Roger Milla, Skuhravy e Italia-Inghilterra: la storia dei Mondiali "baresi" del 1990
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martedì 7 luglio 2020
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di Marco Gay
L’ultima ad andare in scena fu quella amara tra Italia ed Inghilterra valevole per il terzo posto ma che vide comunque gli Azzurri imporsi sui Leoni per 2-1.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Attraverso ricordi e foto mai pubblicate prima abbiamo ripercorso quel mese entusiasmante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’attesa – L’attesa per Italia 90 era enorme. Aspettando di conoscere le squadre che avrebbero giocato a Bari, i tifosi (soprattutto più giovani) raccoglievano gadget quali il “Ciao” (l’omino stilizzato mascotte della manifestazione) o collezionavano le figurine dell’album del mondiale (ne uscirono diverse edizioni tra cui Panini ed Euroflash).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il tutto mentre il nuovo stadio cittadino di 58mila posti che avrebbe ospitato le partite della Coppa del Mondo stava prendendo forma. Il “San Nicola”, disegnato da Renzo Piano a forma di astronave, fu infatti inaugurato il 3 giugno 1990, pochi giorni prima dell’inizio della competizione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Purtroppo la città non nascose la sua delusione quando furono sorteggiati i gironi eliminatori. A Bari toccò il gruppo B, in cui oltre all’Argentina di Maradona (che si esibì però a Milano e Napoli), c’erano Camerun, URSS e Romania.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nazionali che non noveravano tra le loro fila giocatori famosi, ma che soprattutto non avrebbero contato sul supporto dei propri tifosi, visti i problemi economici e politici (nel 1989 era caduto il Muro di Berlino) che stavano attraversando. In effetti a Bari di stranieri se ne videro ben pochi. E così i bagarini dovettero “piangersi” i migliaia di mini abbonamenti in precedenza acquistati con lo scopo di lucrare sull’entusiasmo dei supporters.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il San Nicola non fece quindi mai il “tutto esaurito”, mostrando in ognuna delle partite tanti spazi vuoti. Gli incontri videro comunque un buon numero di reti segnate, anche di pregevole fattura, regalando un discreto spettacolo al pubblico presente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il girone eliminatorio – In uno stadio nuovissimo dotato anche di due enormi e luminosi tabelloni in cui venivano proiettate le azioni e persino i replay dei gol (un qualcosa durato pochissimo tempo), si tenne alle ore 17 del 9 giugno la partita URSS-Romania.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il Paese balcanico si era da poco liberato dal regime sovietico dopo la rivoluzione del 1989, mentre l’Urss era politicamente allo sbando. La sfida passò tra l’altro alla storia per un "vuoto" sulle maglie dei russi, che per la prima volta non riportavano la classica scritta "CCCP" (sigla di Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La gara non fu particolarmente spettacolare e il risultato ribaltò i pronostici iniziali: si imposero infatti i rumeni, grazie ad una doppietta di Marius Lăcătuș, attaccante che qualche settimana dopo fu comprato dalla Fiorentina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La seconda partita disputata al San Nicola, alle 17 del 14 Giugno, fu Camerun-Romania. I "Leoni Indomabili" africani, dopo aver salutato il pubblico come da loro tradizione, disputarono 90 minuti intensi guadagnandosi il passaggio al turno successivo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il match fu molto tattico e venne risolto con una doppietta da un attaccante che di lì a poco sarebbe entrato nella storia del calcio: Roger Milla. Il “Pelè africano” diventò infatti a 38 anni e 25 giorni compiuti il giocatore più anziano a segnare nella Coppa del Mondo, record poi da lui ulteriormente superato a USA 94, quando gonfiò la rete all’età di 42 anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Rimane impressa negli occhi dei baresi la sua caratteristica esultanza: un buffo balletto vicino alla bandierina del calcio d'angolo. L'inutile e conclusivo 2-1 venne segnato dal rumeno Balint.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il 18 Giugno si disputò infine l'ultima gara del girone di qualificazione. Fu la prima partita ufficiale in notturna nell'astronave barese, splendidamente illuminata. Si trattò di un match di scarso interesse sportivo: un Camerun già qualificato venne infatti sconfitto per 4-0 dall'URSS grazie alle reti di Protasov, Zygmantovič, Zavarov e Dobrovolski.