Le games room, dove si gioca a carte con draghi e demoni: «Ma non sono posti da nerd»
Letto: 13773 volte
mercoledì 7 giugno 2017
Letto: 13773 volte
di Giuseppe Dulcamare
La nascita di questi singolari spazi ludici avvenne in concomitanza con la diffusione in Italia di "Dungeons & Dragons" e "Magic: l'Adunanza": si tratta di due fortunatissimi giochi di ruolo, nei quali cioè chi vi prende parte si immedesima in una figura di fantasia sfidando gli altri concorrenti in un'ambientazione di pura invenzione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il primo è stato l'antesignano della categoria e si svolge attorno a una plancia che simula l'avventura fittizia in cui i giocatori, tra loro alleati, dovranno cimentarsi. Le loro azioni vengono guidate da un partecipante detto "dungeon master" e portano a delle conseguenze decise dal lancio dei dadi. Il secondo invece si risolve in un uno contro uno: si effettua con delle carte raccolte in mazzi personali detti "grimorio" e simboleggianti un incantesimo capace di ridurre i "punti vita" dell'avversario.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«All'epoca i primi a frequentare le games room lo facevano quasi di nascosto - racconta il 47enne Daniele Monterisi, presidente della sala "Finibus terrae" di via Lattanzio -. A Bari infatti si usavano solo le carte napoletane e in tanti storcevano il naso di fronte a questa novità. Per molto tempo la maggior parte degli avventori è stata costituita da persone provenienti dalla provincia: i ragazzi di città al contrario di solito ci snobbavano».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Oggi la situazione è cambiata e questi luoghi di ritrovo, ai quali si accede con una tessera associativa di pochi euro, accolgono tanti appassionati con un'età compresa generalmente tra i 20 e i 30 anni. Gli strumenti di svago si sono moltiplicati: basti pensare all'infinita gamma di giochi da tavola dalla trama intricata. A quelli "tradizionali" come Monopoli e Risiko se ne sono aggiunti tanti altri, tratti magari da omonime serie televisive (è il caso di "Battlestar galactica” e “Il trono di spade”) oppure rientranti nel settore dei "board escape room", ossia quelli in cui l'obiettivo è risolvere una serie di enigmi per evadere da una "prigione".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E il tutto sorprende vista l'agguerrita "concorrenza" dei videogiochi. «Spassarsela davanti a un pc non è la stessa cosa che interagire di persona - spiega Nardulli -. Sembriamo "persi" nei nostri mondi di fantasia, ma in realtà siamo tutt'altro che asociali». «Qui giocare è sinonimo di fare amicizia», afferma invece il 47enne Luca Fazio, proprietario del "Faro ludico", altro locale del genere situato in via Galvani in cui ha appeso un cartello che invita a ricrearsi senza l'uso di schermi e joypad.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Di fatto più che "nerd" - chiarisce Monterisi - ci consideriamo "geek". Entrambe le "specie" hanno un'enorme passione per giochi, fumetti, film, serie tv e tutto ciò che ha a che fare con l'universo fantasy: i primi però la vivono chiudendosi nella loro stanza davanti al computer, noi preferiamo condividerla riunendoci e chiacchierando attorno a un tavolo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli habituè di questi circoli sembrano pensarla allo stesso modo. «Vengo qui due o tre volte alla settimana, praticamente ogni volta che ho del tempo libero», ci dice per esempio il 20enne barese Francesco, impegnato a Finibus Terrae durante un incontro di Magic. «Arrivo tutte le settimane da Conversano per allenarmi - sottolinea il suo amico 26enne Davide - per poi fare magari dei tornei in altre sedi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Intrattenersi con passatempi così intelligenti è il modo migliore per spendere i propri soldi - evidenzia la 25enne barese Sara -. Tra l'altro siamo in un ambiente sicurissimo: non è raro incontrare qui anche ragazzini di 12, 13 anni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Insomma nelle "games room" il cervello è sempre in moto e non si impigrisce dinanzi agli onnipresenti pc e smartphone. «Giocare su internet sarà anche bello - conclude scherzoasamente Fazio - ma vuoi mettere la soddisfazione di insultare il tuo avversario dal vivo?».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica di Gennaro Gargiulo)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Giuseppe Dulcamare
Giuseppe Dulcamare