Hugu Tugu, Skizo, Radioderwish: ecco le rock band baresi che hanno fatto la storia
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lunedì 13 novembre 2017
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di Katia Moro
Attraverso il racconto di numerosi musicisti e con l’aiuto del libro “Bari rock days” di Pasquale Boffoli e Antonio Rotondo, abbiamo ripercorso la storia della musica giovanile barese, dagli anni 60 ai 90. (Vedi anche foto galleria)
GLI ANNI 60: IL BEAT E IL ROCK’N ROLL – Il decennio dei Beatles e dei Rolling Stones vide un proliferare di emuli in tutto il mondo, che cercavano di riproporre a livello locale il suono beat e rock’n roll che proveniva dall’Inghilterra. A Bari nascono gruppi come Bears, Black Birds, Red Devils, Red Stops e Rudes, The Flowers (ancora attivi), i cui nomi rimandavano al mondo anglosassone. Complessi comunque che non lasceranno il segno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma c’è un’eccezione: un gruppo che dal 1965 al 1969 riuscirà a incidere ben quattro dischi, a partecipare al Cantagiro ed essere inserito con la canzone “Fino a ieri” (cover dei Jefferson Airplane) nella “Compilation 60’s beat italiano vol.1”. Si chiamano Hugu Tugu, un nome privo di significato che scimmiotta la tendenza giovanile di attribuire alle band i nomi di animali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Erano formati da Cesare Di Napoli (cantante defunto nel 1967 e sostituito in seguito da Gigi Di Zanni), Franco Sciannimanico (alla chitarra solista), Gianni Giannotti (chitarra ritmica), Vasco Bernetti (basso elettrico) e Paolo Lepore (batteria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Proprio quest’ultimo, oggi 68enne e affermato direttore d’orchestra, ci parla degli esordi di questo complesso. «L’impresario Armando De Cillis, che suonò anche con i Beatles – ci dice Paolo - nel 1965 decise di trasformare il suo locale in via Dante in un club per esibizioni di gruppi rock. Nacque così lo “Studio 394”, che divenne la “casa” degli Hugu Tugu che proprio lì crearono le basi del proprio successo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il decennio vede però anche la nascita nel 1969 di una band ancora oggi attiva che a differenza delle altre molto più “british” si rifà alla pura tradizione popolare americana: parliamo della Via del blues, fondata da Gino Giangregorio e Dino Panza, di cui vi abbiamo parlato in un precedente articolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
GLI ANNI 70: IL PROGRESSIVE – Con gli anni 70 la musica giovanile diventa più impegnata: predominano i cantautori e il rock vira sul sofisticato “progressive”. Bari vede in piazza Umberto il punto di incontro di capelloni e musicisti della città.
Tra le band più in voga all’epoca ricordiamo Bottega del Signor Oid, Estratto dal Bando di Orange, Fire Birds, Materia Prima e Maelstrom, quest’ultimi guidati da Roberto Fuiano, artista a tutto tondo capace di esprimersi in vari campi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma un nome su tutti si impone: quello dei Baricentro, fondata dai fratelli Boccuzzi (Francesco e Vanni) e dal batterista Piero Mangini. «Mettemmo su il gruppo nel 1976 – ricorda quest’ultimo – suonando rock progressive. Mandammo anche dei provini all’etichetta discografica Ricordi ma ci rifiutò. Al contrario la Emi ci volle fortemente utilizzandoci come strumentisti al fianco di musicisti come Pino Daniele o Tony Esposito».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I Baricentro (attivi fino al 1978) produssero album come “Sconcerto” e “Trusciant” ed ebbero successo anche livello nazionale, tanto da essere invitati al lido Rally a Roma per una kermesse con tutti i maggiori musicisti dell’epoca che raccolse 20mila spettatori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
FINE DEGLI ANNI 70/INIZIO DEGLI 80: IL PUNK – Alla fine degli anni 70 fa il suo ingresso sulla scena musicale inglese il punk, un tipo di rock molto duro che fa tabula rasa delle “sofisticherie” andate di moda fino a quel momento. Questo nuovo modo di suonare più semplice permette la nascita di numerosissime band, che resteranno attive fino agli inizi degli 80.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli Skizo, nati nel 1980, erano formati da Enzo Mansueto (voce), Davide Viterbo (chitarre) e Angelo Pantaleo (batteria). Purtroppo si bruciarono velocemente, sciogliendosi dopo appena due anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Altre band significative di quel periodo furono Bedlam Cage, Bloody Riot, Chain Reaction, Lobotomy, South East Rebels, Undernoise, Vox Rei e R.E.M., il cui cantante Angelo Ruggiero diventerà nel tempo un apprezzato cantautore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
