di Lucrezia Giorgia Settembre - foto Paola Grimaldi

Ruvo, la Santissima Trinità: quella chiesetta che cela un'avvolgente serie di tempere murarie
RUVO DI PUGLIA – Una cappella privata all’apparenza anonima che cela al suo interno una serie di sorprendenti tempere murarie che avvolgono lo sguardo del visitatore. È la descrizione della piccola chiesa della Santissima Trinità: un tempio costruito nel 1860 a Ruvo di Puglia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il luogo, ubicato sul ciglio di una strada provinciale, fu fatto realizzare da un tale Tommaso Adessi, probabilmente un facoltoso proprietario terriero. L’uomo all’epoca dotò la sua masseria di una cappella per permettere agli agricoltori che vi operavano di potersi riunire in preghiera, commissionando a una bottega di artisti un insieme di colorate tempere raffiguranti tutti i santi più importanti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo quindi andati a visitare la chiesetta oggi di proprietà di Angela Elicio. La signora ha concesso alla Pro Loco di organizzare visite guidate all’interno del tempietto con uno scopo: quello di far conoscere la chiesa nella speranza di trovare così un benefattore che possa sostenere le spese per il suo necessario restauro. (Vedi foto galleria) 

Ci troviamo quindi sulla strada provinciale 2 che collega Ruvo a Terlizzi. Superato il “Parco della musica Antonio Summo”, dopo pochi metri sulla sinistra ci si trova davanti a una bassa struttura in pietra ottocentesca. Si tratta della facciata dell’antica masseria, al centro della quale è incastonato il prospetto neoclassico della chiesa della Santissima Trinità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La cappella, seppur scarna, spicca per la simmetria data dalle quattro lesene lisce divise a coppie dalla porta d’ingresso. In alto, poco sopra il timpano, sono presenti due volute sulla cui sommità è presente una nicchia contenente una croce affiancata da due oculi. Sotto il timpano, infine, è posta una targa in latino che ricorda la data di fondazione della cappella: 1860.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non ci resta ora che entrare attraverso il basso portone di accesso in ferro di recente fattura. Scendiamo così due gradini per ritrovarci davanti a un unico ambiente caratterizzato da una suggestiva serie di tempere murarie che, pur riversando in condizioni non ottimali, conservano il loro fascino. (Vedi video)

Le raffigurazioni rivestono interamente tutte le pareti e sono inserite all’interno di ottagoni le cui misure e collocazioni variano a seconda dell’importanza dei santi ritratti. Iconografie che riprendono le rappresentazioni dei santini devozionali di fine 800.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Al centro della stanza si trova un altare incassato nel muro con su disegnata una croce di colore giallo. Infine a destra della mensa notiamo un’acquasantiera a forma di conchiglia. 

Non conosciamo il nome di colui che ha realizzato le opere, ma è possibile che la paternità sia da attribuire a più artisti facenti parte della stessa bottega. Le tempere più grandi, più armoniose e dettagliate sono però probabilmente frutto della mano del capo bottega.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ad esempio quella sopra l’altare che raffigura la santissima Trinità, a cui è dedicata la chiesa. Qui troviamo il Dio Padre seduto su una nuvola e con in testa un’aureola triangolare, il Cristo con accanto la croce e lo Spirito Santo simboleggiato da una colomba.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nella parte bassa della tempera sono anche visibili i due Santi protettori di Ruvo di Puglia: San Rocco di Montpellier in abito da pellegrino e con la piaga sulla gamba e San Biagio abbigliato da vescovo con vestiti dorati (un rimando alla statua presente nella Cattedrale).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sulla parete a sinistra invece oltre a San Giacomo e San Filippo spicca la tempera raffigurante San Tommaso, sotto cui il committente Tommaso Adessi si fece ritrarre in preghiera. Pare che questa scelta poco “ortodossa” condusse il vescovo Domenico Del Buono a impedire, negli anni 20 del 900, le celebrazioni all’interno della cappella.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sul muro di destra vi sono poi tempere di San Paolo, San Giuda Taddeo e San Bartolomeo. Anche il soffitto con volta a botte è decorato. Qui sono presenti la Madonna del Pozzo di Capurso, la Madonna di Sovereto e la Madonna dei Miracoli di Andria. Al centro è presente un gancio anticamente utilizzato per appendere il candelabro che dava luce alla chiesa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dando le spalle all’altare possiamo poi notare la rappresentazione di Cristo. Si trova all’interno di un’ellissi e compie i gesti rituali dell’Ultima cena. Più in basso, alla destra della porta, è infine raffigurato San Matteo mentre scrive su una pergamena il suo Vangelo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Purtroppo il tempo, le infiltrazioni d’acqua, oltre a restauri mal eseguiti in passato, hanno portato a un sensibile danneggiamento delle opere. Alla chiesa della Santissima Trinità non resta quindi che sperare che qualcuno la venga a salvare, così da continuare a rivelare la sua silenziosa e sacra bellezza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Nel video (di Paola Grimaldi e Gaia Agnelli) la nostra visita alla chiesa della Santissima Trinità:


