di Rossella Ricci

Dallo sguincio a Iùn u monde e la lune: ecco tutti i giochi che si facevano ''per strada''
BARI – C’erano una volta i giochi che si facevano per strada. Prima che play station e computer conquistassero definitivamente mente e corpo dei bambini, i più piccoli trascorrevano il proprio tempo libero tutti insieme, nei cortili e negli spazi aperti a loro disposizione. E se non si riusciva a organizzare una partita a pallone, maschietti e femminucce spesso si univano in giochi tramandati negli anni, di generazione in generazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In questo articolo parleremo dei giochi più famosi, omettendo i giochi con palla, figurine dei calciatori e biglie (che rappresentano un mondo a parte) e quelli che solo i baresi più anziani ricordano, come “il pisticchio” e “u’ vrruzz”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I giochi “maschili”

Iùn u monde e la lune– Gioco diffuso in tutta Italia, ma con decine di varianti dialettali. La persona scelta con il tocco va “sotto” e si piega poggiando le mani sulle ginocchia: diventa cioè una “cavallina umana”. A turno i giocatori saltano appoggiando le mani sulle sue spalle e  superando l’ostacolo. Ma ogni volta che si salta, è necessario sia chiamare il compagno che segue, sia pronunciare una formula ben precisa (ad esempio “Iun u mond e la lun” oppure “Tre la figghie du rre”). Chi non riesce a saltare o pronuncia in maniera errata la sequenza della frase, va a sostituire il compagno che sta sotto. 

Lo sguincio– Gioco “made in Bari”. I partecipanti si dividono in due squadre. I giocatori della squadra che perde la conta si mettono vicino a un muro in fila indiana, tutti piegati, quasi a formare un “trenino”. Gli avversari devono quindi saltare ad uno ad uno sui giocatori in fila, cercando di non cadere. Quelli di sotto cercano invece di resistere, senza “distruggere” il trenino, in un tempo stabilito in precedenza. (vedi video)

Lo schiaffo del soldato– Un gioco che fatto dai grandi può diventare anche violento. Chi perde il tocco si gira e subisce gli schiaffi degli avversari sul palmo della propria mano, posizionata dietro la schiena. Compito della vittima è scoprire chi ha tirato lo schiaffo. Se indovina scambia il posto con chi è stato scoperto, altrimenti rimane “sotto”. Curiosità: mentre il “protagonista” cerca di scoprire chi lo ha colpito, tutti gli altri partecipanti fanno roteare il dito indice in aria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non si muove una foglia non si vedono i denti - Simile allo “schiaffo del soldato”. In questo caso i partecipanti si dispongono in due file molto vicine, uno di fronte all'altro e rimangono con le braccia tese. Si attende quindi che il malcapitato di turno attraversi il tunnel creatosi tra le due file di persone. Lo scopo del gioco è quello di rifilare più schiaffi possibili alla vittima, senza farsi cogliere in flagrante e senza mostrare i denti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I  giochi “femminili”

La campana-  Il gioco più amato dalle bambine (e solo “permesso” ai maschietti). Si disegnano per terra dieci quadrati numerati da 1 a 10 (vedi foto). Le concorrenti devono lanciare una pietra nella casella 1 e saltare su di essa senza perdere l’equilibrio. Si procede così fino alla casella numero 10 e poi al contrario dalla 10 alla 1. E’ necessario non sbagliare mira quando si tira la pietra. Le caselle singole vanno saltate su un solo piede, mentre su quelle affiancate si possono appoggiare entrambi i piedi. Vince chi riesce a terminare il percorso. (vedi video)


La molla - Altro gioco tipicamente femminile. Due giocatrici circondano il proprio corpo con un elastico e lo mantengono tirato (a varie altezze: dalle caviglie fino ai polsi). All'interno dello spazio creato tra l'elastico e le due ragazzine, le altre partecipanti saltano e volteggiano, eseguendo "esercizi" prestabiliti con mani e gambe, il tutto intonando una filastrocca.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I giochi “per tutti”

Nascondino – Il gioco forse più diffuso. Il giocatore che “sta sotto” dopo aver contato con gli occhi chiusi fino a un numero prestabilito, deve lasciare la sua base e andare a stanare gli amici che si sono nascosti. Se uno dei giocatori riesce a lasciare il suo nascondiglio e raggiungere la base senza farsi vedere, “libera tutti” gli altri compagni. Una variante è rappresentata dallo  “strifone”. In questo caso per liberare i compagni bisogna toccare la spalla di chi sta sotto, sempre senza farsi vedere.   

Il fazzoletto-  Due squadre di pari elementi si dispongono una di fronte all’altra e a ogni componente viene assegnato un numero uguale a quello dell’avversario posto di fronte a lui. Quando l’arbitro con un fazzoletto in mano chiama a voce alta e in maniera casuale un numero, i due partecipanti contrassegnati da questo numero devono correre verso il fazzoletto, tentando di prenderlo senza farsi toccare dall’avversario. Chi riesce a tornare dai propri compagni con il fazzoletto in mano fa acquistare un punto alla propria squadra.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un, due, tre, stella– Il giocatore "stella" si sistema in un punto preciso del campo da gioco e gli altri concorrenti si mettono in linea a circa 20 metri dalla base. La stella si gira dando le spalle a tutti e grida: “Un, due. tre... stella”. Mentre formula questa frase i giocatori possono avvicinarsi alla base, bloccandosi però nel momento in cui chi ha gridato si gira verso di loro. Quelli sorpresi in movimento devono ritornare indietro alla linea di partenza. Chi tocca per primo la "stella" prende il suo posto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Strega comanda colori– Un giocatore urla: "Strega comanda colore…” aggiungendo il colore prescelto (blu, nero, rosso, giallo….). Tutti gli altri giocatori corrono alla ricerca di qualcosa che abbia il colore gridato, prima che la strega riesca a catturarli. Chi viene preso diventa a sua volta “strega”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un video dello sguincio:



Il gioco della campana:


 
 


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