di Luca Carofiglio - foto Antonio Caradonna

Bari, scuola e teatro: il Salvemini gira l'Italia per raccontare mafia e violenza
BARI – Far toccare ai giovani con mano argomenti scottanti dell'attualità attraverso un insolito mezzo: il teatro. É quanto avviene da dieci anni nel liceo scientifico Salvemini di Bari, situato nel Polivalente del quartiere Japigia. Qui infatti un cast formato da studenti dell'istituto porta abitualmente in scena uno spettacolo dedicato a temi delicatissimi, come la lotta alla mafia e la violenza di genere. (Vedi foto galleria)

E non si tratta di esibizioni solo limitate all’ambito scolastico: i ragazzi prendono parte a un vero e proprio tour. “Kandrama”, “Orfeo ed Euridice” ed “Lea nella pelle delle donne” (questi i titoli dei precedenti spettacoli), sono infatti stati esportati in giro per l'Italia: in teatri e istituti superiori. L'ultimo in particolare è stato apprezzato a Altamura, Gioia del Colle, Bisceglie, Triggiano e soprattutto Napoli e Roma, dove il 23 novembre scorso alla Camera dei deputati in platea c'era anche Laura Boldrini, all'epoca presidente di Palazzo Montecitorio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L'iniziativa è portata avanti dalla 51enne Monica Iusco, docente di lettere e responsabile del laboratorio teatrale. «Fare arte - spiega la promotrice - è il modo migliore per “graffiare” le coscienze dei ragazzi e avvicinarli a questioni socialmente impegnate. Come educatori siamo fieri di aver coinvolto fino a oggi circa un centinaio di alunni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

“Lea nella pelle delle donne”  ad esempio ripercorreva la vicenda di Lea Garofalo, uccisa brutalmente della 'Nrdangheta dopo aver rivelato alla Giustizia la faida tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anna Garofalo e Rocco Capri Chiumarulo, membri dell'Accademia dello spettacolo Unika, sono i registi chiamati dalla scuola per preparare le performance degli attori in erba. E lo fanno con una particolare tecnica di sceneggiatura: unendo testi di epoche lontanissime tra loro. «Ai tutor piace contaminare passato e presente - evidenzia la professoressa -. Con questo metodo anche con testi di 2500 anni fa si può descrivere l’odierno: si parte da una storia ambientata nel suo contesto e la si racconta rendendola universale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


L'insegnante ci porta così nell'auditorium del liceo, dove un gruppo di 23 adolescenti sta lavorando sulla prossima rappresentazione: "Basame", ispirata al libro "Feriti a morte" di Serena Dandini che parla dei maltrattamenti sulle donne (vedi video). Verrà proposta proprio su questo palco dal 4 al 6 giugno durante "Skené Salvemini", competizione amichevole in cui cast di studenti provenienti da varie scuole di Puglia e Basilicata si sfidano a colpi di recitazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci facciamo largo tra le poltroncine azzurre dell'aula per scambiare due chiacchiere con i protagonisti del progetto. «Con l'arte è possibile comunicare in modo elegante un messaggio importante - sottolinea il 17enne Andrea Caldarulo - e far capire da quale parte sta il bene, anche attraverso menti non ancora adulte come le nostre». «All'inizio è emozionante leggere il copione e approfondire le storie che contiene - aggiunge il suo compagno 16enne Paolo Tiecco -. Poi subentra la voglia di fare al meglio il nostro lavoro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra i componenti del team c'è chi si è iscritto solamente per curiosità, come il 17enne Dario Gioia. «Ho deciso di farne parte solo per provare qualcosa di nuovo - ci confida il ragazzo - ma è una scelta che rifarei altre mille volte. E poco importa se capita di rinunciare alle uscite con gli amici: preferisco stare qui a provare, cercando di limare le mie imperfezioni inerenti alla recitazione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Altri invece hanno già avuto modo di esibirsi davanti a un pubblico. «Sono anni che frequento danza - ci dice per esempio la 16enne Giorgia Sciacovelli - e sono dunque abituata all'idea di aver davanti tanti spettatori, ma è solo con il teatro che riesco a trattare determinati contenuti. Talvolta è dura conciliare questa attività con lo studio, ma per fortuna i professori si sono mostrati comprensivi nei nostri confronti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Mentre parliamo ci accorgiamo che le prove di "Basame" stanno per riprendere. Prima di andarcene però c'è incontriamo il 16enne Andrea Donasi che ci tiene a rimarcare il discorso dell'insegnante. «Film e serie tv stanno sempre più trasformando i cattivi in eroi - fa notare il giovane -. Le mafie vengono addirittura "divinizzate": sta a noi, giovanissimi, difendere quel senso critico che si rifiuta di glorificare il male».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Nel video (di Gianni de Bartolo) la nostra visita al gruppo di teatro del Salvemini:



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L'iniziativa è portata avanti dalla 51enne Monica Iusco, docente di lettere e responsabile del laboratorio teatrale (nella foto a destra). Alla sua sinistra c'è Anna Garofalo, regista degli spettacoli assieme a Rocco Capri Chiumarulo
Le prove del cast si svolgono nell'auditorium del liceo, situato nel Polivalente del quartiere Japigia
Qui un gruppo di 23 adolescenti sta lavorando sulla prossima rappresentazione: "Basame", ispirata al libro "Feriti a morte" di Serena Dandini e incentrata sulla violenza sulle donne
Verrà proposta proprio su questo palco dal 4 al 6 giugno durante "Skené Salvemini", competizione amichevole in cui cast di studenti provenienti da varie scuole di Puglia e Basilicata si sfidano a colpi di recitazione
Ci facciamo largo tra le poltroncine azzurre dell'aula per scambiare due chiacchiere con i protagonisti del progetto
«Sono anni che frequento danza - ci dice per esempio la 16enne Giorgia Sciacovelli (che in foto legge il copione)- e sono dunque abituata all'idea di aver davanti tanti spettatori, ma è solo con il teatro che riesco a trattare determinati contenuti. Talvolta è dura conciliare questa attività con lo studio, ma per fortuna i professori si sono mostrati comprensivi nei nostri confronti»
«Fare arte - spiega la Iusco - è il modo migliore per “graffiare” le coscienze dei ragazzi e avvicinarli a questioni socialmente impegnate. Come educatori siamo fieri di aver coinvolto fino a oggi circa un centinaio di alunni»



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