di Gaia Caprini - foto Valentina Rosati

Visita alla "Caserma Bergia", l'enorme fortezza che si staglia dal 1932 sul lungomare di Bari
BARI -  Fra tutti gli edifici costruiti in epoca Fascista sul lungomare Nazario Sauro di Bari è il più grande e possente, con i suoi tre ingressi e i cinque edifici che lo compongono. Parliamo della Caserma dei carabinieri “Chiaffredo Bergia”, eretta nel 1932 su progetto dell’architetto Cesare Bazzani: una struttura dalle linee austere che sembra quasi una fortezza sull’Adriatico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un palazzo di importanza anche storica oltre che architettonica, visto che il 12 settembre del 1943, dopo l’Armistizio, divenne sede del “Comando carabinieri dell’Italia liberata” che aveva giurisdizione su Puglia, Basilicata e Calabria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La Bergia sarà aperta al pubblico sabato 12 e domenica 13 ottobre in occasione delle “Giornate Fai d’autunno”. Noi siamo andati a visitarla in anteprima (vedi foto galleria)

Il monumento, che ospita il Comando Legione Puglia dei Carabinieri, si staglia come detto sul lungomare del quartiere Madonnella. Superati l’Albergo delle Nazioni, il Palazzo della Provincia, la presidenza della Regione, la Terza Regione Aerea e l’edificio dell’Inps, arriviamo così all’incrocio con via Gorizia, strada su cui si affaccia il lato ovest del complesso.  

Fatto qualche metro ci poniamo così di fronte all’ingresso principale, sul quale campeggia la scritta a caratteri cubitali “Caserma Bergia”. Da qui possiamo ammirare l’edificio in tutta la grandiosità. Di color crema nella parte superiore, è costituito da tre corpi di fabbrica rettangolari “legati” tra loro da un basamento in pietra grezza. La facciata è caratterizzata da ventuno arcate verticali a sesto pieno ognuna delle quali ingloba tre finestre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ciascuna delle entrate è poi delimitata da due torri: cilindriche quelle laterali e trapezoidali quella centrale. Le torri, le inferriate delle finestre al pianterreno e il muro a scarpa rimandano all'architettura militare del periodo, con qualche richiamo futurista.  


