Film. Una famiglia perfetta, commedia intelligente con un finale troppo buonista
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lunedì 10 dicembre 2012
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di Nicola De Mola
Leone (Sergio Castellitto), un ricco uomo di mezza età, soffre enormemente la propria solitudine. In occasione delle feste natalizie decide così di assoldare una troupe di attori per interpretare la famiglia perfetta che ha sempre sognato di avere, ma con l’evidente intento di dimostrare (più che altro a se stesso) che la famiglia perfetta è solo uno stereotipo che non esiste nella realtà e che, qualora esistesse, non potrebbe comunque funzionare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una villa di campagna nei pressi di Todi diventa così il teatro di ripetuti colpi di scena e sempre scontri più paradossali tra lo scorbutico protagonista, che si diverte a disseminare di tranelli la scena in modo che il copione venga disatteso in corso d'opera e gli attori si trovino costretti a improvvisare, e la sgangherata compagnia, ansiosa di riuscire a rispettare le linee guida della farsa e non perdere così l’incasso pattuito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ispirandosi alla sceneggiatura del film spagnolo (inedito in Italia) “Familia” di Fernando León de Aranoa del 1996, Paolo Genovese torna alla regia dopo lo scialbo “Immaturi - Il viaggio” con una commedia innegabilmente al di sopra della media dei cinepanettoni nostrani, intelligente, caustica e per certi versi inquietante, in cui affronta con il sorriso temi importanti come la solitudine, la felicità e i compromessi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Merito suo, ma senza alcun dubbio anche dell’affiatamento di un cast, in cui spiccano l’istrionico ed eccentrico Sergio Castellitto, il quasi rassegnato (pur di portare il pane a casa) Marco Giallini e l’insolitamente comica Francesca Neri. L’unica pecca nel lavoro del regista romano è da ritrovarsi forse in quel buonismo “all’italiana”, tenuto con bravura alla larga per tutta la durata della pellicola e inserito quasi forzatamente nel finale.
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Scritto da
Nicola De Mola
Nicola De Mola