di Ilaria Milella

Aperta al pubblico l'area di San Pietro: «Qui 4.000 anni fa nacque Bari»
BARI  - E’ in questo posto che è nata Bari, 4000 anni fa. Stiamo parlando dell’area di San Pietro, a Bari vecchia (vedi foto galleria), da anni oggetto di studio e di scavi archeologici. Da qualche giorno una parte dell’area è stata aperta al pubblico. Abbiamo parlato con Maria Rosaria De Palo, archeologa della Sovrintendenza Archeologica, responsabile dell’area di scavo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Perché San Pietro è importante per Bari?
 
L’area archeologica di San Pietro, collocata all’estremità della penisola della città vecchia è uno dei siti archeologici più importanti di Bari,  insieme con l’adiacente complesso di Santa Scolastica,  destinato ad ospitare il futuro  Museo Archeologico. In questo sito si può apprezzare l’intera sequenza archeologica che caratterizza la città di Bari, dall’età del bronzo a quella moderna.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Qual è la storia dell’area?
 
Molti studi hanno provato che fu proprio questo il luogo dove sorse il primo insediamento della nostra città, circa 4000 anni fa: era uno stanziamento costiero, punto d’approdo per le popolazioni che arrivavano dal mare. Da allora l’area si è molto sviluppata. Un’erma marmorea bifronte romana fu trovata agli inizi del Novecento, stimabile quale elemento di fontana, reperto rilevante che mostra l’importanza che questo luogo ha mantenuto con il passare secoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Qui sorgeva anche la chiesa di San Pietro….
 
Sì, è un edificio di culto innalzato in epoca medioevale, dedicato a San Pietro Maggiore. La chiesa dopo numerose ristrutturazioni e rifacimenti fu però demolita. A seguito del bombardamento del porto di Bari avvenuto nel 1943, l’Ufficio Tecnico della Provincia nel 1969 dichiarò l’area pericolante e sancì l’abbattimento della chiesa.  
 
Qual è l’origine degli scavi?
 
I primi lavori furono effettuati nel 1912 dall’archeologo Michele Gervasio in quel che allora era l’area consorziale della chiesa. Egli scoprì gli insediamenti rurali e alcune tombe risalenti all’età del bronzo. La vera e propria ricerca archeologica è stata però avviata negli anni ’80, da parte della Sovrintendenza per i Beni Archeologici.  I lavori poi si sono fermati, fino al 2005, anno in cui gli scavi vennero ampliati e fu portato alla luce l’impianto di San Pietro Maggiore. In seguito c’è stata una seconda interruzione e le ricerche sono ricominciate nel 2012 in concomitanza del recupero del monastero di Santa Scolastica. E’ stato stanziato un grosso finanziamento di 1,9 milioni di euro, erogato dalla Regione. La direzione dei lavori è stata assunta dalla direzione regionale per i Beni Culturali della Puglia insieme con le sovrintendenze per i Beni Architettonici e Archeologica. I lavori sono proseguiti per tutto il 2012 e hanno portato alla luce i resti di San Pietro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
Che tipo di manufatti sono stati rinvenuti nell’area archeologica?
 
Nel sito sono state ritrovate numerose aree tombali, tra cui la camera sepolcrale della famiglia Kalefati, datata al 1580.  Molto interessante lo studio dei resti ossei ritrovati nelle tombe, effettuato in collaborazione con un’università in Canada. Dagli strati archeologici rimossi sono stati recuperati numerosi ritrovamenti ceramici e metallici, in particolare all’interno di alcune tombe sono state ritrovati due fermagli ad anello in bronzo e alcune monete.  Alcuni reperti eccezionali furono ritrovati già 2005 tra cui una gemma d’età romana che fu poi incastonata in un anello d’epoca medievale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
E ora l'apertura al pubblico…
 
Sì, una parte dell’area è stata aperta ai cittadini. Rimane comunque molto lavoro da fare: ci sono molti resti da portare ancora alla luce, per questo un settore è transennato ed è ancora chiuso. La Provincia si è impegnata nella manutenzione continua e costante e  l’area “turistica” sarà gestita fino al mese di dicembre da Pugliarte, una cooperativa di giovani archeologi e storici dell’arte  che ha stipulato una convenzione con la Provincia. Al momento ha attivato un servizio di visite guidate e laboratori didattici per i bambini, anche con una guida multilingue. L’area è accessibile gratuitamente, il pagamento è previsto solo per le visite guidate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Adiacente a San Pietro sorgerà il Museo Archeologico di Santa Scolastica. Ci può dire qualcosa in più?
 
Un primo segmento del  museo sarà inaugurato in autunno. Poi, grazie ad altri finanziamenti (uno regionale pari a 800.000 euro e un altro di 7 milioni nell’ambito dei POIN della Comunità Europea) saranno completati i lavori nel resto del complesso di Santa Scolastica.


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Lato est del museo Archeologico di Santa Scolastica
Area di scavi di San Pietro Maggiore. In evidenza i sotterranei del convento sopravvissuti sotto il manto stradale
Ripresa dall'alto dell'area di Scavo. Sulla sinistra i resti del chiostro di San Pietro, in evidenza i sotterranei del convento
Maria Rosaria De Palo, responsabile dello scavo



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  • Don vito rap - Io nato via Manzoni angolo calefati Califfato eheheh andavo prendere giocattoli li a pistolato...È vero San Pietro passo' da Bari? ?


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