Lo stile è comunque minimale, con pochi elementi decorativi. Fanno eccezione le due statue in bronzo che rappresentano la Fedeltà e la Giustizia. In realtà si tratta di opere posticce, inserite nel Dopoguerra per sostituire i due medaglioni sui quali erano scolpiti il fascio littorio e lo scudo sabaudo. Particolare è infine la garitta posta davanti al portone principale, lì dove un tempo prendevano posto le sentinelle.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non ci resta ora che varcare la soglia, entrando dall’ingresso ad arco posto più a ovest. Ci ritroviamo così in un grande cortile interno delimitato nella sua parte posteriore da un muro messo in piedi solo nel 1958. In origine infatti il lato della caserma che si affacciava su via Dalmazia era aperto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel giardino, caratterizzato dalla presenza di alte palme, si trovano gli accessi dei cinque edifici che compongono l’intera struttura. Ogni fabbricato ha un proprio “isolato” intitolato  a un militare dell’Arma di origine pugliese: non a caso l’area è chiamata “il Giardino degli Eroi”. Carabinieri che sono ricordati anche con installazioni moderne create ad hoc. Tra queste quella del capitano Chiaffredo Bergia, che nell’800 debellò agguerrite bande di briganti che terrorizzavano le popolazioni dell’Abruzzo e della Puglia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Entriamo ora nella palazzina principale, dove sono situati gli uffici più prestigiosi. Attraversando l’ingresso ci ritroviamo in un ampio androne dall’aspetto sobrio, con pareti ornate da semplici riquadri marmorei e da scudi in pietra. Risaltano i medaglioni in bronzo che ricordano i militari decorati con la Medaglia d’oro al Valore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Attraverso una scalinata raggiungiamo infine il primo piano, caratterizzato dalla presenza dell’ufficio del Comando: una stanza dall’aspetto elegante con arredo ligneo in stile eclettico. Qui partono gli ordini più importanti riguardanti la IX Legione dei Carabinieri: una delle 14 unità territoriali con cui l’Arma ha organizzato la sua fondamentale e storica presenza sul territorio italiano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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Fra tutti gli edifici costruiti in epoca Fascista sul lungomare Nazario Sauro di Bari è il più grande e possente, con i suoi tre ingressi e i cinque edifici che lo compongono. Parliamo della Caserma dei carabinieri “Chiaffredo Bergia”, eretta nel 1932 su progetto dell’architetto Cesare Bazzani: una struttura dalle linee austere che sembra quasi una fortezza sull’Adriatico (foto di Antonio Caradonna)
Superati l’Albergo delle Nazioni, il Palazzo della Provincia, la presidenza della Regione, la Terza Regione Aerea e l’edificio dell’Inps, arriviamo così all’incrocio con via Gorizia, strada su cui si affaccia il lato ovest del complesso
Fatto qualche metro ci poniamo così di fronte all’ingresso principale, sul quale campeggia la scritta a caratteri cubitali “Caserma Bergia”
Da qui possiamo ammirare l’edificio in tutta la sua grandiosità
Di color crema nella parte superiore, è costituito da tre corpi di fabbrica rettangolari “legati” tra loro da un basamento in pietra grezza. La facciata è caratterizzata ventuno arcate verticali a sesto pieno ognuna delle quali ingloba tre finestre
Ciascuno degli ingressi è poi delimitato da due torri: cilindriche quelle laterali e trapezoidali quella centrale. Le torri, le inferriate delle finestre al pianterreno e il muro a scarpa rimandano alla classica architettura militare, con qualche elemento futurista
Lo stile è comunque minimale, con pochi elementi decorativi. Fanno eccezione le due statue in bronzo che rappresentano la Fedeltà e la Giustizia. In realtà si tratta di opere posticce, inserite nel Dopoguerra per sostituire i due medaglioni sui quali erano scolpiti il fascio littorio e lo scudo sabaudo
Particolare è infine la garitta posta davanti al portone principale, lì dove un tempo prendevano posto le sentinelle
Non ci resta ora che varcare la soglia, entrando dall’ingresso ad arco posto più a ovest
Ci ritroviamo così in un grande cortile interno caratterizzato dalla presenza di alte palme
Nell'area si trovano gli ingressi dei cinque edifici che compongono l’intero complesso
Ogni fabbricato ha un proprio “isolato” intitolato  a un militare dell’Arma di origine pugliese: non a caso l’area è chiamata “il Giardino degli Eroi”
Carabinieri che sono ricordati anche con installazioni moderne create ad hoc. Tra queste quella del capitano Chiaffredo Bergia, che nell’800 debellò agguerrite bande di briganti che terrorizzavano le popolazioni dell’Abruzzo e della Puglia
Accediamo ora all’interno della palazzina principale, dove sono situati gli uffici più prestigiosi
Attraversando l’ingresso raggiungiamo un ampio androne dall’aspetto sobrio, con pareti ornate da semplici riquadri marmorei e da scudi in pietra
Risaltano i medaglioni in bronzo che ricordano i militari decorati con la Medaglia d’oro al Valore
Attraverso una scalinata raggiungiamo infine il primo piano, caratterizzato dalla presenza dell’ufficio del Comando: una stanza dall’aspetto elegante con arredo ligneo in stile eclettico



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  • Francesco Quarto - davvero notevole! solo una brevissima appendice. circa dieci anni fa, con un caro amico restauratore della Soprintendenza, salii sulla impalcatura eretta in occasione dei restauri delle tue ciclomiche statue, che come rivelato dalle due autrici, sono di epoca posterioire a quella della costruzione del "casermone". L'amico doveva effettuare un sopralluogo per verificare lo stato dei lavori affidati ad una gentile e barava operatrice, di cui non conosco il nome. saluti e hurra! per Bari inedita! Francesco Quarto
  • egidio de pace - Veramente incredibile quello che fate per farci conoscere la nostra bella regione. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>Grazie


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