di Annamaria Lacalamita

Lo yoyo, evoluzioni spettacolari a ritmo di musica e c'è anche un campionato
BARI – «Ci sono diversi tipi di appassionati di yoyo, c’è chi gioca per divertimento, chi li colleziona e chi invece si lancia in vere e proprie competizioni». Queste le parole di Simone Capurro, presidente dell’associazione YoYoManiacs, con sede a Bologna, che dal 2009 organizza raduni e campionati nazionali che vedono come protagonista un gioco nato presumibilmente in Cina e arrivato in Europa nel 1791. E’ lo yoyo, un attrezzo di giocoleria formato da due coppette di vari materiali, unite da un cuscinetto a sfera che tramite un cordino di cotone, legato al dito, consente a chi ci gioca di prodursi in lanci ed evoluzioni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Con lo yoyo può giocarci chiunque e a qualsiasi età, anche se le ragazze solitamente provano per curiosità, ma difficilmente si appassionano – sottolinea Capurro –. Ed è un oggetto che si può facilmente infilare in tasca e portare ovunque».  

L’associazione, che conta duecento soci tra le sue fila, organizza annualmente il Campionato Italiano che si divide in tre categorie: principiante, intermedio e professionista. Durante la competizione il giocatore sale su un palco e ha un minuto di tempo (tre minuti invece per la fase finale del campionato) per fare delle evoluzioni con lo yoyo  su una base musicale. C’è una giuria che giudica la tecnica, la creatività, l’originalità e la velocità e chi totalizza più punti vince, guadagnandosi l’accesso al campionato mondiale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Un bravo giocatore deve essere creativo per inventare nuovi movimenti: ci vuole molta applicazione perché non è un gioco difficile ma serve impegno e dedizione. In più se si vince si possono trovare degli sponsor», afferma il presidente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra le evoluzioni principali ci sono lo “sleeper” quando dopo il lancio lo yoyo continua la sua rotazione alla fine del cordino, l’”hop” (lo yoyo viene lanciato in aria e ripreso),  il “bucket” quando si intreccia il cordino e si crea un “canestro” tra le dita, il “pop” che prevede il lancio dell’attrezzo in aria per poi riappoggiarlo ancora in rotazione sul cordino. Chi è alle prime armi utilizza uno yoyo di plastica che costa circa 25 euro, i più esperti invece usano quelli in metallo il cui prezzo oscilla sui 60 euro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Attualmente il campione nazionale è il romano Francesco Gioia, nel 2002 invece ha trionfato il pugliese Riccardo Ruta. Tra i più forti a livello nazionale troviamo il toscano Lorenzo Sabatini, Riccardo Fraolini di Perugia e Armando La Rocca, che ha anche partecipato al programma televisivo Italia’s Got Talent.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Verso la fine degli anni Novanta, ci fu un boom dello yoyo grazie alla nascita del cuscinetto a sfera che permetteva di effettuare rotazioni sempre più lunghe. In seguito però questa “moda” è andata scemando. «Proprio per questo motivo – dice Capurro - organizziamo raduni ed eventi per incuriosire la gente e farla avvicinare a questo mondo. A volte partecipiamo con uno stand a delle fiere, così facciamo vedere dal vivo ciò che si può fare con lo yoyo e vi assicuro, le nostre esibizioni sono uno spettacolo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui il sito di YoYoManiacs. 

Nel video un’esibizione di Lorenzo Sabatini durante il campionato italiano del 2012:


 


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