La storia delle badesse di Castellana: per cinque secoli dominarono sugli uomini
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venerdì 16 settembre 2016
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di Miriana Moliterno
Una storia poco conosciuta, che è stata ricordata con una piccola mostra inaugurata il 19 agosto scorso in via Cavallotti n.21, a Castellana: documenti originali, foto e simboli che rievocano quei secoli. «Abbiamo voluto portare alla luce un fenomeno che rappresenta un’esperienza irripetuta – ci spiega lo storico Vittorio Minoia -. per la prima e unica volta nella storia della Chiesa cattolica le monache ebbero il potere dei vescovi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel 1266 la prima badessa Dameta Paleologo ricevette per mano di Papa Clemente IV la “mitra”, il copricapo che simboleggia la dignità vescovile, il “pastorale”, bastone simbolo del potere spirituale e anche l’autorità di feudatario per esercitare il potere temporale. «Non abbiamo dati certi che ci possano far capire come mai il Papa abbia deciso di regalare questo grande potere alle monache – sottolinea Minoia -. Per assurdo potrebbe trattarsi di un caso di “raccomandazione”: magari tra i collaboratori di Clemente IV si trovava un parente della badessa che potrebbe averlo convinto a offrirle tutti questi “doni”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sta di fatto che le donne il potere se lo presero e per secoli riscuotettero le tasse e conclusero contratti, spesso in maniera intransigente. «La forza delle badesse – prosegue l’esperto – si manifestava non solo attraverso le loro enormi ricchezze, dal momento che possedevano chiese, proprietà fondiarie ed persino un lago, ma anche con gesti che venivano riservati nei loro confronti. Era ad esempio previsto che i preti di Castellana si inginocchiassero a loro, prestando giuramento di fedeltà nell’ambito di una cerimonia che si svolgeva nel monastero».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’ascesa delle badesse si concluse nel 1810, con la soppressione dei monasteri pretesa dal Re di Napoli, Gioacchino Murat, che pose così fine al potere delle temute religiose cistercensi. Da quel momento in poi la storia di queste donne cadde nel dimenticatoio e secondo Minoia non a caso: «Si è cercato di non dare peso a una “scalata femminile” che tocca proprio la Chiesa, dove ancora oggi in quanto a mansioni e ruoli non si può certo parlare di una parità di genere».
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Miriana Moliterno
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I commenti
- Gaetano Lacalandra - Dunque l'ordine delle monache cistercensi proveniva da Castellana ma viveva nel Monastero di San Benedetto di Conversano? Si può dunque parlare di Conversano come centro detentore del potere religioso espresso dalle badesse mitrate?