Modugno, Piccinni, Canudo e Caffariello: tutti i grandi artisti partoriti dalla terra di Bari
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giovedì 4 novembre 2021
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di Mattia Petrosino
La lunga storia del capoluogo pugliese e della sua provincia è però piena zeppa di musicisti, cantanti o pittori che hanno lasciato il segno non sono in Italia ma anche all’estero. Limitandoci ai “più famosi dei famosi”, abbiamo così compilato una lista delle celebrità partorite dalla feconda terra barese. (Vedi foto galleria)
I COMPOSITORI – Nato a Bari nel 1728, il compositore classico Niccolò Piccinni è forse l’artista barese maggiormente illustre: a lui del resto è stato intitolato il teatro più antico del capoluogo pugliese. Il suo primo lavoro, dal titolo “Le donne dispettose” fu prodotta nel 1752 ed ebbe immediato successo. Ad essa seguirono altri 150 spartiti, tra cui il capolavoro “La cecchina”. Invitato a Parigi dalla regina Maria Antonietta, divenne in Francia direttore dell’Académie Royale de Musique. Il suo nome è soprattutto ricordato per l’importante contributo che diede all’opera buffa, genere comico che permetteva di immedesimarsi negli attori in scena.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Originario di Altamura era invece il compositore Saverio Mercadante, nato alla fine del 700. Creò oltre 60 opere che furono rappresentate nei principali politeama italiani ed europei, in particolare a Vienna. Il maestro si mise in risalto per la particolare elaborazione del linguaggio armonico e la drammaticità che soleva dare ai suoi personaggi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Niccolò van Westerhout, compositore di origini fiamminghe, nacque a Mola di Bari nel 1857. Allievo di un altro importante musicista barese, Nicola De Giosa, scrisse cinque opere liriche e numerose sinfonie. Nel suo paese gli è stato intitolato un teatro, oltre a una statua realizzata dell’importante scultore molese Bruno Calvani che raffigura la protagonista di “Doña Flor”, uno dei suoi capolavori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I CANTANTI – Una delle più belle voci della musica lirica di ogni tempo è stata quella di Gaetano Majorano, noto con il nome di “Caffariello”. Nacque a Bitonto nel 1710 e fu preso sotto la protezione del maestro Caffaro che lo fece castrare da bambino in modo da “consentirgli” di avere un timbro soave che a suoi tempi non ebbe rivali (Farinelli escluso). Nelle campagne tra Bari e Modugno si erge abbandonata l’antica Masseria Caffariello, luogo in cui visse il cantante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Di altra epoca, ma non meno celebre, è Domenico Modugno, padre della musica leggera italiana. Nacque a Polignano a Mare nel 1928 anche se trascorse la giovinezza nella brindisina San Pietro Vernotico. Nel corso della sua carriera è stato attore (interpretò 46 film), compositore e cantante, partecipando sotto quest’ultima veste a 14 edizioni del Festival di Sanremo e vincendone ben quattro. Memorabile quella del 1958 in cui trionfò con “Nel blu dipinto di blu”, conosciuta in tutto il mondo come “Volare”, che ruppe con la tradizione melodica italiana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I PITTORI E GLI SCULTORI – Esponente del Rococò, Corrado Giaquinto nacque a Molfetta nel 1703. Autore di 77 opere, visse e lavorò a Napoli, Torino, Roma e Madrid, città in cui decorò lo scalone e la Capilla Real del palazzo del re. Si tratta probabilmente del più importante pittore barese di sempre: la Pinacoteca provinciale di Bari prende del resto il suo nome.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel secolo successivo fu attivo invece Francesco Netti, artista di Santeramo in Colle nato nel 1832. I suoi lavori, nei quali si valorizzava lo studio del “vero” e l’osservazione attenta della natura, sono conservati in prestigiosi musei quali il Louvre e gli Uffizi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A un suo progetto si deve la fondazione dell’Accademia delle Belle Arti di Bari e la creazione del liceo artistico del capoluogo pugliese. Parliamo di Roberto De Robertis, nato a Gravina in Puglia nel 1910, pittore che si impose per il suo colorismo e l’arte esuberante ed elegante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gino