di Antonio Bizzarro e Marianna Colasanto

La storia di Michele e delle sue anatre, che abitano da tre anni il porto di Santo Spirito
BARI -  Sono lì da tre anni, se però prima si contavano sulle dita di una mano, ora sono diventate ben 19. Di che parliamo? Delle curiose anatre che “abitano” il porticciolo di Santo Spirito, quartiere di Bari. A volte le si può notare mentre sguazzano nell’acqua tra le barche ormeggiate, in altri casi le si osserva mentre passeggiano indisturbate sul lungomare. Questi animali sono infatti diventati stanziali, contrariamente alla loro natura di uccelli migratori.

La “colpa” del cambio di abitudini è del 62enne Michele, che si è letteralmente innamorato di questi pennuti dalle zampe palmate, che accudisce quotidianamente come se fossero cani o gatti. (Vedi foto galleria)

«Non sono mai stato un grande amante degli animali, non ne ho mai avuti in casa – afferma il signore -, ma quando ho visto queste “papere” sporche e abbandonate ho iniziato a prendermene cura. Ho sistemato delle vaschette piene di acqua dolce per permetter loro di bere o lavarsi le piume e ho costruito una casetta per fornirgli riparo. E poi da quando sono qui le rifornisco di grano o di pane secco ammorbidito nell’acqua».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le anatre hanno così deciso di “prendere casa” nel porto, aspettando ogni giorno il cibo offertogli da Michele e da altri residenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Però questo non va bene - avverte l’ornitologo Giuseppe Nuovo -. Quelle anatre appartengono alla specie del germano reale: dopo aver passato l’inverno nel barese vanno a nidificare a nord, verso Foggia. Ma gli esemplari di Santo Spirito hanno deciso di non emigrare, visto che hanno cibo in abbondanza. Ma così si sconvolge l’equilibrio biologico e naturale: un animale selvatico sa badare a se stesso, se lo si aiuta si va a sovraprodurre, inquinando e provocando “danni da ibridazione”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Sarà, ma Michele di far volare via le sue amiche a quattro zampe non ci pensa proprio. Passeggiando con lui ci rendiamo conto che per loro rappresenta una guida: lo seguono ovunque vada e alcune addirittura si fermano quando l’uomo glielo chiede. (Vedi video)

«Non voglio che se ne vadano – ci confessa -. Sono state lasciate in mare da qualcuno che non le voleva più, che le ha comprate quand’erano pulcini e una volta cresciute ha deciso di disfarsene. Sono sopravvissute e si sono moltiplicate grazie a me che le ho curate. L’ho detto anche a Legambiente, che se le voleva portare via».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E mentre Michele ci mostra un uovo appena covato da quelle che lui chiama “qui, quo, qua”, conclude: «Loro hanno bisogno di me, per esempio la scorsa settimana una ha provato ad attraversare la strada e stava finendo sotto un'automobile. L’ho salvata io». 

(Vedi galleria fotografica)

Nel video di (Gianni de Bartolo) Michele e le sue anatre nel porto di Santo Spirito:


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Sono lì da tre anni, se però prima si contavano sulle dita di una mano, ora sono diventate ben 19. Di che parliamo? Delle curiose anatre che “abitano” il porticciolo di Santo Spirito, quartiere di Bari
A volte le si può notare mentre sguazzano nell’acqua tra le barche ormeggiate, in altri casi le si osserva mentre passeggiano indisturbate sul lungomare
Questi animali sono diventati stanziali, contrariamente alla loro natura di uccelli migratori. La “colpa” di questo cambio di abitudini è del 62enne Michele, che si è letteralmente innamorato di questi pennuti dalle zampe palmate, che accudisce quotidianamente come se fossero cani o gatti
Michele rifornisce quotidianamente i volatili di grano o di pane secco ammorbidito nell’acqua
Passeggiando con lui ci rendiamo conto che per gli uccelli rappresenta una guida: lo seguono ovunque vada e alcune addirittura si fermano quando l’uomo glielo chiede
Michele ci mostra un uovo appena covato da quelle che lui chiama “qui, quo, qua”



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  • ELVIRA ROBERTA APICELLA - LE ANATRE HANNO UN CUORE E CERVELLO,NON MENO DEI CANI E GATTI, NE HO CRESCIUTE 5 IN VILLA E PUR AVENDO IL LORO STAGNO,APPENA USCIVAMO SI APPROPRIAVANO DELLA PISCINA,A RIENTRO COME NULLA FOSSE ,USCIVANO DALLA PASCINA E CI VENIVANO INCONTRO PER SALUTARCI,A VOLTE LE RIMPROVERAVO E LORO MI GIRAVANO LE SPALLE COME OFFESE,SONO BUFFE,FANNO DELLE UOVA BUONISSIME, MANGIANO PASTA LESSA E PANE BAGNATO AD ACQUA. LE HANNO RUBATE MENTRE DORMIVAMO,E' STATA UNA PERDITA ENORME!!


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