C'erano una volta Palese e Santo Spirito, "perle di mare" abbandonate dai baresi
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martedì 30 ottobre 2012
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di Eva Signorile
A distanza di 20 anni, il giardinetto di fronte al porticciolo di Santo Spirito è immerso nel buio, sebbene siano le 7 di sera. La statua di San Francesco d’Assisi, che si erge sulla fontana della piazzetta, si intuisce appena nella penombra creata dai lampioni stradali: sono le uniche luci presenti qui, ma se il posto fosse più illuminato, si scorgerebbero i rifiuti gettati nella vasca della fontana spenta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Se ci si sposta di qualche centinaio di metri in direzione sud, verso il quartiere limitrofo, Palese, il quadro diventa spettrale: nel tratto di lungomare che unisce i due quartieri non c’è praticamente nessuno, se si eccettuano pochi sportivi che fanno jogging. Anche di domenica, si respira una desolazione che non può essere spiegata solo con la fine dell’estate e i primi sbuffi d’autunno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«In effetti registriamo un forte calo dell’affluenza», racconta uno dei proprietari de “L’ancora”, uno dei ristoranti che punteggiano il litorale tra Palese e Santo Spirito. «Fino a una decina di anni fa le cose erano molto diverse -spiega -. I baresi ora preferiscono pranzare o cenare altrove. E se proprio devono scegliere di venire a nord, si dirigono verso Trani o Giovinazzo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Perchè Bari si è ormai "spostata" verso Sud. Dopo il boom edilizio degli anni '70-'80 che ha visto la nascita di quartieri nuovi come Japigia, Poggiofranco, "San Pasquale alto", i baresi hanno cominiciato a privilegiare gli scogli e le pizzerie, ad esempio, di Torre a Mare. Anche le riqualificazioni del centro storico di Bari, di Pane e Pomodoro e di Torre Quetta hanno di fatto portato all'abbandono della parte nord di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Due signore di Santo Spirito non hanno dubbi sulle cause del fenomeno: «Da qualche tempo le istituzioni sembrano essersi completamente dimenticate di noi e hanno cominciato a spostare l’interesse verso il sud del capoluogo». La dimostrazione, secondo le due signore, starebbe nel nuovo rinvio dei lavori per l’interramento dei binari di Santo Spirito e Palese. Progetto non ritenuto prioritario, a differenza di quanto sembrerebbe deciso per il tratto ferroviario a sud di Bari: quello relativo al quartiere Japigia-Madonnella.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma il flusso di treni che provengono da nord verso Bari è superiore a quello che parte dal capoluogo in direzione sud e, inoltre, nei due quartieri c’è un totale di sette passaggi a livello, rispetto all’unico passaggio a livello presente lì a Japigia, nei pressi della scuola “Marconi”. L’"affaire" ferroviario ha portato il presidente della prima circoscrizione, Saverio Di Liso a dimettersi dalla carica, in segno di protesta, mercoledì 24 ottobre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sembrano lontani anni luce i tempi in cui, come racconta lo storico Lozito, l’antica nobiltà costruiva splendide ville a Santo Spirito per trascorrervi il periodo estivo. Eppure, malgrado la desolazione, in una domenica autunnale il litorale palesino pare mantenere il suo fascino: un arcobaleno, ricordo della recente pioggia, sembra centrare un’abitazione, di fronte al lido La Baia, quasi un augurio per tempi migliori. Poco più in là, si profilano i resti dell’hotel Poseidon, ma questa è un’altra storia.
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