The 2nd law: il ritorno dei Muse all'insegna del sound dei Queen
Letto: 3778 volte
giovedì 4 ottobre 2012
Letto: 3778 volte
di Nicola De Mola
Pubblicato lo scorso 1° ottobre, "The 2nd law” rappresenta il ritorno sulle scene dei Muse a tre anni esatti di distanza dall’ultimo lavoro “The resistance”, vincitore dei Grammy Awards 2011 nella categoria “best rock album”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il nuovo lavoro della band inglese, il cui titolo trae ispirazione dal secondo principio della termodinamica (l’energia contenuta in un sistema chiuso è destinata a disperdersi nell’ambiente circostante, ndr) era già stato anticipato dall’uscita dei due singoli “Survival”, pubblicato lo scorso 27 giugno e utilizzato come canzone ufficiale dei Giochi olimpici di Londra 2012, e “Madness”, pubblicato il 20 agosto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Matthew Bellamy, Christopher Wolstenholme (per la prima volta autore di due brani, “Save me” e “Liquid state”) e Dominic Howard confermano anche in queste 13 tracce il loro proverbiale eclettismo, spaziando dal rock sinfonico alla dubstep, e si rifanno come non mai alle sonorità dei Queen.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel complesso il sesto album di studio della band del Devon non è di certo un capolavoro e in certi punti risulta un po’ troppo disomogeneo nell'alternanza tra sinfonie e tecnologia. Ci si aspettava senza dubbio qualcosa in più.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ad aprire l’album è “Supremacy”, brano che riporta la mente dell’ascoltatore ai primi lavori dei Muse e che era stato inizialmente scritto per la colonna sonora di “Skyfall”, l’ultimo film di 007.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A seguire “Madness”, un’avventura nel territorio dell’electro-pop e il primo richiamo a Freddie Mercury e soci (il suo assolo di chitarra sembra essere proprio di Brian May), che fanno passare “Panic station” e il suo funky molto anni ’80 quasi inosservato prima di arrivare all’ormai celebre “Survival”, anticipata dai 58 secondi di “Prelude”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qui i richiami a “Bohemian rhapsody” e “Innuendo” dei Queen, ma anche a qualche lavoro degli Electric Light Orchestra, sono palpabilissimi e danno vita a un inno rock enfatico e quasi altezzoso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
“Follow Me”, traccia numero 6, parte in maniera delicata prima di trasformarsi in un pezzo a cavallo tra la dance e l’elettronica, mentre “Animals” torna a sonorità più intime, richiamando un po’ i Radiohead come la successiva “Explorers”, che nell'inciso ricorda molto “No Surprises” della band di Thom Yorke.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
“Big freeze” vede il ritorno della chitarra funky di “Panic station” e anticipa “Save me” e “Liquid state”, entrambe scritte e cantate da Chris Wolstenholme e che parlano della battaglia del bassista contro la sua dipendenza dall’alcool.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
“The 2nd law” vede il suo epilogo in una lunga suite strumentale ricca di elettronica e campionamenti, suddivisa due parti: “Unsustainable”, forse il brano meno convincente nel suo richiamo alla dubstep di Skryllex e “Isolated system”, dal sapore vagamente fantascientifico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La speranza è che Bellamy e soci non abbiano già intrapreso la classica fase discendente di ogni rockband: sarebbe troppo presto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Nicola De Mola
Nicola De Mola