di Redazione

Bari, sotto con i playout: si gioca per rimanere in B

Stagione imprevedibile, quella che si è appena conclusa. L’ultima di campionato ha riservato sorprese e delusioni. Non è bastata la vittoria all’Ascoli che scende direttamente in C assieme a Feralpi e Lecco. La vittoria non è bastata nemmeno al Bari, o meglio, è servita per sfruttare l’ultima chance rimasta. Adesso il futuro dei galletti è legato alla doppia sfida con la Ternana. Andata al San Nicola (giovedì 16, ore 20:30) ritorno al Liberati (giovedì 23, ore 20:30). In caso di parità al termine dei 180 minuti, resta in B chi ha ottenuto il miglior piazzamento nella regular season, ossia la Ternana.

Il Bari arriva a questo appuntamento leggermente favorito dalle quotazioni presenti sulle diverse app scommesse degli operatori di betting italiani. La vittoria dei biancorossi è bancata mediamente a 2.00. Il pareggio oscilla attorno a 3.50. Ancora più alta è la quota relativa alla vittoria dei rossoverdi, 4.30 circa. I bookmakers danno fiducia al Bari, che almeno nella gara di andata dovrebbe avere la meglio. Ma l’imprevedibilità è entrata a far parte del DNA barese dall’inizio di questa stagione. O forse, dal finale di Bari - Cagliari.

Dalla mancata Serie A all’incubo playout

Trovare la causa di una stagione scellerata come quella vista finora è difficile. Si potrebbe condensare tutto nella mancata programmazione seguita alla disfatta dell’anno scorso dopo il gol di Pavoletti. Cessioni pesanti, quelle di Cheddira, Folorunsho e Caprile, rimpiazzate male con pedine arrivate tardi e in ritardo di condizione. Anche gli addii di Benedetti, Esposito, Antenucci e Frattali hanno indebolito il collettivo biancorosso, sempre più allo sbando anche per via dei troppi avvicendamenti in panchina che hanno destabilizzato lo spogliatoio. Senza dimenticare che il ritiro è stato svolto da giocatori che poi non hanno partecipato al campionato. È mancata la progettualità. Sono mancati gli investimenti. La squadra ha sofferto di sbalzi caratteriali e clamorose involuzioni. È mancato anche il carattere. Marginali sono state le iniziative dei singoli. Il centrocampo non ha mai fatto gioco. Il reparto offensivo è stato tra i più sterili della categoria.

Le insidie della sfida con la Ternana

Adesso resta l’ultima chance. Saranno 180 minuti complicati, quelli che il Bari dovrà affrontare nel doppio confronto con le fere. Squadra ostica, la Ternana. Ostica come il suo allenatore, Roberto Breda, che ha già salvato i rossoverdi in passato. Il ritorno al Liberati impone un obiettivo all’andata: ottenere a tutti i costi il successo casalingo, magari con due gol di scarto al San Nicola. Servirà sicuramente il Bari visto nell’ultima di campionato contro il Brescia.

Dal canto suo, la Ternana potrebbe puntare su una gara accorta all’andata e più intraprendente al ritorno, forte dei due risultati su tre che le consentirebbero di mantenere la categoria. Quella di Breda è una squadra con un sistema di gioco simile a quello precedente di Lucarelli, con una novità sostanziale: la presenza del trequartista. Un sistema di gioco, quello rossoverde,  che si sviluppa su quattro linee e non più su tre, in virtù della presenza dell’uomo fisso tra centrocampo e attacco, Cesar Faletti. Breda lo ha piazzato davanti ai due mediani per supportare gli attaccanti. Lo ha responsabilizzato sgravandolo anche del compito di tornare indietro frequentemente. La Ternana è una squadra che nel tempo è diventata più corta e più attenta, evitando i soliti lanci a cercare Favilli. Costruzione palla a terra, coinvolgendo gli esterni o cercando i tagli sulle fasce della punta di turno.

Servirà proseguire sulla scia dell’entusiasmo, quello che si è creato con il successo sul Brescia ha sottolineato Giampaolo a fine gara. Servirà anche l’immancabile spinta del pubblico. E un pizzico di fortuna, quella che è mancata il 27 giugno, quando tutto è cominciato a precipitare.


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