Premio Nazionale delle Arti: Bari capitale della cultura giovanile
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lunedì 23 settembre 2013
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di Rachele Vaccaro
Il Premio è un concorso in cui gli studenti iscritti a tutte le Accademie di Belle Arti italiane gareggiano tra di loro “a suon” di dipinti, sculture, grafica e fotografie. A una settimana dall’evento, abbiamo parlato con Antonio Russo, rappresentante degli studenti presso la Consulta dell'Accademia di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Antonio, parlaci del concorso.
C’è stata una prima selezione, all'interno di ogni singola Accademia e poi una seconda selezione ad opera dell'Accademia organizzatrice. Gli studenti ammessi sono stati raggruppati per dipartimento: quest'anno abbiamo avuto 48 ammessi a Pittura, 21 a Scultura, 20 ad Installazioni, 26 ad Arti Grafiche, 18 a Decorazione, 21 a Scenografia, 13 a Fotografia e 35 ad Arte Elettronica e Opere Interattive. Per ogni categoria c'è una commissione diversa, con professori competenti, il cui lavoro viene supervisionato dal direttore dell'Accademia di Bari, Giuseppe Sylos Labini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quest'anno quindi la premiazione si svolge a Bari. Ha un significato particolare per voi studenti pugliesi?
Il nostro direttore e il nostro presidente, Giancarlo Di Paola, si sono impegnato tanto affinchè potessimo ospitare noi il concorso. La scelta è ricaduta su Bari all’interno dei consigli tra i vari direttori delle Accademie nazionali e questo non può che renderci grati. Nelle scorse edizioni, tenutesi in altre città d'Italia, Bari ha partecipato molto attivamente al Premio, nonostante il concorso fosse poco pubblicizzato a livello istituzionale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Che cosa vi differenzia dagli altri universitari?
Siamo una realtà diversa dalle Università e al tempo stesso molto affine: abbiamo sì i professori, ma con loro riusciamo a creare un rapporto a tutto tondo che va oltre la classe di insegnamento. Questo probabilmente risulta più difficile per le altre facoltà, anche per l'elevato numero di studenti. I ragazzi hanno visto i loro docenti entusiasti del progetto e questo ha portato a un'allargarsi della partecipazione che per noi è un po’ come una vetrina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
C’è bisogno di queste vetrine?
Purtroppo sì. Le prospettive artistiche in Puglia sono molto limitate. I giovani che provengono da un'Accademia non hanno grosse possibilità lavorative: da rappresentante, vedo molti studenti partire per l'estero e non tornare più. Quelli con punteggi e voti più alti, spesso vengono adocchiati da aziende estere di grafica e design. Ma lavorare sul territorio è quasi impossibile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E il Premio Nazionale può aiutare?
Sì e no. Chi vince il premio non può certo mantenersi con la borsa di studio, visto che non è uno stipendio. Tuttavia, inserire nel proprio curriculum la partecipazione a un concorso del genere può essere un’arma in più. Insomma, se il Premio non ti aiuta a mantenerti, può rappresentare comunque una buona lettera di raccomandazione.
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Scritto da
Rachele Vaccaro
Rachele Vaccaro