Bari: alla scoperta di Palazzo Simi, tra case romane e chiese bizantine
Letto: 16726 volte
mercoledì 3 giugno 2015
Letto: 16726 volte
di Mina Barcone
L’edificio infatti merita un articolo, visto che racchiude al suo interno uno spaccato della Bari romana e bizantina. Il Simi, attualmente sede del Centro operativo per l’Archeologia di Bari, è stato infatti costruito intorno al 1500 sui resti di una chiesa bizantina (con molta probabilità intitolata a San Gregorio de Falconibus) a sua volta eretta su fondamenta di epoca romana. (Vedi foto galleria)
Dall’esterno è possibile osservare come l’edificio sia il risultato dell’aggregazione di più case palatiate (palazzi rinascimentali), un tempo probabilmente torri medievali unite tra loro da archi. La parte del Palazzo che si affaccia su strada Sagges è caratterizzata da balconcini barocchi realizzati intorno al 1600.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Al piano terra alcune vetrinette conservano oggetti di epoca preistorica (dal Paleolitico superiore fino all’Età del bronzo) rinvenuti in varie zone della Puglia. Osserviamo in particolare una pietra scolpita: si tratta della “stela”, simbolo funerario per la sepoltura di personaggi importanti realizzata dai dauni tra 6-7 secoli prima di Cristo. Proseguendo lungo il corridoio alla sinistra della scalinata che porta agli uffici, si trovano una serie di oggetti preistorici a carattere funerario, come ad esempio un grande vaso ritrovato a Torre a Mare che conservava i resti di un bambino di circa due anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Prima di immergerci nei sotterranei, notiamo un antico forno di epoca rinascimentale, attualmente in stato di restauro. Percorriamo le scale che portano a circa tre metri al di sotto del Palazzo e accediamo a una stanza dove si trovano alcune ricostruzioni di scavi archeologici, tra questi il calco di uno scheletro ritrovato a Modugno che si trova in posizione rannicchiata e poggia il capo su un cuscino fatto di pietre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma è la stanza adiacente quella più interessante: conserva i resti di un’antica casa romana e di una chiesa bizantina, scoperte nel 1986, durante i lavori di restauro del Palazzo. E’ possibile osservare il pavimento della domus romana risalente probabilmente al I secolo dopo Cristo. Durante gli scavi sono state ritrovate una serie di monete e reperti di ceramica sigillata che si trovano ora al piano superiore del palazzo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel decimo secolo sulla casa fu poi costruita una chiesa bizantina. Sono ancora visibili le tre navate, l’altare e i resti di affreschi che rappresentano i quattro padri della chiesa (Sant’Ambrogio, Agostino, Gregorio I e Girolamo) con i classici abiti talari e una croce bizantina. All’interno delle tre absidi sono state ritrovate in sarcofagi di pietra anche delle sepolture, prive di corredo: facevano parte di un’antica necropoli probabilmente molto estesa in quanto si presume collegata a quella ritrovata a Santa Teresa Dei Maschi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sui resti della chiesa bizantina è stata in seguito costruita (tra l’XI e il XII secolo) una chiesa romanica ad un'unica navata, sulla quale ha poi preso vita la casa torre e infine la casa palatiata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Risaliamo al piano terra, ma prima di andarcene visitiamo la mostra Ceramiche Apule” allestita a Palazzo Simi nel marzo dell’anno scorso. Si tratta di circa una settantina di reperti del 4 secolo a.C., provenienti da scavi clandestini effettuati in area barese e canosina, recuperati dalla Guardia di Finanza e acquisiti dalla Soprintendenza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sono raggruppati secondo le loro funzioni: la casa, il convito, la bellezza e l'amore. Tra i reperti vi sono delle ceramiche che con molta probabilità facevano parte del corredo di una sepoltura infantile: è possibile infatti ammirare un guttus, quello che probabilmente è stato l’antenato dell’attuale biberon. E ancora portagioielli in terra cotta, vasi per profumi e grandi crateri a campana che servivano a conservare il vino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E’ possibile visitare gratuitamente Palazzo Simi tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 18.30.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- antonio.abbruzzese - complimenti!!!!! avete fatto un ottimo lavoro.Grazie.
- MICHELE DI LEONE - Volevo aggiungere che nei sotterranei di Palazzo Simi si puo' ammirare un modello della Citta' Vecchia in scala 1/500 da me realizzato nel 1998