Tra caffè e gelati ecco gli 8 bar storici di Bari: intramontabili punti d'incontro della città
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lunedì 14 ottobre 2019
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di Luca Carofiglio
Si tratta di “sopravvissuti”, perché sono tanti i gloriosi esercizi commerciali che hanno chiuso i battenti nel corso del tempo. Basti pensare al Gran caffè Saicaf (ex bar Savoia), all’antichissima pasticceria Stoppani, al bar Motta, al Mokador, tutte icone di una Bari che non c’è più.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Siamo quindi andati a trovare i bar intramontabili, aperti prima o immediatamente dopo il secondo conflitto mondiale. Ne abbiamo individuati otto: Gentile, Floro, Gasperini, Riviera, Boccia, Viola, Maristella e Las Vegas. (Vedi foto galleria)
Il nostro viaggio comincia dalla gelateria Gentile, in piazza Federico II di Svevia, di fronte al Castello normanno-svevo. «Il locale fu aperto nel 1930 da Gigino Gentile come pizzeria-gelateria - spiega il gestore Flavio Lopez -, ma in realtà ha origine più remote: tutto ebbe inizio nel 1880, quando suo nonno Michele inaugurò un chioschetto di gelati proprio qui nella piazza».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In effetti l'insegna e il menu posto all'ingresso riportano proprio la data in cui iniziò l'avventura di Michele, mentre all'interno campeggia una foto in bianco e nero di Gigino, in versione pizzaiolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Negli anni 20 Francesco, figlio di Michele, spostò il negozio in strada del Carmine - prosegue il proprietario-. E infine arrivò Gigino, che si trasferì nella sede attuale. Anche se alla sua morte, avvenuta alla fine degli anni 80, l'attività chiuse: è stata riaperta solamente nel 2009 grazie alla passione dei nipoti Francesco, Viviana e Fabio, attuali proprietari».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Salutiamo Flavio per recarci in quell’area situata tra centro storico, murattiano e Libertà che in molti definiscono “zona Bar dello Studente”. In realtà qui, in via Francesco d’Assisi, oltre a questo noto bar si trova la più antica pasticceria Floro, inaugurata nel 1946.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il locale fu avviato da mio nonno Michele Floro - racconta l'attuale proprietario, omonimo del fondatore -. L'idea nacque dalla sua precedente esperienza nella “Glace”, una bottega nelle vicinanze che durante la Guerra preparava dolci per gli Alleati. Finito il conflitto mantenne la stessa clientela, fornendo le colazioni ai militari delle caserme Rossani e Briscese».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Mentre chiacchieriamo, la moglie di Michele si allontana un attimo per mettersi all'opera con la macchinetta del caffè. Lui nel frattempo ci mostra una vecchia foto del bar, scattata in occasione di un grosso premio vinto grazie a una schedina fortunata. «Oggi abbiamo allargato il nostro giro di forniture: portiamo infatti dolci in 150 esercizi commerciali della città», ci dice Michele prima di salutarci.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci spostiamo ora nel quartiere Murat, verso la gelateria Gasperini, presente dal 1936 su corso Cavour, di fronte all'elegante edificio della Banca d'Italia. Nel 2012 la magistratura ne ordinò il sequestro per una serie di presunti reati. Il titolare fu però assolto e lo storico locale riaprì più attivo che mai. Purtroppo però qui abbiamo avuto delle difficoltà a parlare con i proprietari, che non ci hanno mai ricontattato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ripartiamo quindi alla volta del rione Madonnella. Sul lungomare Nazario Sauro, accanto all'inconfondibile Hotel delle Nazioni, c'è il Gran caffè Riviera, operativo dal 1951 come recita il grande tappeto blu adagiato davanti all'entrata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L'interno, da poco ammodernato, offre sulla sinistra un bancone colmo di cornetti, ciambelle, panini e panzerotti. Sulla destra sono invece posizionati