di Mina Barcone

I baby writers baresi: «A 15 anni costretti a graffitare nell'illegalità»
BARI - Pock, Wants, Ena, Pest, Reva. Non sono i nomi di personaggi dei cartoni animati, ma gli pseudonimi dietro i quali si “nascondono” i baby writers baresi, che sulla scia dei precursori del graffitismo cittadino  (Giose, Soap, Move), portano avanti questa discussa arte di strada. Tutti minorenni, si dividono fra scuola e lavoretti, ma quando cala il buio, con le loro felpe larghe rigorosamente col cappuccio, si incontrano dando libero sfogo alla propria fantasia sui muri e le pareti della città (vedi foto galleria). Abbiamo incontrato uno di loro: il 15enne “Pock”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Pock, chi sono i nuovi writers baresi?

Siamo una decina di ragazzi non ancora maggiorenni, riuniti in un’unica “crew”, un “equipaggio” che collabora a una stesso progetto culturale. Due di noi frequentano il liceo artistico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In che cosa vi differenziate dalla “old school”?

In realtà noi portiamo avanti la vecchia scuola, ma ci differenziamo trasformando le semplici lettere in veri e propri disegni, inserendo anche dei puppet (personaggi) e utilizzando degli stencil, ovvero delle forme predisegnate e poi ritagliate che una volta poggiate sul muro vengono ricoperte da vernice spray. Comunque i writers storici ci forniscono tanti buoni consigli a livello tecnico. Per noi, che siamo comunque inesperti, confrontarsi con loro è molto importante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parliamo dell’illegalità. Non avete paura di essere scoperti?


I rischi ci sono: potremmo essere denunciati dai proprietari dei muri e dal Comune. Rischiamo multe salate e in caso di denunce ripetute anche la detenzione. A me non è mai capitato di essere “sgamato”, ma conosco molti ragazzi che hanno passato dei guai. Detto questo, non ci spaventiamo: continuiamo a portare avanti la nostra arte, ricercando sempre muri bianchi (magari di palazzi abbandonati o all’interno di cortili nascosti) dove poter disegnare. Oppure prendendo accordi con i proprietari di esercizi commerciali, per “graffitare” le loro serrande.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ vero che qualcuno potrebbe anche non essere contento di ritrovarsi dipinto il muro della propria abitazione.

Sì, ma questo non è vandalismo. Una cosa è sporcare i muri con scritte razziste o con dei disegni osceni, altro è creare murales. Qui si parla di vera e propria arte e come tale andrebbe rispettata. D’altronde…

D’altronde?

Essendo minorenni noi siamo impossibilitati a iscriverci all’albo dei writers e degli artisti di strada del Comune di Bari. Di fatto non possiamo operare alla luce del sole. Vorrei lanciare un appello all’amministrazione comunale affinchè dia anche a noi la possibilità di utilizzare degli spazi pensati per il graffitismo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E in questo caso vi sentireste appagati? Vi basterebbe uno spazio pubblico?

Se ciò accadesse sarebbe un sogno, noi non chiediamo altro se non la possibilità di esprimere liberamente la nostra arte. Le istituzioni dovrebbero tutelarci. Alla fine qual è la nostra colpa? Non facciamo altro che rendere più belli e colorati i muri di una grigia città.


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita



Mina Barcone
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  • giuseppevigneri - forza PEST!!!!!
  • alessandroaltieri - grazie di tutto👍
  • BARINEDITA - Pubblichiamo il commento all'articolo del sindaco di Bari, Michele Emiliano: I ragazzi in questione possono rivolgersi proprio agli stessi soggetti citati nel pezzo (la old school diciamo), con la realizzazione dei muri legali abbiamo pensato anche ai minori (che non possono chiedere in prima persona un muro perché non maggiorenni) ma possono rivolgersi all'associazione vroots che ha collaborato con il comune per realizzare il disciplinare per la street art e i muri legali. Uno dei muri concessi è proprio per questo scopo.
  • Emanuele Zambetta - L'arte non dovrebbe danneggiare l'arte. Quella dei writers è senza dubbio un'arte talentuosa ed apprezzabile... ma non certamente quando viene praticata sui monumenti o su muri di edifici d'epoca. In questo caso è puro vandalismo (e chiacchiere non ce ne vogliono)!
  • fanculo a questo articolo... - quante boiate sono state dette al di là dei muri legali un writer vero non si sazierà mai con il contentino che ci fà i vari comuni detto questo a bari ci sono un sacco di muri non bisogna aspettare la maggior età per elemosinare un posto legale ...


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