Da 100 anni si staglia imperioso sul lungomare di Bari: è l'elegante Palazzo Colonna
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venerdì 8 luglio 2022
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di Giancarlo Liuzzi - foto Antonio Caradonna
Il massiccio immobile (che oggi ospita numerosi appartamenti privati) è anche noto in città per aver ospitato durante la Seconda Guerra Mondiale una delle sirene che dava l’allarme in caso di attacco aereo dei nemici. Un fabbricato iconico quindi, che purtroppo dal 2019 ha però perso il particolare orologio da torre che occupava il timpano del piano attico, ora segnato da un vuoto foro circolare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’edificio, di colore bianco e grigio, occupa un intero isolato compreso tra il lungomare, piazza Armando Diaz, via Abbrescia e largo Adua. La facciata principale si staglia su quest’ultimo spiazzo alberato, divenuto patria della movida giovanile barese. Un’area che il palazzo condivide con il dirimpettaio e coevo Teatro Kursaal Santalucia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A progettarlo, su commissione dell’imprenditore edile Luigi Colonna, fu l’ingegner Vincenzo Bavaro, che si avvalse però anche dell’aiuto del futuro proprietario, abile scalpellino (e fratello del noto pittore Nicola) che aveva realizzato tra gli altri i decori e le statue del sontuoso Palazzo Atti di corso Cavour. I numerosi e raffinati fregi e particolari che si possono scorgere sull’ampia facciata da poco restaurata sono infatti opera proprio di Luigi, le cui iniziali, assieme alla data di inizio dei lavori, sono incise su uno stemma posto ad angolo con via Abbrescia.
Un prospetto che è impossibile non ammirare, con i suoi sei livelli (più l’attico) e il grandioso stile architettonico classicista-eclettico.
Il piano terra (occupato in gran parte da attività commerciali), così come l’ammezzato, presenta un bugnato con conci in cemento di forma allungata che alternano una superficie liscia e una rugosa. Questi sono interrotti da larghe paraste corinzie che segnano i diversi ingressi del palazzo, sormontati da timpani con statue di leoni. Gli stessi sono contraddistinti da massicci pilastri e capitelli che mostrano decori vegetali e conchiglie.
I portoni in legno scuro, presenti su tutti e tre i lati della struttura, sono impreziositi da ornamenti in ferro e danno accesso a una serie di semplici atri all’interno dei quali è possibile comunque scovare sul soffitto alcune decorazioni geometriche colorate.
Al centro della facciata si delinea la grigia balconata centrale, contraddistinta nella parte inferiore da un elegante fregio circolare in pietra. La balaustra è invece scandita da una serie di pilastrini, interrotti dal massiccio stemma della famiglia Colonna formato da una mazza ferrata con al di sopra un elmo.
Tutto il resto del prospetto è contrassegnato da paraste culminanti con delle teste demoniache: dividono i numerosi balconcini tra le cui mensole sono iscritti mascheroni apotropaici.
Infine un lungo cornicione di coronamento, abbellito con elementi in pietra tondeggianti e motivi floreali tra volute in pietra, introduce il piano attico. Qui è presente una fine balconata nera in ferro su cui si aprono cinque finestre delimitate da semplici colonne lisce. Ai lati sono presenti due statue, una maschile e una femminile, che rappresentano iconograficamente il tempo e l’ora.
Attico che è sovrastato dall’imponente timpano semicircolare, arricchito dallo stemma con le iniziali di Luigi Colonna e da un grande mascherone. Purtroppo l’orologio, che un tempo caratterizzava la cima dell’edificio, non c’è più. Non funzionante dagli anni 90, è stato rimosso nel 2019 perché pericolante e attende da quel momento la sua costosa riparazione che restituirebbe al Palazzo il regale aspetto che lo contraddistingue da quasi cento anni.
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- Vito Petino - Proprio accanto al portone ho lavorato da geometra negli uffici baresi della Pastore Serrande Torino dal 73 al 74. E all'ultimo piano del Palazzo Colonna abitava uno degli avvocati più noti di Bari. Infine nel locale ad angolo affacciato sul lungomare nei primi anni 50 c'era un negozio di articoli sportivi. È lì che zia Mamma mi comprò la prima divisa da calcio. Senza contare i gelati dal bar Pellecchia e pranzi o cene nel ristorante La Taverna Verde...
- Antonio Colavitti - ...proprio non comprendo la mancanza del senso del restaurare simili costruzioni, degne di essere testimoni della Storia cittadina e pertanto degnamente da conservare a testimonianza della stessa. Ma quanti altri esempi ci saranno? L'incuria, il pressapochismo, la mancata possibilità di SPECULAZIONE da parte di qualcuno fanno si che tutto vada a ramengo! Povera Patria, ha ben ragione Battiato!
- Antonio - Sono un barese trapiantato in Piemonte, volevo fare i complimenti per il bellissimo articolo e relativo servizio fotografico su Palazzo Colonna. Quando ero ragazzo percorreva tutto il Lungomare per andare al cinema S. Giuseppe, e questo maestoso palazzo era di una compagnia gradevole. Bari è bellissima, continuate così, anche da quassù io vi seguo sempre. Ciao e grazie.
- Maria - I vostri articoli sono sempre molto interessanti e ci arricchiscono, rendendoci orgogliosi della nostra città
- Michele DAMMICCO - Voi contribuite a far conoscere la storia della nostra bella Bari. GRAZIE! Amm. Michele DAMMICCO
- Mariella Lipartiti - Molto interessante. Grazie
- PUGLISI FRANCESCO - definire il Cav Luigi Colonna uno scalpellino è sbagliato,era uno dei maggiori imprenditori del luogo e dell'epoca, propietrio di fabbriche di cer e di una importante impresa di costruzioni