di Raffaella Ceci

Sulle tracce dei Templari: le chiese e i simboli dei leggendari cavalieri
BARI - “E forse erano tutto questo, anime perse e anime sante, cavallanti e cavalieri, banchieri ed eroi...”. E’ la descrizione che Umberto Eco nel suo romanzo “Il pendolo di Foucault”  fa dei Templari, l’ordine religioso-cavalleresco fondato in Terrasanta e che fu protagonista delle guerre tra forze cristiane e islamiche scoppiate dopo la prima crociata del 1096. Ai cavalieri è stata sempre legata la leggenda del Santo Graal, la coppa che avrebbe contenuto il sangue di Cristo. E per questo la loro figura è sempre stata circondata da un alone di mistero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Al di là dei miti, è certo che nel corso della loro esistenza i Templari attuarono un’imponente struttura organizzativa ed economica estesa in Asia e in Europa. In Palestina e Siria crearono castelli per combattere i musulmani, in Europa case e chiese al fine di raccogliere forze economiche e finanziare la guerra. Anche la Puglia conobbe la presenza templare. E proprio per capire quali sono i segni più tangibili dei cavalieri più famosi della storia rimasti in regione (vedi foto galleria), abbiamo parlato con il barese Vito Ricci, autore del saggio “I Templari nella Puglia medievale”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La Puglia fu quindi “terra di templari”?

La Puglia conobbe una presenza consistente dell’ordine. Crocevia tra Oriente e Occidente, offriva terre fertili da coltivare, masserie e porti di imbarco verso la Terrasanta. Ciò che segnala la presenza dei Templari in regione sono i documenti e le ricostruzioni storiche, che li ricordano in alcune chiese di Brindisi, Gravina, Molfetta, Barletta, Foggia, Minervino, Monopoli, Sannicandro, Trani e Ruvo. Anche se la maggior parte di questi edifici oggi non sono più esistenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si parla anche di Castel del Monte come “proprietà templare”…

No. Si tratta di invenzioni letterarie che hanno voluto vedere in Castel del Monte, come anche per la basilica di San Nicola di Bari, non semplicemente un castello medievale, ma un luogo iniziatico per custodire il Graal. Tra l’altro, Federico II era in pessimi rapporti con i Templari, ne fece sequestrare i beni e forse non è mai stato a Castel del Monte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E invece quali sono i luoghi attraversati dai cavalieri visibili ancora oggi?

In provincia di Foggia c’è la chiesa di Santa Maria della Serritella, in località Volturino. Sappiamo che pellegrini e crociati sono passati di qui diretti verso porti pugliesi. A Gravina di Puglia si possono visitare i ruderi di quella che un tempo fu la chiesa di San Giorgio, secondo alcuni appartenuta ai Templari. Spostando il nostro interesse su Molfetta, constatiamo che della ormai scomparsa chiesa di San Nicola, che fu di proprietà dell’ordine, sussiste però ancora oggi la “Sala dei templari”, con un’architettura risalente all’epoca medievale e lastre con la tipica croce templare (vedi galleria fotografica). Nel castello di Barletta infine è presente un lapidario con lastre tombali dei cavalieri che evidenziano una croce piana, simbolo templare. Sulla base di ricostruzioni storiche, sappiamo che un frate, capo dei Templari in Puglia all’inizio del 1300, è stato sepolto proprio qui.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E i famosi “sigilli”, sono stati mai trovati?

E’ interessante il caso del “sigillo Templare otrantino”, scoperto una decina di anni fa durante la ristrutturazione di un vecchio casolare nei dintorni di Otranto. Come descrive lo studioso Salvatore Fiori in un articolo, un contadino in una nicchia ritrovò un piccolo libro ma, appena fu tra le sue mani, questo si sbriciolò. Solo la copertina in pergamena poté testimoniarne l’importanza: un atto antico con sigillo templare rosso in cera con al centro il cavallo con in groppa due cavalieri, entrambi armati di scudo e lancia. Oggi questo documento dovrebbe essere di proprietà di un privato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
I “Giovanniti” sono un altro ordine che ebbe scopi simili a quelli dei Templari: di loro cosa si conserva?

Sì, rappresentano l’Ordine di San Giovanni, nato ancor prima dei Templari per fornire assistenza ai pellegrini e ai malati. Quando nel 1312 i Templari furono soppressi perché dichiarati eretici, i loro beni passarono a loro. L’Ordine oggi è ancora attivo e riconosciuto dalla Chiesa come “I Cavalieri di Malta”. A loro sono riconducibili alcune strutture come la chiesa di Santa Maria di Sovereto, una frazione di Terlizzi. Qui possiamo trovare lastre tombali dei cavalieri con figure incise, particolari croci e affreschi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma come mai in Puglia il patrimonio archeologico dei Templari riporta così poche testimonianze?

I cavalieri Templari erano spesso in Terrasanta, pertanto le proprietà europee venivano da loro curate e amministrate molto poco. Poi in epoche successive per ampliamenti urbani molte chiese furono distrutte. Emblematici sono i casi della chiesa Santa Maria del Tempio a Lecce, che fu abbattuta per costruire il palazzo dell’Upim e della chiesa di Sant’Apollinare di Bari, presente nei pressi del Castello e che nel corso del 1500 fu distrutta per ampliare la struttura sveva. Si pensa addirittura che a un certo punto ci fu chi decise di cancellare dalla storia la presenza templare, un ordine che negli anni era diventato una potenza economica molto forte inimicandosi tra l’altro vari re, tra cui Filippo il Bello di Francia, che si impossessò di parte del loro tesoro. Per i Templari infatti si parla spesso di damnatio memoriae, la condanna della memoria.


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
La chiesa di Santa Maria della Serritella di Volturino, in provincia di Foggia. Era un punto di passaggio per i pellegrini e i crociati diretti verso porti pugliesi
La sala dei Templari di Molfetta, è ciò che rimane della chiesa di San Nicola, di proprietà templare
Una lastra con la tipica croce templare presente nella sala molfettese
Il castello di Barletta: qui è conservato un lapidario con lastre tombali di cavalieri templari
Il lapidario visto dall'interno
Una lastra tombale di un cavaliere templare, sulla quale è evidente una croce piana, presente nel lapidario barlettano
La chiesa di Santa Maria di Sovereto, frazione di Terlizzi, in provincia di Bari. Qui si trovano lastre tombali di cavalieri con figure incise e affreschi riconducibili ai Cavalieri di Malta
Un affresco con croce templare presente nell'antico edificio di Sovereto
Affreschi presenti nella sagrestia della chiesa terlizzese
Una lastra tombale presente a Sovereto



Scritto da

Lascia un commento
  • fanfara antica - davvero molto interessante. i nostri complimenti Raffaella!! sei una di quelle poche persone che ancora ammirano il nostro passato, il nostro patrimonio culturale.IL più ricco al mondo...
  • Valerio B. - e il santuario di S.Maria a Sovereto non viene citato???
  • francesco pagano - ... abbastanza rispondente ai fatti storici... La Puglia era parte della loro struttura "vertebrale", per usare un'immagine anatomica: a Brindisi stanziava la loro flotta navale, costruita per non dipendere da nessuno, soprattutto Repubbliche marinare; a Barletta avevano la loro sede regionale; a Trani avevano una domus importante e ne utilizzavano anche il porto; a Bari avevano una chiesa e una domus; anche a Monopoli una loro domus; in Capitanata avevano varie Commende, tra cui Siponto, Troia, Torremaggiore ed altre... Complimenti, mis Raffaella. (y)
  • cristina - molto bello questa esposizione !


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)