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli ottavi di finale – Sabato 23 Giugno, alle 21, a Bari andò in scena la prevista partita degli ottavi di finale. Anche in questo caso le Nazionali che andarono in campo furono supportate da pochissimi tifosi. Si trattava della Cecoslovacchia (alle prese anch’essa con le macerie del blocco socialista) e del piccolo e lontano Costa Rica, alla sua prima partecipazione a un Mondiale di calcio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il San Nicola assistette comunque a una bella esibizione della Cecoslovacchia, che eliminò la squadra centroamericana con un sonoro 4-1. Protagonista con una tripletta fu Tomáš Skuhravý, gigantesco attaccante dello Sparta Praga abilissimo di testa, che proprio in quell'occasione fu adocchiato e poi acquistato dal Genoa. Le altre marcature portarono le firme di Kubík e González.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Due settimane di pausa - Nei giorni successivi Bari visse una lunga pausa di 13 giorni senza partite da ospitare, ma le sue strade si riempirono comunque di tifosi esultanti e di macchine strombazzanti. La Nazionale guidata dal C.T. Azeglio Vicini, infatti, dopo aver agevolmente passato il girone con 3 vittorie su 3 (Austria, Stati Uniti e Cecoslovacchia), si impose prima agli ottavi contro l’Uruguay (per 2-0) e poi ai quarti con l’Irlanda (1-0).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Fino alla fine della magia, in quel maledetto martedì 3 Luglio, quando nella semifinale a Napoli contro l'Argentina (davanti a una città divisa tra l'amore per gli Azzurri e quello per l'idolo Maradona) l'ennesimo gol di Schillaci venne pareggiato a 22 minuti dalla fine dall'atalantino Caniggia, su papera in uscita del portiere Walter Zenga. I tempi regolamentari e supplementari si chiusero sull'1-1, prima dei rigori fatali all’Italia con gli errori di Donadoni e Serena (parati da Goicoechea).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La finale per il terzo posto – L’eliminazione portò a sorpresa gli Azzurri a giocare a Bari, città prescelta in partenza come sede per la “finalina” che avrebbe decretato il terzo e il quarto posto nella classifica del Mondiale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sabato 7 Luglio, alle ore 20, un San Nicola finalmente (quasi) pieno fu teatro del match contro l’Inghilterra, sconfitta in semifinale ai rigori dalla Germania Ovest (che si laurererà il giorno dopo campione del mondo). Si trattò della prima partita ufficiale della Nazionale a Bari, visto che le precedenti gare (peraltro tutte vinte) si erano svolte come semplici amichevoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sulle tribune il presidente della F.I.G.C. Antonio Matarrese e il presidente del C.R.A. (Comitato Regionale Arbitri) Puglia, Onofrio Lattarulo, accolsero da padroni di casa l'allora Presidente del Consiglio, Giulio Andreotti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La partita ebbe un andamento “bipolare”, con i tifosi divisi tra la delusione per la sconfitta con l’Argentina e la gioia di veder comunque giocare dal vivo i loro beniamini. La partita si accese al 72esimo minuto, quando Roberto Baggio sbloccò la gara con un tiro ravvicinato sotto la traversa dopo aver saltato un paio di difensori inglesi. Dopo 10 minuti il pareggio di testa da parte di David Platt (futuro trequartista del Bari).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma la vera vittoria della serata, al di là della conquista del terzo posto, fu riuscire a far segnare Schillaci, che divenne così il capocannoniere del torneo. Il sogno di Totò si materializzò a quattro minuti dal 90’, quando siglò un rigore che lui stesso si era procurato, depositandolo alla sinistra del 40enne portiere Shilton. Il calciatore siciliano concluse così il Mondiale con 6 gol segnati: uno in più di Skuhravý e due in più di Milla e dell'inglese Lineker, tutti campioni esibitisi al San Nicola in poco meno di un mese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Lo spettacolo si chiuse con una meravigliosa quanto non comune premiazione congiunta di entrambe le squadre, con la òla dei giocatori italiani e inglesi e di tutto il pubblico sugli spalti. E per Bari fu quasi come aver vinto il Mondiale.
(Vedi galleria fotografica)
Foto in copertina di Nicola Velluso
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