i tavoli, realizzati con delle grosse bobine in legno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ad accoglierci ci sono i due giovani gestori, Paolo e Francesco. «Abbiamo rilevato l'esercizio 13 anni fa - spiegano - eliminando il settore ristorante-pizzeria -. Prima infatti qui si festeggiavano anche battesimi e matrimoni». Prima di salutarli saliamo un attimo sul soppalco, dove è possibile godere di una rilassante vista sull'Adriatico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Rimaniamo in zona, camminando verso corso Sonnino. Qui facciamo tappa alla pasticceria Boccia, preannunciata da una vistosa insegna a caratteri cubitali. L'interno è contraddistinto da un lungo corridoio stretto tra due banconi: uno dedicato a torte e paste, l'altro a cornetti e servizi di caffetteria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La rivendita è attiva dal 1951, ma affonda le sue radici negli anni 30. «All'epoca - evidenzia il titolare Gianni Boccia -, la moglie dell’attore Armando Scaturchio, cugino dei proprietari della famosa pasticceria napoletana, divenne voce di Radio Bari. Armando sfruttò così l'occasione per dar vita a una sua "creatura" qui in città: il “Sottano” di via Putignani. Scaturchio però non riusciva a gestire da solo il caffè: in suo aiuto giunsero così dalla Campania alcuni professionisti, tra cui mio zio Ferdinando Boccia, che a sua volta aprì anche un suo locale, il “Rex” di via Putignani e poi chiamò a lavoro mio padre Francesco. Terminata la Guerra, il mio papà decise di inaugurare una pasticceria tutta sua, quella che ancora oggi vedete in funzione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Lasciamo Boccia e percorriamo corso Sonnino in direzione sud. Oltrepassata piazza Carabellese, dopo un centinaio di metri, ecco la nostra prossima tappa: il bar Viola, presenza fissa della strada sin dal 1936. É stato riaperto a settembre dopo un restyling estivo: oggi offre un arredamento in stile liberty, con un bancone a forma di "elle" e un ambiente più spazioso e luminoso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il locale fu fondato dai miei nonni Anna Zaccarelli e Saverio Viola - esordisce il 43enne Maurizio, mentre ci mostra alcune storiche foto dell'inaugurazione -. Siamo stati la prima ricevitoria di Bari e da poco tempo, su richiesta di numerosi clienti e turisti, abbiamo reintrodotto il nostro antico reparto gelateria».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A riempire i coni c'è la 51enne Antonella, sorella di Maurizio. «Non ho mai conosciuto i nostri nonni - precisa la signora - ma ho accolto con entusiasmo la scelta di riprendere con la vendita dei gelati: è stata una forma di rispetto verso la tradizione di famiglia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Migriamo ora in direzione Carrassi, puntando il bar Maristella di via Giulio Petroni, attivo nei pressi del Carcere dal 1951. Ma qui incassiamo il rifiuto di rilasciare dichiarazioni da parte dei gestori. Saliamo così in macchina e guidiamo fino a Torre a Mare per bere l'ultimo caffè della giornata. Approdiamo dinanzi al Las Vegas, caposaldo del quartiere, posizionato nella piazzetta pedonale intitolata a Cristoforo Colombo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il look del bar, aperto dal 1937, strizza l'occhio alla sfavillante città statunitense, con le palme che svettano sul retro dello stabile. «Ad avviare l'attività - ci dice Tania, moglie dell'attuale proprietario - fu mio suocero, dopo una sua breve parentesi lavorativa proprio nella metropoli del Nevada».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Qui all'inizio c'era solo un chioschetto - conclude la signora -, poi c'è stato un graduale ingrandimento, l'ultimo dei quali nel 2012. Il nostro forte? Il cono artigianale, con due gusti in particolare: pistacchio di Bronte e limone fresco lavorato a mano, bontà introvabili nelle catene di gelaterie in franchising che stanno “colonizzando” Bari».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Luca Carofiglio
Luca Carofiglio