di Laura Villani

Lecce, le "suore dei dolci": dal 700 preparano in monastero un'ambita pasta di mandorle
LECCE – Quando chiediamo indicazioni per trovarle tutti in città sanno di chi parliamo. «Le suore dei dolci? Da piazza sant’Oronzo prendete via Templari poi svoltate in piazzetta Chiesa Greca e poi a sinistra. Sarete così in via delle Benedettine, le trovate lì».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le monache del monastero femminile di San Giovanni Evangelista sono un’istituzione di Lecce, ma non solo dal punto di vista religioso. I loro secolari dolci di mandorle (li preparano dal 700) sono particolarmente ambiti e a Pasqua e Natale si fa la fila per acquistare rispettivamente un “agnello” o un “pesce” del peso di 500 grammi o un chilo venduti in una semplice scatola bianca. (Vedi foto galleria)

Il perché di questo successo? «Usano ingredienti semplici e genuini e non mettono conservanti – ci dice una cliente – ci fidiamo di loro perché sappiamo cosa mangiamo. E poi dovendo comprare un dolce che è anche un simbolo religioso non è più consono prenderlo dalle suore che in pasticceria? Senza contare che è tutto buonissimo»

Sono le 10 di mattina quando arriviamo dalle monache nel centro storico del capoluogo salentino e nella stanzetta in cui avviene la vendita ci sono già dei clienti. C’è una signora col collo di pelliccia, una suora straniera di un altro ordine e un uomo di cui non vediamo il viso perché ha tra le braccia una pila altissima di scatole. Tra noi e le religiose si trova una finestrella con una grata con accanto la leggendaria ruota degli esposti che in tempi passati serviva per lasciare in monastero i neonati indesiderati. Ora le benedettine la usano per prendere i soldi, consegnare i dolci e rilasciare lo scontrino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Le suore, che rifiutano cortesemente di essere fotografate e citate per nome, mantengono comunque con i loro clienti un rapporto che si potrebbe dire confidenziale: sia davanti alla ruota sia nella grande sala di consultazione in cui andiamo a chiedere della madre superiora si scherza e si chiacchiera. Le religiose sono impegnate in un viavai costante ma conoscono quasi tutti e chiedono ai visitatori dei figli e della famiglia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una di loro ci fa sedere e ci offre dei dolcetti di forme classiche, tondeggianti e rettangolari. «Questi li prepariamo per tutto l’anno – ci dice – mentre a Pasqua usiamo le forme dell’agnello e a Natale del pesce, altro simbolo della cristianità». Ci indica quindi un affresco in fondo alla sala che ritrae alcune sorelle in compagnia di San Benedetto, la sua gemella Santa Scolastica e l’aquila di San Giovanni. «L’ha realizzato il pittore Spanò e raffigura tutte le nostre attività: la preghiera, la lettura e la realizzazione dei dolci», spiega. In effetti alla destra del dipinto si nota proprio una monaca con un pesce di pasta di mandorle.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Questa tradizione dura da secoli – sottolinea la madre superiora che nel frattempo ci ha raggiunto – e continua ad essere per noi un vero e proprio mezzo di sostentamento. Ogni religiosa che entra in monastero impara la nostra ricetta così da portare avanti quest’arte». La ricetta appunto: c’è qualche segreto? «Ce ne sono due – ci confessa - usiamo solo mandorle che vengono dal barese e poi c’è il ripieno di marmellata che è fatto con le nostre mani e con pere di qualità».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Mentre parliamo si sente costantemente squillare il telefono. «Sono tutte chiamate per i dolci – puntualizza una monaca – a ridosso delle feste ne facciamo così tanti che a mezzogiorno non abbiamo tempo neanche per pregare. Però bisogna lavorare: il nostro monastero è una piccola città e bisogna mandarla avanti. Il Padre Nostro lo reciteremo più tardi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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Il Monastero femminile di San Giovanni Evangelista a Lecce, lì dove da secoli le suore preparano famosi dolci di mandorla
I loro dolci di mandorle sono particolarmente popolari e a Pasqua e Natale si fa la fila per acquistare rispettivamente un “agnello” o un “pesce” preparati in misura di mezzo o un chilo e venduti in una semplice scatola bianca
Sono solo le 10 di mattina quando arriviamo da loro, nel centro storico del capoluogo salentino, ma nella stanzetta in cui avviene la vendita ci sono già dei clienti. Tra di loro un uomo di cui non vediamo il viso perché ha tra le braccia una pila altissima di scatole
Tra noi e le suore si trova un muro scandito da una porta sempre chiusa, una finestrella con una grata e la leggendaria ruota degli esposti che in tempi passati avrebbe avuto funzioni più drammatiche
Oggi le monache benedettine usano la ruota per consegnare i dolci e rilasciare lo scontrino
Una monaca ci fa sedere e ci offre dei dolcetti di forme classiche, tondeggianti e rettangolari
Una suora ci indica un affresco in fondo alla sala che ritrae alcune sorelle in compagnia di San Benedetto, la sua gemella Santa Scolastica e l’aquila di San Giovanni
Alla destra del dipinto si vede proprio una di loro con un pesce di pasta di mandorle



Laura Villani
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  • Francesco Quarto - dovrei provare pudore, se non vera a propria vergogna nel dire che proprio ieri abbiamo ricevuto (io e mia moglie) due - dico due - pesci di pasta di mandorle delle beneamate e benedette suorine di san giovanni evangelista. so quello che state pensando "share! schare! share!". ebbene no! me li cucco tutti io .... e questo valga per "commento" saluti e buone festività natalizie Francesco Quarto ps a proposito complimenti (interessati) per il servizio della Villani
  • franco - buonasera sono interessato all'acquisto del pesce di pasta di mandorle... mi fasapere se lo vendete anche online? grazie Bersano
  • Miggiano Luigi - Buona sera esiste la possibilità di acquistare un pesce di pasta di mandorla. ed eventualmente come fare. Grazie
  • Cosima Semeraro - Ieri sono arrivati in provincia di Treviso i due pesci ordinati da me, per la mia famiglia e quella di una collega veneta. Mi sembra di essere tornata bambina quando a Natale ci regalavano il pesce che finiva sempre velocemente. Buon Natale a tutti!


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