Massimo Stano, da Palo del Colle in Finlandia: «Nella marcia bisogna usare la testa»
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lunedģ 8 luglio 2013
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di Luciana Neglia
Massimo come è nata la tua passione per l’atletica?
Avevo dieci anni e “gareggiavo” con i miei amici davanti all’istituto scolastico del mio paese. Nonostante fosse solo un gioco, la brama di vincere era forte. Da lì ho capito che avrei dovuto prendere la corsa seriamente e ho iniziato ad allenarmi presso la società atletica di Palo del Colle.
Da lì una carriera che ti ha portato a vincere parecchi titoli: ti aspettavi di raggiungere questi livelli?
Ogni mio risultato è stato inaspettato. Ho lavorato e sudato tanto, perché nello sport nulla ti viene regalato, ma non immaginavo di poter raggiungere questi livelli. Ormai non riesco a ricordarmi quante gare ho vinto, anche se nella mia memoria rimarrà per sempre il record italiano nella 4 chilometri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Hai subito però una squalifica ai Campionati Italiani. Come l’hai vissuta?
Non la meritavo. Secondo i giudici non stavo marciando bene perchè non stavo rispettando le regole della sospensione e del bloccaggio. La squalifica è giunta all’inizio del mio iter sportivo, quando ero ancora in una fase di formazione fisica e psicologica e per questo mi sono sentito molto demoralizzato. Ma è stata un’esperienza che mi ha aiutato a crescere e a sfidare me stesso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ti alleni tra la Puglia e Milano. Qui al Sud è difficile fare progressi?
No, le strutture ci sono e all’inizio riuscivo ad allenarmi bene qui grazie al mio tutor Giovanni Zaccheo. Diciamo che sono stato costretto ad “emigrare” al nord, perché sono entrato a far parte del gruppo sportivo della Polizia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quello di entrare nelle forze armate è ormai un percorso obbligato per un atleta che voglia gareggiare ad alti livelli….
E' vero, però si può riuscire a gareggiare anche da civile, così come ho fatto io quando ero iscritto alla società atletica di Molfetta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ti sei mai confrontato con i “mostri” dell’atletica?
La competizione con big quali Alex Schwazer e Giorgio Rubino mi ha stimolato ad andare avanti. Il mio guru è stato però Stefano Baldini, che è stato il mio tutor da junior e che mi ha seguito anche durante gli allenamenti a Palo del Colle.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Cosa consiglieresti a chi si affaccia a questo mondo?
Per praticare questo sport non bisogna possedere particolari requisiti fisici: la marcia è accessibile a tutti. Certo, ci vuole un po’ di tecnica, ma quella si impara. E quindi alla fine la cosa più importante per raggiungere risultati nell’atletica è quella di “usare la testa”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E ora i campionati in Finlandia. Cosa ti aspetti?
Purtroppo non sono in gran forma, quindi non pretenderò troppo da me stesso. Anche se ce la metterò tutta.
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Scritto da
Luciana Neglia
Luciana Neglia