di Francesco Sblendorio

A Santo Spirito 1.000 anni fa sorgeva un castello: ecco i suoi resti
BARI - Chi rompe, se proprio non può pagare, almeno cerchi di ricostruire. E se lo fa una decina di secoli dopo, in fondo, va bene lo stesso. Sarà stato per uno scherzo del destino, ma in questi mesi è proprio un architetto turco, Kutlutan Fisekci, a seguire i lavori di restauro di una palazzina costruita sul luogo in cui un tempo sorgeva una fortezza distrutta nel IX secolo dai suoi avi Saraceni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo a nord di Bari, nella ex frazione di Santo Spirito. Che pochi sanno avesse una vera e propria fortezza costruita nei primi secoli del medioevo. Di essa e dei suoi successivi adattamenti e rifacimenti oggi rimangono delle tracce (vedi foto galleria e video), ben valorizzate dalla cura del bitontino Michele Minenna. È sua la palazzina costruita sul sito che fu del castello e che oggi è in fase di ristrutturazione grazie all’opera di Fisekci, coadiuvato dall’ingegner Francesco Minenna.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ed è con il signor Michele e con l’aiuto dei testi di storia locale, tra cui quello del professor Vito Lozito, che tentiamo di ricostruire la storia della fortezza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Correva l’VIII secolo quando gli abitanti di Bitonto edificarono una robusta torre di pianta circolare su una leggera altura lungo la costa di Santo Spirito, il luogo ideale per una postazione di vedetta dalla quale avvistare le navi nemiche. «Ma le basi – precisa Michele – risalivano al periodo romano. A quei tempi la rada di Santo Spirito era utilizzata come punto di partenza e di approdo per le navi impegnate nei traffici, legati soprattutto alla produzione olearia, tra le città mediterranee e Bitonto. Nel Medioevo poi la struttura fu arricchita di vari altri elementi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Di questa fortezza sono ancora visibili oggi alcune lastre in pietra alla base della palazzina odierna, dalla forma semicircolare, le cui pareti esterne riprendono il perimetro originale della fortezza. Anche i muri maestri sono sempre rimasti quelli, mentre i conci calcarei che oggi delineano la forma di una finestra esterna provengono da quella che doveva essere una stalla adiacente al castello.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La torre sembrò destinata però ad avere vita breve, perché già nel IX secolo venne incendiata proprio dai Saraceni. Ma nell’XI secolo tornò già a essere operativa. A quell’epoca le città di Bari e Giovinazzo erano acerrime nemiche e il “princeps” barese Argiro decise di ristrutturare la torre per trasformarla in un avamposto militare barese. Da allora la fortezza iniziò a essere definita proprio “Castello di Argiro”. Nel frattempo venne costituito il primo nucleo del porto di Santo Spirito. Della fortezza si tornò a scrivere nel XVI secolo quando il cronista giovinazzese Ludovico Paglia parlò di «reliquie di questo castello (…) a modo di fortezza edificato a forma rotonda, e di mediocre grandezza; in quel tempo riputato fortissimo, in modo che vi si rifugiavano gli homini de’ casali vicini per essere sicuri dalle scorrerie a’tempi di guerre».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Nel 700 il castello, chiamato “Castel Vecchio” o “Torre di Guardia Vecchia”, venne nuovamente ristrutturato. Per la precisione nel 1739. A darci la data precisa è una scritta (A.D. 1739) leggibile su quella che doveva essere l’architrave di una porta e oggi perfettamente visibile sulle pareti esterne.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma i tempi dei castelli erano ormai passati. Alla fine di quel secolo qualche resto della torre era ancora visibile, ma serviva solo per animare la vena poetica degli scrittori locali. Una poesia del 1795 parlava di «Bitonto (…) lontana da una spiaggia oltremodo amena dell’Adriatico (…) chiamata Santo Spirito, guardata da una Torre ed un Castello». Tra fine 700 e inizio 800 la struttura venne innalzata, ma al principio dell’800 la torre fu quasi totalmente distrutta e al suo posto, nel corso del secolo, venne realizzato addirittura uno stabilimento balneare, chiamato “L’Adriatico”, visibile in qualche antica cartolina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I resti del castello, con il tempo inglobati nelle abitazioni costruite nel 900, sono stati portati alla luce con i recenti lavori di restauro: dalle basi del castello originale, alle pareti verticali settecentesche fino alla volta dell’800. Il signor Michele spera di poter un giorno venire a vivere qui, in questo spaccato di storia, in un angolo di Santo Spirito in cui si è scelto di «ricostruire una traccia del passato – parole dello stesso Michele - per far sì che la memoria non venisse con il tempo dispersa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il video di Carlo Gelardi:



© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Una delle antiche finestre della torre difensiva
Le pietre risalenti all'epoca medievale e ancora visibili nella struttura odierna
La palazzina costruita sul luogo in cui un tempo era edificato il Castello di Argiro
L'esterno della palazzina - 1
La decorazione orientaleggiante dell'inferriata esterna alla palazzina
L'interno del vecchio castello come appare oggi in fase di restauro
Un dettaglio delle antiche mura del castello di Argiro
Le antiche mura all'interno della palazzina
L'esterno della palazzina costruita su quel che restava dell'antico castello - 1
L'esterno della palazzina costruita su quel che restava dell'antico castello - 2



Francesco Sblendorio
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