Bitonto, alla scoperta delle "leonesse": le ragazze che hanno vinto la Champions di futsal
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lunedì 20 gennaio 2025
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di Francesco Sblendorio - foto Rafael La Perna
L’affermazione europea è stata l’apice toccato dalle “leonesse”, questo il soprannome delle bitontine, che nell’ultimo triennio in Italia hanno vinto tutto ciò che c’era da vincere. Una serie di successi però poco celebrata dai media, sempre troppo concentrati sul calcio maschile. Eppure il futsal femminile rappresenta uno dei pochi sport in cui la Puglia eccelle: nel tacco d’Italia si è infatti riusciti a far parlare di sé a livello internazionale solo con le squadre di pallamano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Abbiamo così deciso di andare a conoscere le leonesse per raccontare la loro storia. Le abbiamo incontrate durante un allenamento al PalaPansini di Giovinazzo, dove disputano gli incontri interni dal 2021. (Vedi foto galleria)
Quando entriamo nel palazzetto vediamo le atlete in divisa da allenamento impegnate in una serie di esercizi palla al piede a cui seguirà la classica partitella finale. Al momento la rosa della squadra è composta da 13 giocatrici: cinque brasiliane e otto italiane, quasi tutte pugliesi, guidate dal mister Gianluca Marzuoli.
Ad accoglierci è il presidente Silvano Intini, 50enne imprenditore bitontino attivo in diversi settori, dai traslochi al noleggio di piattaforme aeree. Con lui ricostruiamo l’intera vicenda del sodalizio bitontino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Era il 2016 quando un impiegato e un docente della città, Matteo Caracciolo e Alessio Gaudimundo, fondarono la Five Bitonto – racconta il patron -. I due formarono un gruppo di ragazze del circondario con precedenti esperienze sui campi di calcio a 5 e iscrissero la squadra alla serie C, il livello più basso del futsal pugliese».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel 2020 arrivò la promozione in A2 (all’epoca la B non era ancora stata istituita) e il salto di categoria portò in neroverde le prime giocatrici straniere grazie al direttore sportivo di allora Francesco Solito. «Fu durante la stagione 2020-21 che cominciai a sostenere economicamente la squadra - spiega Intini -. Prima divenni main sponsor del sodalizio, poi entrai gradualmente dell’organizzazione societaria divenendo infine unico proprietario e presidente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da quel momento, anche grazie al sostegno dell’imprenditore, il Bitonto spiccò il volo. La permanenza in A2 durò infatti solo un anno perché immediata fu la promozione in serie A. E l’approdo in massima categoria comportò alcune novità. Innanzitutto il nome: nell’estate 2021 la società fu ribattezzata “Bitonto Calcio a 5”. In vista del campionato la squadra fu poi rivoluzionata e affidata a un allenatore brasiliano, Marcio Santos, campione del mondo nel calcio a 11 con la nazionale verdeoro nel 1994.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il mister portò in Puglia tre sue connazionali: la pivot Lucileia, la centrale difensiva Diana Santos e la laterale Carol Cenedese. La serie A obbligò le leonesse a trasferirsi dal PalaBorsellino di Bitonto al PalaPansini di Giovinazzo, struttura omologata per la prima divisione.
Il primo anno in A il Bitonto ottenne un buon quarto posto. Ma fu dalla stagione successiva che la squadra, guidata dal nuovo mister Marzuoli, iniziò a fare incetta di titoli: nel 2022-23 e nel 2023-24 arrivarono due “triplete”, con le vittorie in campionato, Coppa Italia e Supercoppa. L’unica nota amara fu la sconfitta in finale di Champions a dicembre 2023, giocata a Burela, in Spagna e sfuggita in finale ai rigori contro il Benfica. Ma come detto le leonesse ci hanno messo solo un anno a prendersi la rivincita, vincendo l’ambita coppa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Successi che hanno attirato l’attenzione e l’affetto del pubblico. «Oggi in occasione delle partite casalinghe vengono a vederci in media 1200 persone - afferma il presiedente -. È un seguito fatto prevalentemente di famiglie, diverso da quello del calcio a 11. C’è comunque una tifoseria organizzata e addirittura un gruppo che ci segue anche in trasferta. Il picco è stato raggiunto con la finale scudetto del 2024, giocata eccezionalmente al PalaFlorio, quando sono accorsi a Bari 5mila tifosi. Numeri invidiabili per uno sport classificato ancora come dilettantistico e attorno a cui non girano molti soldi né una particolare attenzione mediatica».