Boccasile, nato a Bari nel 1901, fu soprattutto un acclamato illustratore. Segnò il periodo del “cartellonismo” tra gli anni 20 e 50 e con le sue artistiche pubblicità rese immortali marchi come Borotalco o Sperlari. Nel 1930 disegnò le cartoline atte a celebrare la prima edizione della Fiera del Levante, mentre nel 1951 ideò il manifesto del Maggio barese. Nonostante il suo talento, è stato nel tempo dimenticato dalla sua città, probabilmente per via della sua giovanile adesione al Fascismo e al Nazismo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nato a Bari nel 1935, il poliedrico Pino Pascali morì a soli 33 anni a causa di un incidente stradale. Ritenuto uno dei più importanti esponenti dell’arte povera, nella sua breve vita si distinse però non solo per le particolari sculture, ma anche per le scenografie televisive, tra cui quelle del famoso Carosello. Il Liceo artistico di Bari porta il suo nome.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
GLI SCRITTORI – Bari non conta personaggi particolarmente illustri nel mondo della letteratura, del teatro e del cinema (anche se John Turturro aveva il padre di Giovinazzo e Sylvester Stallone il nonno di Gioia). C’è però un intellettuale che è riuscito a lasciare un segno in queste arti: si tratta del gioiese Ricciotto Canudo. Poeta, scrittore, critico cinematografico, fu amico di Picasso, D’Annunzio e Apollinaire e a Parigi venne soprannominato “le Barisien”. Pioniere del cinema, fu lui a coniare il termine “La settima arte” e collaborò con Abel Gance alla sceneggiatura del capolavoro “La rosa sulle rotaie”. A Santo Spirito, all’interno di Villa Stampacchia (dove lui passava le estati), gli è stata dedicata una casa-museo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Scritto da
Mattia Petrosino
Mattia Petrosino
I commenti
- Antonio Colavitti - una precisazione:Pino Pascali, purtroppo morto prematuramente con grande perdita x l'arte italiana del secondo novecento e sulle cui tracce ancora oggi muovono i contemporanei, non era nato a Polignano s mare? dove comunque Riposa in Pace. Chiedo.
- Mariano Argentieri - Niccolò dell'Arca, noto anche come Nicolò dall'Arca o Niccolò d'Antonio d'Apulia o Niccolò da Bari (Bari, 1435 circa – Bologna, 1494), è stato uno scultore attivo a Bologna, tra i protagonisti della scultura dell'Italia settentrionale nel XV secolo. L'opera più nota è "Compianto sul Cristo morto" esposta a Santa Maria della Vita. A Bari la via a lui intitolata è tra piazza Umberto I di Savoia e piazza Aldo Moro.
- Savino Vignola - Gentile sig. Colavitti, lei ha ragione riguardo alle origini polignanesi di Pino Pascali. La sua famiglia era originaria di Polignano a Mare ma egli nacque a Bari al civico 58 di via Dalmazia, al secondo piano. L'appartamento in cui nacque era di proprietà di mio nonno, Vincenzo De Filippis, titolare della tabaccheria al civico 62 di via Dalmazia ad angolo con via Cattaro.
- angelo di marzo - Modugno, con Volare, ha spopolato davvero in tutto il mondo; Piccinni è senza dubbio un grandissimo compositore: credo che i due sono personaggi emergenti a livello 'artistico', con modalità diverse. Colgo l'occasione per dire alla redazione di Barinedita il mio apprezzamento per i numeri che ricevo per email. Grazie. Angelo
- gianfranco biancofiore - Vi ringrazio per l'opportunità.Ho conosciuto il maestro Raffaele Gervasio solo telefonicamente qualche anno prima della sua morte e gli sono molto affezionato anche perchè mio padre lo conosceva essendo stato allievo di suo padre Michele l'archeologo fondatore dell'università di Bari e relatore di mio padre Franco nella sua seduta di laurea nel 1947. Ringrazio la Sign.ra Leietta per le tantissime testimonianze sul maestro che mi ha fornito, io sono musicista diplomato in Pianoforte e laureato in Estetica alla Sapienza e avrei qualche spunto di collegamento tra la generazione a cui apparteneva il maestro e quella di cui mi sono occupato nella tesi di laurea sull'epoca postmoderna. Conosco Di Giosa, me ne ha parlato un altro bravissimo compositore pugliese con cui ho avuto svariati contatti,il maestro Angelo Inglese, a cui sono molto debitore per avermi fatto conoscere autori pugliesi dell'epoca del mio bisnonno Vito Moncelli, che è stato direttore di banda e militare.