FINE ANNI 80/INIZIO 90 – Esaurita l’ondata punk e new wave la musica internazionale negli anni 80 vira decisamente verso il pop. Si punta tutto sulle “belle voci” e su arrangiamenti di “plastica” dominati dai sintetizzatori. Chi vuole continuare a produrre suoni “impegnati” deve allontanarsi dal rock propriamente detto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A Bari nascono così gruppi che si rifanno all’elettronica tra i quali gli Aneurisma o i Kebabtraume, altri che si orientano sul pop d’autore come gli Art.11 e altri infine che abbracciano quella “world music” che unisce stili provenienti da tutto il mondo, Africa e Asia compresi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra di loro gli Al Darawish, fondati nel 1988 Angelo Pantaleo (ex batterista degli Skizo), Enzo Leone, Paolo Mastromarco, Michele Lobaccaro, dal greco Stratos Diamantis e dal palestinese Nabil Salameh. Il gruppo si distingue per un prodotto originale, inedita fusione di tradizioni, strumenti e persino lingue diverse.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel 1996 la band si dividerà originando due gruppi: l’italo-greco X-Darawish e l’italo-palestinese Radiodervish. Questi ultimi, tuttora attivi, hanno finora realizzato ben 11 lavori discografici di successo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
GLI ANNI 90 - Gli anni 90 vedono il ritorno del rock grazie al “grunge” e nel pop si ritorna finalmente a riascoltare il suono delle chitarre. In generale comunque il mondo discografico si reinventa, virando su arrangiamenti più complessi (anche se molto radiofonici) e su stili e sottogeneri tra di loro molto diversi. La musica insomma diventa più variegata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel capoluogo pugliese nascono decine di gruppi, ognuno con uno stile ben definito. Si passa dall’heavy-psichedelico dei That’s All folks! al noise dei Musica à la Coque, dal pop d’autore di Addosso agli Scalini, Quarta Parete e Funambolici Vargas, al reggae dei Rosapaeda e Suoni Mudù, passando per la musica irlandese dei Folkabbestia, quella a cappella delle Faraualla, lo swing dei Guy e gli Specialisti e il folk dei Radicanto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra l’altro in questo decennio hanno origine i primi gruppi rap e hip hop (tra tutti gli Zona 45), che renderanno ancora più ricca la scena cittadina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Suonare in città nei 90 era fantastico – ci confida Roberta Carrieri, all’epoca cantante per varie band e oggi cantautrice solista -. Nell’autosilo di via Lioce ad ogni piano c’era un complesso che faceva le prove ed io andavo da un box all’altro per raggiungere i vari gruppi con cui suonavo, passando dal folk al punk sino al rock elettronico, tutto in un’unica giornata».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Questo periodo di fermento si esaurirà però con l’arrivo del Nuovo Millennio, che regalerà altri gruppi e cantanti a Bari, risultando però meno incisivi sulla vita della città rispetto al passato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Nel video "Fino a Ieri" degli Hugu Tugu: apprezzata cover di "Somebody to love" dei Jefferson Airplane
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Katia Moro
Katia Moro
I commenti
- antonio arky colavitti - bene la cronaca manca un gruppo allora importante sia dal punto di vista strumentale che creativo, "concorrente" dei più famosi: HOKKAIDO! Qualcuno li ricorda? x non parlare dei vari session man rifugiati a Roma e Milano! saluti da Bologna.
- Dario - Si, grandi anni. E gli "Shining Blade"? (che si sono anche riformati, che io sappia). Saluti dal Piemonte.
- Gigi - I gruppi baresi di quegli anni ebbero la caratteristica che esistevano per fare musica nelle situazioni di festa in cui si ballava. Riproducevano i successi del momento fino a quando arrivarono banchi disco e dj. Nessuno dei gruppi ebbe quindi risonanza in quanto mancavano i compositori per caratterizzarsi. E poi eravamo del sud... Fu una bella storia giovanile!!!
- Saverio D'Ercole - Ciao Paolo, condivido la tua cronologia, forse hai dimenticato qualcosa. Che io sappia nel panorama musicale barese esisteva IL PENTAGONO anni 70 rock blues con il grande mitico chitarrista blues rock MIMMO BUCCI. Una formazione che si è riformata nel 2018 con l inserimento di ROCCO ZIFARELLI grande chitarrista e maestro di misica. Ovviamente il nome del cantante è lo stesso Saverio D'Ercole