Ma il pubblico bitontino non si limita a incoraggiare la squadra durante le partite. Anzi, ha di fatto adottato le ragazze della squadra, aiutando in particolare le straniere a integrarsi nella realtà pugliese. Lo sa bene la 34enne Lediane Marcolan “Tampa”, alla seconda stagione tra le leonesse. «Per noi sudamericane che abbiamo le famiglie lontane - afferma - è stato importante trovare a Bitonto tifosi così affezionati che ci fanno sentire a casa». Le fa eco Luciléia, 41 anni, in neroverde dal 2021. «Noi brasiliane a volte frequentiamo nostri connazionali – dice la capitana e bomber della squadra -, ma il più delle volte stiamo con le nostre compagne italiane e le loro famiglie, che ci hanno accolte al meglio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La storia di Luciléia, così come quella dell’altra veterana verdeoro del gruppo, Diana Santos, è simile a quella di tanti sportivi brasiliani. «Tiro calci al pallone da quando ero piccolissima e giocavo scalza per strada con gli amici maschi - ricorda -. I primi campi li vidi a 11-12 anni: per fortuna in Brasile il futsal femminile è praticato molto anche nelle scuole. Più tardi entrai nella squadra della mia città, nello stato del Rio Grande do Sul. Dopo sei anni passai in una società professionistica e cominciai a giocare anche in Nazionale». Nella serie A italiana Lucileia arrivò nel 2012, ingaggiata dalla squadra sarda del Sinai: «Da lì passai alla Lazio, all’Olimpus Roma, alla Ternana, al Montesilvano e quindi al Bitonto», ricorda.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Se Luciléia rappresenta l’esperienza, la rosa delle leonesse dà spazio anche alle giovanissime. Come Maira Abbadessa, 18 anni, bitontina doc. «Giocare in questa squadra è un orgoglio – afferma –: per me significa difendere i colori della mia città e vuol dire far parte della società più forte che ci sia oggi in Italia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra le italiane del resto non mancano le vere campionesse. Solo per fare due nomi, il Bitonto può contare su Nicoletta Mansueto, eletta migliore giocatrice italiana del 2024, e su Susy Nicoletti, che al momento è la calciatrice più titolata del Paese, con ben 20 trofei nella sua bacheca personale. «Ho iniziato giocando a calcio a 11 - ricorda la 41enne salentina -, poi a 13 anni scoppiò l’amore per il futsal, che secondo me è molto più intenso e spettacolare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A dirigere l’orchestra è mister Marzuoli, che dopo 25 anni di carriera come allenatore di futsal ha finalmente raggiunto i vertici europei proprio a Bitonto, vincendo sette delle otto finali disputate in neroverde. «L’unica sconfitta, quella nella Champions 2023, ci ha dato gli stimoli giusti per volerci riprovare nel 2024 e ottenere la vittoria più ambita», sottolinea il coach abruzzese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A questo punto, quali possono essere i nuovi traguardi da raggiungere per una società che ha vinto tutto? Il presidente Intini ha le idee chiare. «Il nostro obiettivo è costruire una squadra facendo forza su giocatrici italiane – dice -. Anche per questo stiamo puntando sul settore giovanile con una formazione per ragazzine fino ai 12 anni e un’Under 19». Quest’ultima allenata dalla stessa Luciléia, in un ideale passaggio di consegne per un futuro sempre più da leonesse.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Nel video alcune immagini delle "leonesse" di Bitonto:
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