di Rachele Vaccaro

Pia Lionetti, da Barletta ai Giochi: «Ma in Puglia è difficile allenarsi»
BARLETTA – Ha partecipato a due Olimpiadi, arrivando nei Giochi di Londra del 2012 ai quarti di finale. Lei è l’arciere Pia Lionetti, 26 anni, di Barletta. In Italia è diventata un simbolo del tiro con l’arco al femminile. Abbiamo parlato con lei, per conoscere meglio questa disciplina sportiva.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Pia, il tuo ricordo delle Olimpiadi 2012?

Ogni singolo minuto degli ultimi Giochi è marchiato a fuoco nella mia mente. Tuttavia, se dovessi scegliere, l’immagine che mi ha colpito di più è stata la splendida Londra addobbata con i cinque cerchi olimpici per tutti noi atleti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parteciperai anche alle prossime?

Non ho la garanzia matematica di poterci essere. Bisognerà far sì che la squadra nazionale si qualifichi ai mondiali nel 2015. Inoltre, per poter partecipare dovrò rimanere in squadra superando tutte le gare di qualifica con le altre colleghe di nazionale. Posso solo dire che ci voglio essere e voglio vincere. I progetti futuri, poi, per adesso riguardano solo la Coppa del Mondo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In cosa questa disciplina differisce dalle altre?

Se si pensa allo sport qualsiasi, si pensa al movimento. Il tiro con l’arco è invece l’unica disciplina in cui l’atleta è statico: deve imparare a star fermo e ad allenare i muscoli a fare piccoli movimenti. Di conseguenza, l’arciere impara a essere caparbio, paziente e soprattutto calmo. È uno sport in cui è essenziale sapersi concentrare al momento giusto e riuscire a dominare le proprie emozioni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quali sono i primi passi da fare per approcciarsi al tiro con l'arco?

Di solito le società private organizzano dei corsi nelle scuole elementari e medie. Così i ragazzi acquisiscono familiarità, anche se le traiettorie coprono distanze brevi, sui cinque metri. Vorrei sottolineare però che questo è uno sport che si può cominciare a praticare a tutte le età, non per forza si deve iniziare da piccoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma bisogna chiaramente essere portati…

Come per ogni sport, bisogna avere una naturale predisposizione e una buona dose di spirito di sacrificio e di passione. Per diventare professionisti bisogna fare molto esercizio e accumulare esperienza. Si comincia a gareggiare quasi per gioco, finché non ci si allena tanto da ottenere i punteggi minimi che permettono di entrare nei gruppi nazionali. Da lì, per competere a livello internazionale è necessario superare delle gare di selezione, ma bisogna lavorare ancora tanto per puntare al podio olimpico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Praticare il tiro con l'arco impone costi elevati?

Solo ad altissimi livelli, con il top delle attrezzature che garantiscono l’impiego di un certo tipo di materiali, volti ad ottenere risultati ottimali. Altrimenti, per un livello puramente agonistico, è possibile utilizzare buone attrezzature a seconda del proprio portafogli. Non è certo uno sport “per pochi”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In Puglia ci sono strutture adeguate per allenarsi?

Al Sud il tiro con l’arco è meno praticato rispetto ad altre zone d’Italia, anche se sembra che si stia lentamente diffondendo anche qui. E purtroppo esistono pochi posti dove potersi esercitare. Le società private di arcieri si adattano: d’inverno palestre scolastiche a orari ridotti, d'estate in genere si affitta un terreno per tirare a lunghe distanze all’aperto. Di certo la scarsità di strutture influisce negativamente sulla diffusione di questo sport.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Pensi che i tuoi successi possano aver influenzato positivamente chi pratica questo sport?

Francamente non so rispondere, credo di non saper giudicare la mia stessa figura in questo ambiente. Spero però di aver incentivato i giovani a partecipare di più e a mettersi in gioco. Magari ci sono riuscita davvero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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