di Gaia Agnelli

A Bari non c'è solo la pizza: ecco come sono nati ciccio, sckattata, piadina e medaglione
BARI – Dalla sckattata al ciccio, dalla piadina al medaglione: sono diversi i prodotti da forno che è possibile gustare a Bari in alternativa alla classica pizza. Piatti rigorosamente inventati nel capoluogo pugliese da storici pizzaioli e ormai divenuti dei cult culinari in tutta la città. (Vedi foto galleria)

Della sckattata vi abbiamo già parlato in un altro articolo. Venne inventata negli anni 40 da Domenico Ficarella, capostipite di tutti i pizzaioli baresi. Servita come antipasto è una sorta di calzone preparato con lo stesso impasto della pizza chiuso alle estremità e riempito di pomodoro, rucola e soprattutto ricotta forte. Quest’ultima, in dialetto barese detta ascquand, è un formaggio spalmabile dal sapore piccante e sapido e con un odore pungente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il figlio di Domenico, Giuseppe, inventò invece il ciccio», rivela il 55enne Ciro Fraddosio, proprietario del locale “Enzo e Ciro” aperto dal 1988 in via Imbriani. Lui fa parte di un’altra famiglia storica di pizzaioli e conosce quindi bene l’origine dei prodotti da forno “made in Bari”. (Vedi video)

«Il ciccio nacque negli anni 70, quando Giuseppe inaugurò la sua “Joseph” in viale Salandra  - spiega Ciro -. La genesi del piatto è curiosa. Un pizzaiolo fece cadere il panetto d’impasto che stava lavorando e, in tutta risposta, il maestro Giuseppe esclamò in dialetto: Si combinate u ciccie?” (hai fatto un pasticcio?). Ma invece di arrabbiarsi e buttare la “massa”, la condì solo con olio e sale e la infornò, per andare poi a mangiarsela con il suo dipendente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da quel momento Ficarella cominciò a proporre ai suoi clienti u ciccie n’derre (il ciccio per terra): un piatto che ormai viene preparato in tutte le pizzerie, spesso portato a tavola in sostituzione del pane.  


Se il ciccio viene poi piegato a mezza luna e farcito con vari ingredienti si trasforma nella piadina barese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«A inventarla all’inizio degli anni 80 fu Angelo Botta, cugino e allievo di Giuseppe Ficarella, nella sua omonima pizzeria di via Carulli – sottolinea Ciro –. Dopo aver scoperto la piadina romagnola in un viaggio a Rimini, tornato a Bari decise di realizzare una versione pugliese usando proprio l’impasto del ciccio. Andandola poi a riempire, una volta fuori dal forno, non con lo squacquerone della riviera ma con la mozzarella pugliese e i pomodorini (oltre che con il prosciutto crudo)».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Infine c’è il medaglione, ideato proprio da Fraddosio. «Eravamo alla fine degli anni 80 e mio padre Michele (collega di Angelo Botta) aveva appena aperto “Enzo e Ciro” – ricorda il ristoratore -. All’epoca molti pizzaioli usavano friggere i panetti di pizza non usati. Ma io, visto che non avevamo ancora una friggitrice nel locale, pensai di riutilizzarli mettendoli nel forno, non prima di aver cosparso l’impasto di olio e formaggio. All’epoca non ero ancora maggiorenne ma il mio consiglio fu ascoltato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il medaglione è quindi un impasto di pizza non steso con il matterello che, una volta infornato, gonfiandosi, diventa una sorta di panino. E come un panino si taglia in due andandoci ad aggiungere gli stessi ingredienti della piadina barese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Devo dire la verità – avverte Ciro –: in Salento il medaglione esisteva già e si chiamava puccia: solo che all’epoca non lo sapevo. Il nome lo scelse mia madre Teresa: guardando la sua forma tondeggiante lo paragonò a una di quelle vistose e voluminose collane che al tempo usavano indossare le donne. Devo dire  che quello scherzoso soprannome ci portò fortuna».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Nel video (di Gaia Agnelli) Ciro Fraddosio spiega la storia e i segreti di ciccio, medaglione e piadina barese:



 


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La sckattata venne inventata negli anni 40 da Domenico Ficarella, capostipite di tutti i pizzaioli baresi. Servita come antipasto è una sorta di calzone preparato con lo stesso impasto della pizza chiuso alle estremità e riempito di pomodoro, rucola e soprattutto ricotta forte
«Il figlio di Domenico, Giuseppe, inventò invece il ciccio», rivela il 55enne Ciro Fraddosio, proprietario del locale “Enzo e Ciro” aperto dal 1988 in via Imbriani. Lui fa parte di un’altra famiglia storica di pizzaioli e conosce quindi bene l’origine dei prodotti da forno “made in Bari”
«Il ciccio nacque negli anni 70, quando Giuseppe Ficarella inaugurò la sua “Joseph” in viale Salandra  - spiega Ciro -. Un pizzaiolo fece cadere il panetto d’impasto che stava lavorando e, in tutta risposta, il maestro Giuseppe esclamò in dialetto: “Si combinate u ciccie?”. Ma invece di buttare la “massa”, la condì solo con olio e sale e la infornò»
Se il ciccio viene poi piegato a mezza luna e farcito con vari ingredienti si trasforma nella piadina barese. «A inventarla all’inizio degli anni 80 fu Angelo Botta, cugino e allievo di Giuseppe Ficarella, nella sua omonima pizzeria di via Carulli», sottolinea Ciro
Infine c’è il medaglione, ideato proprio da Fraddosio. «Eravamo alla fine degli anni 80 – ricorda il ristoratore -. All’epoca molti pizzaioli usavano friggere i panetti di pizza non utilizzati. Ma io pensai di riutilizzarli mettendoli nel forno, non prima di aver cosparso l’impasto di olio e formaggio»



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