Bari, quel campanile che svetta sulla Muraglia: è ciò che resta dell'antica Annunziata
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giovedì 30 gennaio 2020
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di Giancarlo Liuzzi - foto Antonio Caradonna
Quell'anno si decise infatti di mettere la parola fine allo storico edificio. I danni derivanti dall’esplosione della nave Henderson nel porto di Bari, il 9 aprile del 1945, costrinsero il Comune a demolire il complesso religioso. Fu però salvata questa torre, che oggi si affaccia sul cosiddetto scaffuat (“crollato”), un cortile creatosi proprio dopo il “crollo” del monastero.
Siamo quindi andati a visitare il sito, a cui da un mese a questa parte è stata regalata una suggestiva illuminazione serale. Ci ritroviamo quindi sulla Muraglia, dove possiamo ammirare il maestoso campanile barocco che si innalza su una costruzione rettangolare attraversata da un passaggio ad arco. Siamo di fronte a ciò che resta del tempio di Santa Maria Annunziata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le sue origini risalgono alla fine del 200. Nel Codice Diplomatico Barese e in vari atti notarili dell’epoca viene citata una Sant’Andrea che venne poi, verso la metà del 1300, dedicata alla Vergine. Una datazione che trova riscontro nelle arcate in pietra medievali visibili nel cortile di un'abitazione situata nel vicino vico Forno. Probabilmente le strutture appartenevano a un precedente chiostro di monaci basiliani, un tempo annesso alla chiesa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Chiesa che dopo tre secoli fu inglobata in un complesso religioso di domenicane fatto erigere tra il 1592 e il 1593 dall’arcivescovo Giulio Cesare Riccardi e costruito grazie alle sovvenzioni dei cittadini. Il convento (chiamato della Santissima Annunziata) accoglieva giovani donne, in gran parte orfane, che una volta presi i voti venivano chiamate Oblate ed educate ad attività come il ricamo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel tempo il monastero assunse grande importanza, tanto da convincere l’arcivescovo Tommaso Ruffo ad innalzare la torre del campanile nella seconda metà del 600.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel corso degli anni le monache accumularono significative ricchezze, che le portarono nel 1824 ad acquistare il vicino complesso di Santa Maria del Buonconsiglio, la cui grande chiesa divenne il punto di riferimento della zona. L’Annunziata, messa in secondo piano, fu allora chiusa al pubblico e adibita prima a parlatorio, poi a magazzino, fino a quando nel 1861 fu inglobata nel convento nel corso di adeguamenti strutturali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dal canto suo il monastero rimase attivo fino al 15 febbraio del 1899 quando dopo una serie di decreti che prevedevano la soppressione delle congregazioni religiose, le monache lasciarono l’edificio. L’immobile venne così adibito a reparto femminile della casa di riposo per anziani inabili, fino all'esplosione della Henderson nell’aprile 1945 che danneggiò pesantemente il fabbricato rendendolo inutilizzabile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’epilogo si ebbe nel 1955, quando il Comune di Bari fece demolire gran parte dello stabile per costruirci una scuola che rimase però attiva solo per qualche anno. Dopo un lungo abbandono, il complesso ultimamente è stato concesso in comodato d’uso a Casa Anspi, Save The Children e Mama Happy, associazioni che svolgono attività di sostegno a bambini e famiglie. Ed è proprio attraverso i loro locali che possiamo avere accesso a ciò che resta dell’antica chiesa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dalla Muraglia, scendiamo qualche gradino e, oltrepassato un piccolo arco, ci portiamo in largo Annunziata. Ci troviamo quindi ai piedi dell’edificio. Sull’ampia facciata notiamo le finestre ormai quasi tutte murate e lo stemma dell’arcivescovo Ruffo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma è arrivato il momento di entrare. Attraverso l’ingresso posto sulla sinistra, abbiamo accesso al piano terra, dove sono ancora visibili una serie di archi ogivali di origine medievale che poggiano su capitelli in pietra sporgenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Saliamo quindi al primo piano servendoci di una rampa di scale, per ritrovarci davanti a quello che rappresentava il muro esterno della chiesa. C’è addirittura un logorato portale d’ingresso con cornice scanalata, sovrastato da un architrave e da un’apertura rettangolare superiore. Su un lato si apre un’ampia finestra ad arco ogivale, simile a quella che troviamo in un’altra sala.
Insomma non abbiamo dubbi di trovarci all’interno di una delle strutture più antiche di tutto il centro storico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Attraverso una seconda scala raggiungiamo infine il tetto, dove, oltre a godere di una magnifica vista del lungomare, abbiamo modo di ammirare da vicino il nostro campanile. Una porticina in ferro permetterebbe anche di visitare il suo interno, ma per ragioni di sicurezza la troviamo debitamente chiusa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dall’esterno la torre appare divisa in più ordini con delle cornici spartipiano e la parte superiore “forata” da finestre ad arco balaustrate. Degli oculi quadrilobati sono aperti sulle facciate di ogni livello. La costruzione, la cui pietra in tufo è stata erosa da secoli di vento proveniente dal mare, termina con un torrino a cuspide.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci sentiamo fortunati a trovarci in questo luogo così affascinante, ma le sorprese non finiscono qui. Notiamo infatti sul terrazzo un lungo e stretto camminatoio realizzato dalle monache dell’Annunziata nel 1824. Sovrastando vico Forno, portava direttamente al complesso di Santa Maria del Buonconsiglio permettendo un collegamento diretto tra i due edifici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Si tratta di storie di una Bari dimenticata, che continua però a vivere grazie al suo testimone: un campanile che si staglia imponente sul mare da più di trecento anni.
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- Paolo Marturano - un ottimo lavoro fotografico e storico.Ricordo solo che non ci fu bombardamento ma che la nave statunitense Henderson ,ormeggiata nel porto di Bari esplode mentre si procedeva allo scarico delle bombe e munizioni che trasportava , causando 317 morti e centinaia di feriti danneggiate altre navi alla fonda