Triggiano, a 13 anni scrivere una canzone per Falcone e Borsellino
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mercoledì 29 maggio 2013
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di Maria Bruno
I giovanissimi autori, concittadini di Rocco Dicillo, agente della scorta di Falcone ucciso nella strage di Capaci, sono stati guidati nella loro opera in particolar modo dalla loro insegnante di italiano, la professoressa Annamaria Valerio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Tutto è iniziato lo scorso anno - racconta l’alunno Giuseppe - quando la professoressa Valerio ci ha consigliato la lettura del libro “Per questo mi chiamo Giovanni” che parla della storia del giudice Falcone. Il tema della mafia ci ha toccati così tanto che abbiamo deciso di partecipare all’ottava edizione del concorso “Biennale Dicillo”, indetto dal comune di Triggiano. E l’abbiamo vinto, con la canzone “Guarda”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il concorso si è rivelato solo il punto di partenza di un percorso che a maggio ha condotto gli alunni della III E in Sicilia, nei luoghi delle stragi, dove i ragazzi hanno avuto l’onore di conoscere personalmente Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Prima di leggere il libro e avvicinarci al tema - spiega il 13enne Paolo - sentire parlare di mafia non generava in noi alcuna emozione. Poi ci siamo informati, abbiamo studiato per bene la vicenda e infine siamo andati in Sicilia. Ed ecco che pian piano abbiamo iniziato a capire, a emozionarci e a desiderare di continuare a lottare per non rendere inutile tutto ciò che Falcone e Borsellino hanno fatto anche per noi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il loro contributo i ragazzi l’hanno dato proprio con la canzone. L’autore del testo è l’alunno Claudio Bartoli. «Dopo tutti i lavori realizzati a scuola - ricorda Claudio - ho compreso cosa fosse davvero la mafia e mi son detto che, proprio come Falcone e Borsellino, anche io avrei dovuto fare qualcosa, così come dovrebbe farla ogni persona, sempre. Un pomeriggio, quindi, mi son seduto ripensando alle cose lette e studiate e ho scritto quella che credevo sarebbe stata una semplice poesia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Poi su quella poesia il 13enne Giovanni Di Bartolomeo, aiutato dai docenti di musica Vito Spinosa e Luigi Ciani e da tutti i suoi compagni, ha creato la base musicale e così è nata “Guarda”. Ora la speranza, come dice giustamente la professoressa Valerio, «è che questi ragazzi possano crescere nell’amore per la legalità».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il video di “Guarda”:
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Maria Bruno
Maria Bruno