''Clown army'', pagliacci in abiti militari: «Portiamo risate nei cortei»
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martedì 17 giugno 2014
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di Gilda Viesti
I sei, per la maggior parte ragazzi sui vent’anni che desiderano rimanere anonimi «per evitare ripercussioni», si intrufolano in contesti seri come cortei e manifestazioni comportandosi però come dei pagliacci, portando la risata, cantando, recitando e imitando i gesti dei militari, simulando esercitazioni e distraendo così «le forze del disordine» così come chiamano loro carabinieri e polizia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Quando siamo in azione usiamo tutta la nostra creatività - afferma il
clown “E”. -. Cerchiamo di essere consapevolmente stupidi, sarcastici, siamo vestiti come soldati ma siamo più colorati. Il colore che più ci rappresenta è il rosa, perché questo movimento nasce da un gruppo sovversivo presente a Santiago del Cile durante gli anni della guerra del Vietnam. In un'azione sabotarono una redazione giornalistica intenta a pubblicare articoli favorevoli al conflitto: con mazzi di fiori e vernice rosa riuscirono a mandare in tilt i macchinari impedendo la pubblicazione del giornale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Perché quello che vogliamo è essere attivi a livello politico – spiega il clown “V”-. Ad esempio qualche giorno fa siamo entrati nella sala comunale durante il colloquio tra il sindaco Emiliano e l'architetto Fuksas riguardante il futuro della caserma Rossani e abbiamo creato scompiglio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nella Rossani che da qualche mese è stata occupata da alcuni giovani diventando di fatto il nuovo centro sociale di Bari, è stata creata (da un bagno) una sala dedicata alla “clown army”: di colore rosa, piena di cappelli, "armi", giacche e pantaloni militari, reggiseni e mutande (vedi foto galleria).
Alcune foto ritraggono i ragazzi durante la manifestazione messa su durante la giornata in ricordo di Benedetto Petrone. E un articolo di giornale riferisce di due "pacchi bomba" lasciati all’ingresso delle sedi di movimenti politici. Ma chiediamo, la Clown army non era pacifista? «Certo – ci rispondono i pagliacci – le bombe quando sono scoppiate hanno esploso reggiseni e profilattici. E’ così che facciamo la guerra noi».
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Gilda Viesti
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