Ecco il progetto per il nuovo stadio San Nicola: ma chi mette i soldi?
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lunedģ 22 aprile 2013
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di Nicola De Mola
La riunione, tenutasi nella Sala giunta di Palazzo di città, ha visto la partecipazione del presidente dell’Associazione italiana calciatori (AIC) e componente del Consiglio nazionale della FIGC, Damiano Tommasi, dell’ex capitano biancorosso Igor Protti e del direttore organizzativo AIC, Fabio Poli. Presente anche l’assessore all’Urbanistica e allo Sport del Comune, Elio Sannicandro, che ha presentato le linee guida progettuali per il nuovo San Nicola, disegnate dall’architetto Renzo Piano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Oggi non è più possibile per le amministrazioni sostenere i costi di manutenzione degli impianti - ha sottolineato il sindaco -. Denaro pubblico non ce n’è più o comunque serve a fini più importanti della ristrutturazione di uno stadio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da qui l’idea, nata nel 2007, di affidare al suo ideatore un piano che salvaguardasse il progetto originale del San Nicola, ricorrendo però all’aiuto di partner privati (imprenditori, sponsor o fondi di investimento) per renderlo più confortevole e più simile all’idea di stadio moderno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Si va dalla riduzione della sua capienza a 40mila posti (dagli attuali 58mila), dall’eliminazione del fossato e delle barriere, all’avvicinamento dell’anello inferiore al campo, all’apertura nelle tribune est e ovest di attività commerciali, che andrebbero a creare anche nuovi posti di lavoro. «Siamo disponibili dal punto di vista urbanistico e delle autorizzazioni. - ha concluso Sannicandro -. Lo stadio potrà essere così il polo di una nuova area espansiva della città».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Area che, stando alle parole dell’assessore, potrà essere collegata al centro cittadino da una linea della metropolitana e che, intorno al San Nicola, vedrebbe anche l’eliminazione di alcune zone attualmente destinate ai parcheggi a favore di un numero maggiore di aree da destinare al verde. Uno stadio più vicino alla sua concezione moderna, con attività commerciali e musei al suo interno, che sia vivibile per tutta la settimana e non solo la domenica. Un po’ come fatto recentemente, per la prima volta in Italia, dalla Juventus.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Quando parliamo di nuovo stadio dobbiamo tenere presente non solo l’aspetto sportivo, ma anche quello urbanistico, quello economico e quello sociale. - ha spiegato Fabio Poli -. Il modello deve essere l’Amsterdam Arena, che nasce proprio da una partnership tra pubblico e privato». «Lo stadio e le zone limitrofe devono essere un punto di riferimento per chi investe: ben vengano gli investimenti se questi possono avvicinare gente all’impianto», ha aggiunto Damiano Tommasi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sulla stessa lunghezza d’onda Igor Protti, riminese di nascita, ma ormai barese d’adozione. «Spero che la realizzazione di questo progetto possa risollevare anche le sorti della squadra», si è augurato l’ex bomber biancorosso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Benché molto affascinante, il progetto rischia però di rimanere lettera morta, soprattutto alla luce dell’attuale situazione economica (e non) dell’A.S.Bari, che certamente non può attrarre investitori. «Dal 2007 ci sono state manifestazioni, ma la situazione del club ha bloccato qualsiasi discorso», ha puntualizzato il sindaco, che si è detto però disponibile a considerare anche l’ipotesi di cedere il San Nicola a una proprietà diversa da quella della società sportiva.
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Nicola De Mola
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