Bari, Villa Longo De Bellis: lì dove si tenne il vertice tra Alexander, Eisenhower e Badoglio
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lunedì 27 gennaio 2020
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di Mina Barcone - foto Valentina Rosati
L'edificio, in stile neoclassico, sorge in via Tenente Noviello, a 150 metri dal "titolo di Modugno", una delle torri secolari che un tempo segnavano il confine con la vicina Bitonto. Varchiamo il cancello, racchiuso da due raffinate colonne con terminali a forma di piramide. Su quella sinistra è inciso il 1870, l'anno di costruzione dell'immobile: a volerlo fu il modugnese Nicola Longo, medico che tra i suoi pazienti ebbe persino Ferdinando II di Borbone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Percorriamo un vialetto che attraversa un ampio giardino e conduce dinanzi alla villa. Quattro pilastri in stile dorico, inglobati quasi del tutto nell'edificio, dividono la bianca facciata principale in tre parti. L'entrata del piano terra è sormontata dal balcone che permette invece di accedere a quello superiore: vi si arriva tramite due scalinate laterali, ingentilite qua e là da piante d'aloe incastonate in vasi di terracotta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
É proprio al primo piano che si svolse l'importante incontro, descritto a conflitto finito dallo storico Agostino Degli Espinosa nel libro "Il Regno del Sud".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il tutto avvenne in una mattina di fine novembre del 1943, in una fase delicatissima del periodo bellico. Soltanto due mesi prima l'Italia aveva infatti rotto il legame con la Germania: con l'armistizio di Cassibile si era schierata dalla parte degli Alleati, che con l'aiuto dei partigiani stavano risalendo faticosamente la Penisola per cacciare le forze nazifasciste.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L'occupazione del capoluogo pugliese era stata rapida: non a caso Radio Bari era diventata la prima emittente libera d'Europa. E per lo stesso motivo il comandante delle truppe alleate in Italia, il generale inglese Harold Alexander, si era stabilito a Palese, dove ricevette i due prestigiosi colleghi: Pietro Badoglio, da poco nominato capo del governo al posto di Mussolini e soprattutto l'americano Dwight D. Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate e futuro presidente degli Stati Uniti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«I militari avevano requisito diversi palazzi del luogo – ci spiega l’attuale proprietario della villa, Carlo Longo De Bellis -. É probabile che Alexander avesse scelto questa abitazione per la sua posizione isolata e a ridosso del mare: una sistemazione di tutto rispetto per un ufficiale del suo rango».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non ci resta quindi che entrare. Al piano terra si apre un saloncino colmo di cimeli storici: antiche mappe disegnate a mano, titoli di studio di nonni e bisnonni e ritratti di parenti lontani. Su tutti balzano all'occhio lo stemma della famiglia De Bellis e soprattutto due lettere scritte da Garibaldi a Nicola, acceso sostenitore dell'Unità d'Italia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Usciamo e tramite una delle due rampe saliamo al piano superiore, entrando finalmente nel salone che ospitò il summit. Qui il tempo sembra essersi fermato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un tavolo circolare in legno, attorniato da sontuose poltrone è sovrastato da un lampadario dotato di otto candelotti, mentre sul lato sinistro una libreria, retta da quattro colonnine dorate, raccoglie un centinaio di testi antichi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra queste mura, stando alle parole di Degli Espinosa, in quel novembre di 77 anni fa Badoglio chiese ai due interlocutori una fornitura d'armi per il suo malridotto esercito. Ad aiutarlo, dopo una colazione consumatasi "in perfetta cordialità", fu il console Franco Montanari, interprete che gli era già stato a fianco a Cassibile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
"Il maresciallo parlò con sincerità e schiettezza, a volte fu addirittura commovente - riporta lo scrittore -. Ma il generale Alexander invece, sebbene raffinatamente cortese, tese ad arginare il corso favorevole che la conversazione minacciava di assumere. Il generale Eisenhower, dal canto suo, si astenne con decisione dal compromettersi". Insomma dopo due ore di colloquio le proposte italiane non furono accolte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una delusione per Badoglio, il cui passaggio nella villa è oggi esaltato da un suo ritratto poggiato sul pianoforte della stanza. Notiamo anche delle porte laterali decorate d'oro: una di esse porta alla camera da letto dove il generale piemontese soggiornò.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ma non finisce qui - evidenzia Carlo, brandendo una lettera presa da una scatola d'argento -. Degli Espinosa non riporta che al vertice partecipò probabilmente anche Vittorio Emanuele III, l'allora re d'Italia. A sostenerlo è stata in seguito Lucrezia, una delle nipoti di Nicola Longo, in questa epistola ormai ingiallita dal tempo giunta fino a noi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un aneddoto suggestivo, ma di cui non abbiamo certezza. Un po' come per un altro incontro che si sarebbe consumato durante la guerra: quello tra Churchill e Tito. Racconti affascinanti sui quali preferiamo meditare fuori dal salone, ammirando dalla balaustra quell’Adriatico che strizza l'occhio a un autentico scrigno di storia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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I commenti
- Antonio Colavitti arkydesign - se quei muri potessero parlare, chissà quale Verità verrebbe fuori!
- Sergio Canniello - Ho avuto modo di visitare e fotografare la villa in occasione di uno shooting con delle modelle, l'amico Carlo mi raccontò ciò che avete scritto. La villa parla di storia appena si varca la soglia della porta, l'antistante giardino anche se spoglio di piante invita però ad uno sguardo complessivo del frontespizio della villa. I colori del tramonto poi, fanno risaltare ancora di più i dettagli architettonici. Un posto magico che invito tutti a visitare e magari godere dell'ospitalità di Carlo nel suo B&B.