 


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Ci troviamo quindi sulla strada provinciale 2 che collega Ruvo a Terlizzi. Superato il “Parco della musica Antonio Summo”, dopo pochi metri ci si trova davanti a una bassa struttura in pietra ottocentesca
Si tratta della facciata dell’antica masseria, al centro della quale è incastonato il prospetto neoclassico della chiesa della Santissima Trinità
La cappella, seppur scarna, spicca per la simmetria data dalle quattro lesene lisce divise a coppie dalla porta d’ingresso
In alto, poco sopra il timpano, sono presenti due volute sulla cui sommità è presente una nicchia contenente una croce...
...affiancata da due oculi
Sotto il timpano, infine, è posta una targa in latino che ricorda la data di fondazione della cappella: 1860
Non ci resta ora che entrare attraverso il basso portone di accesso in ferro di recente fattura
Scendiamo così due gradini per ritrovarci davanti a un unico ambiente caratterizzato da una suggestiva serie di tempere murarie che, pur riversando in condizioni non ottimali, conservano il loro fascino
Le raffigurazioni rivestono interamente tutte le pareti e sono inserite all’interno di ottagoni le cui misure e collocazioni variano a seconda dell’importanza dei santi ritratti. Iconografie che riprendono le rappresentazioni dei santini devozionali di fine 800
Al centro della stanza si trova un altare incassato nel muro con su disegnata una croce di colore giallo
Infine a destra della mensa notiamo un’acquasantiera a forma di conchiglia
La tempera sopra l’altare raffigura la santissima Trinità, a cui è dedicata la chiesa. Qui troviamo il Dio Padre seduto su una nuvola e con in testa un’aureola triangolare, il Cristo con accanto la croce e lo Spirito Santo simboleggiato da una colomba
Nella parte bassa della tempera sono anche visibili i due Santi protettori di Ruvo di Puglia: San Rocco di Montpellier in abito da pellegrino e con la piaga sulla gamba e San Biagio abbigliato da vescovo con vestiti dorati
Sulla parete a sinistra invece...
...oltre a San Giovanni...
...e a San Filippo...
...spicca la tempera raffigurante San Tommaso, sotto cui il committente Tommaso Adessi si fece ritrarre in preghiera
Pare che questa scelta poco “ortodossa” condusse il vescovo Domenico Del Buono a impedire, negli anni 20 del 900, le celebrazioni all’interno della cappella
Sul muro di destra vi sono poi tempere di San Paolo, San Giuda Taddeo e San Bartolomeo
Anche il soffitto con volta a botte è decorato. Qui sono presenti la Madonna del Pozzo di Capurso, la Madonna di Sovereto...
...e la Madonna dei Miracoli di Andria
Al centro è presente un gancio anticamente utilizzato per appendere il candelabro che dava luce alla chiesa
Dando le spalle all’altare possiamo poi notare la rappresentazione di Cristo. Si trova all’interno di un’ellissi e compie i gesti rituali dell’Ultima cena
Più in basso, alla destra della porta, è infine raffigurato San Matteo mentre scrive su una pergamena il suo Vangelo
Purtroppo il tempo, le infiltrazioni d’acqua, oltre a restauri mal eseguiti in passato...
...hanno portato a un sensibile danneggiamento delle opere



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