''Il divertimento dei bimbi'': a Corato le giostrine di una coppia di 80enni
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lunedì 3 novembre 2014
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di Raffaella Ceci
Di questi posti però ormai ne sono rimasti ben pochi. Noi ne abbiamo trovato uno, si trova a Corato, paese in provincia di Bari. E’ qui che Raffaele e Italia, una coppia di arzilli 80enni, da cinquant’anni continuano ad accendere le luci del proprio locale, “Il divertimento dei bimbi”, al n. 11 di largo Plebiscito. E’ un’insegna al neon, incorniciata da lucine che si spengono e accendono, ad attribuire il nome al locale, scritto in blu, a stampatello. (Vedi foto galleria)
Sono le 17.30 di venerdì quando andiamo a trovare i due anziani. Nel locale sembra non esserci nessuno, quando poi da un gabbiotto a sinistra ecco spuntare Italia (nella foto), una minuta e signora 80enne con un cappotto largo e un berretto di lana. La interrompiamo mentre guarda la tv. Ci accoglie con un “buonasera” e un sorriso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«La saletta è aperta da cinquant’anni, è intestata a me, ma l’iniziativa è stata presa da mio marito Raffaele – racconta orgogliosa la signora -. Eravamo sposati da qualche anno e lui aveva poco più di trent’anni quando decise di aprire un’attività che potesse incrementare le sue entrate mensili e anche divertirlo un po’. A Corato siamo rimasti gli unici ad avere un “negozio” di questo tipo e continua a essere bellissimo passare ogni giorno a contatto con i bambini, dai 5 mesi ai 5 anni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le pareti colorate attirano i piccoli, che saltano dal cane, all’uccellino, alla moto, all’aeroplano e per finire alla Ferrari rossa che ha persino bisogno di “benzina”, visto che reca in basso la scritta “Agip”. «La Ferrari è bellissima e velocissima, io vado sempre lì», ci racconta Aldo, un bimbo di 4 anni, con gli occhi sognanti. Tutte le giostrine sono poste una dietro l’altra da un lato e dall’altro. Al centro ci sono i cavallucci che ruotano e in fondo la macchina dove si lanciano le palline. «I gettoni sono uguali per tutte le giostre - specifica Italia - con 5 euro se ne comprano sei».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Fuori dal locale, nella piazzetta di fronte, notiamo una piccola pista con alcune macchinine “parcheggiate”. «Anche quelle sono nostre - riferisce la donna – ma non vengono lasciate lì giorno e notte, mio marito le tira fuori ogni giorno nel primo pomeriggio e le posiziona. Per fortuna c’è un ragazzino di 11 anni che gli dà una mano». Lì giocano, d’estate, i bimbi più grandicelli, di 4 o 5 anni. «Sì, perché lì la macchinina non è ferma come queste qui nel locale, bisogna spingere il pedale e guidarla sulla pista», sottolinea Italia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Intraprendere un’attività del genere comunque non è stato semplice. «Le giostre sono costose - afferma la proprietaria -. L’aereo per esempio ci è costato 10 milioni di lire, ma ne è valsa la pena. Abbiamo guadagnato parecchio da questo locale, le famiglie la sera facevano una passeggiata e portavano qui i bimbi a divertirsi». Questo però accadeva soprattutto in passato. «Ora non si guadagna più come un tempo - dice la proprietaria -, sarà colpa della crisi o dal fatto che i bambini sono attratti più dai videogiochi. In un pomeriggio più o meno vengono una decina di bambini, prima erano molti di più».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma la coppietta non si arrende e ogni giorno alle 17 in punto, anche la domenica, è lì per cominciare la sua giornata lavorativa. Insieme aprono “Il divertimento dei bimbi” e poi, Italia rimane nel locale ad accogliere i giovani clienti e Raffaele a controllare che tutto sia al proprio posto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Loro hanno visto crescere intere generazioni di Corato e chi si è divertito tra le “giostrine” poi, una volta cresciuto, ha portato lì i propri bimbi. «Ogni giro era l’“ultimo” e si continuava per altri 20 minuti», ricorda Mariella, che qualche anno fa portava lì il suo piccolo dopo essere stata da bambina una “cliente”. «Anche i nostri figli e nipoti hanno giocato qui - ricorda Italia. - Ora sono tutti grandi, ognuno ha il suo lavoro, uno dei miei figli gestisce un negozio di detersivi, un altro una sanitaria e non vogliono proseguire questa attività. Purtroppo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E se un tempo la coppia lavorava per dare ai propri figli maggiori possibilità, oggi Raffaele e Italia aprono il locale per trascorrere il tempo in compagnia o semplicemente per guardare gli occhi incantati dei bimbi mentre giocano sulle giostrine. «Non ci guadagniamo più molto – conclude Italia - ma dopo aver riordinato la casa vengo qui e vedo la gioia di tanti bimbi, li vedo correre, ridere mentre si dondolano, sentirsi quasi potenti in una “Ferrari” e allora rido anch’io. E poi alcuni si affezionano a me e non vanno via se prima non vengono a dare “un bacino alla nonnina”».
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Scritto da
Raffaella Ceci
Raffaella Ceci