontato da uno schermo sotto cui si apre un sottopalco che oggi rivela l’evidente stato di abbandono. Nella sala è presenta anche una galleria che dispone di altri 80 posti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Delle scale a chiocciola conducono al piano superiore, dove trovano spazio anche un certo numero di camerini e bagni attrezzati. Siamo infine sull’ampio terrazzo. Da qui si può godere della splendida vista sul porticciolo giovinazzese puntellato di campanili e costruzioni medievali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non ci resta a questo punto che scendere e abbandonare l’Ulisse, consci che questa volta l’incantesimo della maga Circe non è servito a conquistare l’avventuroso eroe.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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Scritto da
Katia Moro
Katia Moro