Il galletto del Bari tra i 100 stemmi pił belli del calcio
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lunedģ 28 gennaio 2013
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di Vincenzo Drago
«Per i biancorossi - spiega il giornalista Giovanni Tarantino - la proposta del galletto giunge direttamente dalle colonne del Guerino, dalla matita storica di Carlin Bergoglio». Ma prima di essere scelto, il simbolo venne messo ai voti. «L'idea piace - dice ancora Tarantino - e nel 1928 l'emblema viene ufficializzato dopo un referendum e il galletto la spunta su aquilotti, pettirossi, scoiattoli e gazzelle».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nella graduatoria c'è spazio per altri due club pugliesi, Taranto e Foggia. Al 63° posto c'è infatti il nuovo logo della società ionica, «che riprende in parte lo stemma della città, con Taras a cavallo di un delfino che impugna nella mano sinistra un tridente, mentre sull’avambraccio destro porta un drappo, il tutto su sfondo rossoblu». È invece 86° il diavolo della compagine dauna, adottato nel 1990 e diventato simbolo di Zemanlandia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sul podio salgono tre stemmi italiani, tutti risalenti agli anni Ottanta. Terza posizione per l'aquila stilizzata della Lazio, piazza d'onore per la celebre biscia dell'Inter. Il gradino più alto invece lo conquista il toro granata su sfondo bianco del Torino, voluto dall'allora presidente Sergio Rossi, che fa quindi meglio di stemmi più blasonati (e diffusi) quali quelli di Barcellona, Real Madrid e Manchester United.
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